LETTERE

LETTERE gen. Gamer e gli americani, che li avevano liberati e protetti da Saddam dopo la Guerra del Golfo. E così, dopo aver salvato con ì loro interventi militari e i loro bombardamenti ì musulmani bosniaci e albano kosovari dagli ortodossi serbi, i musulmani afghani dai talebani, i musulmani curdi e sciiti dai baathisti irakeni, gli americani sì trovano in una situazione di forza per imporre agli israeliani e ad Arafat dì avviare i musulmani palestinesi verso la costituzione dì uno Stato libero e indipendente. Con rammarico penso a questo punto che, se l'America fosse stata una superpotenza come oggi negli anni dal 1915 al 1918 avrebbe forse salvato il milione e mezzo di armeni (tra cui i miei nonni) trucidati dai curdi aizzati dai Giovani Turchi (come è stato raccontato nell'articolo recentemente apparso su «La Stampa» sull'eccìdio dì Mussa Dag). Lavinia Efrikian, Torino Per Amina Gentile Oreste del Buono,benedetta sìa Chiara Saraceno per il suo articolo pubblicato in questa stessa pagina.C'è soltanto questa mia lettera a dirne l'importanza?Ma a chi importa che Amìna muoìa?A chi importa che altre quattro donne siano nella sua stessa situazione?A chi importa che ci siano altre donne,di cui «non ci giunge neppure notìzìa»,condannate alla lapìdazione?Ma come può la notizia che fra due mesi (il tempo dì finire dì allattare la figlìa?)Amìna verrà lapìdata?Essere considerata così meno importante di altre da apparire soltanto nell'angolo estremo in basso a sinistra di una pagina di «Cultura e Spettacolì»,bella pagina sì ma poco frequentata dalla maggioranza dei lettori (mi si smentisca?).Perchè tanto spazio,e tante parole spesso inutìli,ripetìtive,sullo stesso argomento,«quello del giorno» in tanta parte dì un quotìdìano,e così poco spazio per delle donne che verranno uccise,e uccìse da leggi incompatibili con la più elementare regola di vita e di convivenza?Troppe domande? Ne aggiungo ancora:quante manifestazioni e in quali piazze,e con quanti partecìpantì,e con quali bandiere hanno mai difeso un essere umano, maschio o femmina,dall'assassinio preannunciato e programmato,decretato da una legge che non solo è malvagia ma è ance bestemmia perchè afferma di avere fondamento in una volontà divina. Già.ma chi le aggrega tante persone per difenderne una sola? Maria Silvia Caffari Caraglio (CN) Anche il Vaticano Spett.le OdB.per la guerra d'Iraq tutti se la sono presa con gli Usa ma intanto quelli che hanno subito gli attentati più gravi sono loro.Un lettore dice che il Papa deve scomunicare quelli che fanno la guerra,ma dimentica che anche il Vaticano ha investito il suo danaro in armi (vedi caso Calvi e Marcinkus!!).La Francia in Costa d'Avorio ne sta facendo di cotte e di crude.Penso che siano pochi ad avere le mani pulite.Speriamo in Dio!. Andrea Manfredi, Alba (CN) I fregi del Partenone Gentile sig. Oreste del Buono, mi è capitato di leggere, in ritardo, l'articolo di grande interesse di Cesare Martinetti «La disputa Atene-Londra sul Partenone - Gli sfregiati». Dalla lettura, però, non si comprende cone l'Inghilterra abbia potuto, indisturbata, segare opere pregiatissime come le sculture del Partenone e portarle tranquillamente a Londra. GU inglesi erano in Grecis come turisti un poco ladri o avevano ottenuto dai turchi, che avevano invaso la Grecia, totale via libera al saccheggio del Partenone in cambio di armi moderne come fucili, cannoni e polvere da sparo? La Storia indica questo secondo caso come causa dello sfregio. Certamente quelle opere sottratte furono salvate perché il Partenone fu usato dai turchi come deposito di munizione e, alla fine, esplose. I danni furono gravissimi, data la preziosità del tempio. Quando le orde turche, provenienti dal lontano Turchistan, si apprestavano a invadere l'Europa le uniche armi di cui disponevano erano armi da taglio.pertanto senza il contributo inglese il Partenone mai avrebbe