«Buco dì 15 miliardi nei conti tedeschi» di Francesca Sforza

«Buco dì 15 miliardi nei conti tedeschi» «Buco dì 15 miliardi nei conti tedeschi» Allarme del ministro Eichel mentre è scontro sindacati-Schroeder Francesca Sforza corrispondente da BERtlNO «I sindacati restano nostri amici», aveva detto qualche giorno fa il cancelliere Gerhard Schroeder dal palco allestito nella Willy Brandt Hans durante le celebrazioni per i 140 anni del partito socialdemocratico tedesco. Ma a giudicare da quanto sta accadendo nelle piazze della Germania, le cose stanno diversamente. «Abbattimento dello stato sociale? No grazie» recitavano gli striscioni sfilati nelle strade di Hannover, Norimberga, Ratisbona, Lipsia, Bochum. I tre grandi capi del sindacato tedesco - Michael Sommer, Klaus Zwickel e Frank Bsirske hanno alzato la voce e chiamato le piazze alla protesta: 100 mila persone si sono mobilitate nel fine settimana e diversi giorni di agitazioni sono previsti dal 2 giugno prossimo. Lo strappo è definitivamente consumato? «Purtroppo non credo che Schroeder tornerà sulle sue posizioni» ha dichiarato in un'intervista tv il leader del sindacato unificato Frank Bsirske. Michael Sommer, invece, ci spera ancora: «Rifletti bene se sei davvero sulla strada giusta - ha detto rivolgendosi al Cancelliere dal palco di Hannover -. Il sindacato non vuole un altro govemo, noi vogliamo però che la coalizione rossoyerde agisca come tale». «Vogliamo che si combatta la crisi - ha aggiunto i ma non vogliamo essere le sue vittime». Secondo i sindacati, i tagli ai sussidi di disoccupazione e l'ammorbidimento della normativa sulla difesa dal licenziamento (l'equivalente dell'articolo 18 Il ministro tedesco delle Finanze Hans Eichel italiano) non farebbero che proseguire la politica del vecchio govemo conservatore di Helmut Kohl senza aiutare il Paese a uscire dalla crisi economica. Proprio ieri il ministro delle Finanze Hans Eichel ha dovuto ammettere che il bilancio pubblico del 2004 presenta un buco di 15 miliardi: «E' uno dei momenti più difficili dall'inizio del mio mandato» ha confessato in un'intervista alla «Welt am Sonntag». E il segretario generale dell'Spd, Olaf Scholz, ha aggiunto che per far fronte a un simile ammanco si dovrà cominciare ad abbattere lo stato sociale. Da ieri, dunque, ogni possibilità di riconciliazione tra il partito di govemo e il suo storico alleato sembra farsi più lontana; e se il congresso straordina¬ rio dell'Spd il 10 giugno prossimo darà il via libera air«Agenda 2010», per la Germania comincerà una lunga stagione di conflitti. A sostegno del Cancelliere sono intervenuti, con una lettera aperta al quotidiano berlinese «Berliner Zeitung», cento tra i più noti economisti del Paese e anche i riottosi Verdi si sono pronunciati per un appoggio alle riforme: «Se blocchiamo questo progetto - ha detto il segretario Reinhard Bùtikofer in un discorso rivolto alla base - allora mettiamo a rischio la stabilità stessa del govemo e rischiamo di lasciare il Paese nelle mani della Cdu e dei liberali». Tutti d'accordo con 0 Cancelliere? Non proprio: nelle ultime settimane, sulla tv tedesca, è comparso uno spot pubblicitario ài grande effetto. Prima una carrellata di immagini in bianco e nero che ritrae la Germania in rovina del dopoguerra e il giubilo seguito alla caduta del Muro. «E oggi?» si chiede una voce fuoricampo. «Oggi non riusciamo neanche ad avere una riforma delle pensioni», e segue un elenco dei mali economici del Paese. «La Germania è migliore di così», conclude lo spot sulle note di una musica toccante. Dietro alla sigla «Bùrgerkonvent» - la convenzione per i cittadini - c'è un noto e controverso economista vicino alla Cdu, Meinhard Miegel, autore di testi molto critici contro il governo rossoverde. E dietro di lui molti imprenditori della Germania che conta, capaci di mettere insieme qualcosa come sei milioni di euro per le prossime iniziative.

Luoghi citati: Germania, Hannover, Norimberga