U na canzone al caffè

U na canzone al caffè U na canzone al caffè «Un uccello che canta mentre le bacche di caffè maturano, è come una madre che canta al bambino nel suo grembo. Il bambino nasce con la felicità nell'anima». «Tutta l'Africa è tostata», canta Paolo Conte, che sarà alla Fiera del libro lunedì 19 (h. 21, Sala Azzurra), in una sua eccentrica canzone, ma il caffè di cui racconta Tullia Alvarez, in «La canzone del caffè», appena pubblicato da Salani, è quello delle piantagioni della Repubblica Dominicana, dalle parti di Manabao, sotto il Pico Duarte, che è la vetta più alta a Est del Mississippi. Laggiù il caffè, certi agricoltori, lo coltivano, appunto, ancora sotto gli alberi, perché l'ombra ne protegga le foglie e perché il terreno risulti più morbido. Oltre, naturalmente, a quel canto di uccelli che aiuta a crescere e rallegrare i chicchi. Joe, il protagonista, alter ego dell'autrice, dal Nebraska, dove il padre era agricoltore, dopo aver fatto l'insegnante per un po', decide di cambiar vita e parte per la Repubblica Dominicana, lì la lettura di un fondo di caffè lo spinge verso le coltivazioni dell'interno, che trova minacciate dall'arrivo delle grandi compagnie, che vogliono ^ottimizzare» i raccolti, sradicando gli alberi, piantando a cielo aperto e soprattutto usando «veleni», concimi chimici. Joe, apprende a poco a poco le tecniche di coltivazione antiche, per scrivere questa canzone.

Persone citate: Paolo Conte, Pico Duarte, Salani, Tullia Alvarez

Luoghi citati: Africa, Nebraska