potuto diventare un deposito di armi esplosive. Pertanto, in considerazione dei gravi danni subiti dalla cultura greca a causa della pesante secolare occupazione della Grecia da parte dei turchi e storicamente conscia della responsabihtà inglese nella vicenda, l'Inghilterra dovrebbe rendere ai legittimi proprietari le opere d'arte vergognosamente portate via. Miranda Bizjak, Verona Radici cristiane Egregio Oreste del Buono,vorrei dire la mia sul tormentone delle «Radici cristiane d'Europa» in merito alla Costituzione europea che si sta scrivendo.La storia d'Europa parla di guerre di religione scatenate per secoli da appetiti che con l'insegnamento della religione non avevano niente da spartire.Gli Stati europei più cristiani,vedi la Spagna, non hanno avuto nessuna remora a sterminare gli indios,a cacciare arabi e ebrei che vivevano da secoli in convivenza,per non parlare del Novecento con i campi di - concentramento,la Shoa,ecc.Non erano forse cristiani i feroci popoli d'Europa quando,stufi di farsi la guerra tra di loro.partirono alla conquista degli imperi coloniali?Potrei continuare per molto,ma preferisco chiudere sottolinenando che la nuova Costituzione Europea dovrebbe rifarsi ai valori laici,come è scritto nella Costituzione francese,lasciando che le varie religioni dei popoli che compongono l'Europa restmo un fattore puramente personale. Emanuela Bassan Badia Polesine (RO) Discriminazione Gent.mo O. del Buono,leggendo l'articolo su don Barbero e la spiegazione data dal vescovo di Pinerolo mons.Piergiorgio Debemardi ho fatto qualche osservazione. Ammesso.che il vescovo deve ubbidienza ai superiori, nel Vangelo non ci sono le discriminazioni contro i diversi che hanno dato origine alla sentenza emanata dal cardinale Joseph Ratzinger di porre allo stato laico don Franco Barbero...Dal Vaticano che predica l'uguaglianza fra i popoli non è accettabile una così grave discriminazione.Forse in Vaticano hanno dimenticato che davanti al Signore siamo tutti uguali. Giancarlo Lanzi, Riminì L'eroe del resto non è antipatico. Poteva averlo reso scostante la cultura fascista, con i suoi eccessi di declamazione e retorica, ma con l'andare del tempo s'è cominciato a pensare che l'eroe poteva essere grande: ammirevole quanto una vittima [o.d.b.] LETTERE Leggo che i divi più famosi, Brad Pitt, Leonardo DiCaprio, Colin Farrcll, sono impegnati in film che raccontano della guerra di Troia o di Alessandro Magno. Mi sembra strano, però mi fa piacere. Quando ero bambino, secoli fa, i nostri eroi erano quelli della storia antica o della mitologia, le nostre bande opponevano achei e troiani, Achille, Patroclo, Enea, Menelao ci crani famigliari come compagni di scuola. Questi personaggi parevano poi scomparsi, cancellati. Adesso tornano con il cinema: bene, venite avanti, non siamo un Paese beato e dunque abbiamo bisogno di eroi [o.d.b.] Chi è colpevole Gentile Oreste del Buono, ho ripensato allo svolgimento dei funerali della bambina Eleonora Giorgi, morta in un incidente stradale. Il titolo de La Stampa, «Ha perso la vita travolta da un motociclista», fa apparire il povero centauro, morto anche lui il giorno dopo l'incidente, come colpevole del fatto. Vorrei far notare che la colpa della morte della bambina e del motociclista è del padre della piccola vittima che ha compiuto una manovra vietata. A chi devono dire grazie la vedova del motociclista e il povero bambino reso orfano prima della nascita? Che almeno il colpevole paghi per quello che ha fatto e non passi da vittima. Teresa Merlano, Torino Se l'America nell 915 Egr. Sig. Oreste del Buono, con stupore scopro adesso che da 12 anni esiste nel nord dell'Iraq un Kurdistan libero e fiorente, con istituzioni indipendenti (Parlamento, Università, TV, media, ecc.) di cui i mezzi di comunicazione italiani non avevano mai parlato, una Regione-Stato con 3 milioni di abitanti che ora osannano il