Annika ha vinto la sua scommessa di Agnese Vigna

Annika ha vinto la sua scommessa GOLF, LA CAMPIONESSA SVEDESE ESCE DI SCENA MA CONQUISTA I MEDIA E LA STIMA DEI COLLEGHI MASCHI Annika ha vinto la sua scommessa Agnese Vigna QUANDO Annika Sorenstam è uscita di scena dal Bank of America Colonial, mancando il taglio, il pubblico si è alzato in piedi per applaudirla. Un'ovazione che il vincitore del torneo, domani, non può neppure sognarsi. Il tentativo della svedese di scardinare la porta del monopolio maschile nel circuito di golf più importante del mondo ha toccato un nervo scoperto dell'America trasformandola in un personaggio nazionale. Solo Tiger Woods, nel 1996, al suo esordio come professionista al Greater Milwaukee Open, ha suscitato tanto entusiasmo. E solo Bebé Zaharias, nel 1945, aveva gareggiato con gli uomini, passando però il tagho per essere eliminata dopo il terzo giro dell'Open di Los Angeles. Annika se ne va a testa alta: il primo giro ha messo alle spalle 26 colleghi maschi, tra cui Sei-gio Garda, un mito in America, che ha detto: «Va sempre dritta. Voglio dire dritta. Incredibile» e gente come Mark Brooks, Steve Elkington, Tom Lehman. Altri 13 erano alla pari. David Feherty ha dichiarato: «Non riesco a pensare a nessun altro professionista che abbia giocato con più pressione addosso. E' una superstar». Sempre nelle prime 18 buche è stata leader della classifica della precisione del drive (ha mancato il fairway solo una volta); era I Ia sui tiri entrati sul green (14 su 18); 84a nella lunghezza del drive (su 113 giocatori maschi) ma solo I06a nel putt. Il suo incredibile swing meccanico le ha sempre permesso di tirare dritto e lungo, ma il suo problema è stato la distanza dall'asta. Ha messo a segno 2 bogeys e I birdie per chiudere a 71. Il secondo giro, invece, Annika è inciampata in cinque bogeys in sette buche (I solo birdie sul giro) che l'hanno confinata al 96" posto con un totale di 145 colpi (71-74), quattro in più del limite di qualifica. Annika, comunque, la sua gara l'ha stravinta. Oltre 600 gior- nalisti sono calati a Fort Worth (in Texas) per coprire il torneo mentre la diretta televisiva della Usa Network ha stabilito nuovi primati d'ascolto: le telecamere non hanno perso d'occhio per un istante la bionda svedese impegnata a smantellare il dominio maschile. L'hanno seguita sul campo 10 mila persone tappezzate di distintivi «Go Annika» (già offerti su eBay a 50 dollari l'imo). L'hanno incoraggiata il fuoriclasse di colore Tiger Woods (un altro pioniere nella rottura delle barriere del golfi e il presidente Bush. Il suo «valore pubblicitario» sale (2,5 milioni di dollari l'anno scorso di sponsorizzazioni) e la Hall of Fame ha già prenotato le mazze, i guanti e le palline di Annika. Per la golfista è stato un test: «Il mio Monte Everest. Voglio misurarmi con il massimo per poter vincere ancora sulle montagne più piccole». E sulle sue montagne, il Tour femminile, ha vinto già 53 tornei, 13 solo lo scorso anno. E' stata ia prima donna a girare in 59, in Arizona, nel 2001. C'è chi parla di nuova era nello sport statunitense. Oltre la curiosità, sicuramente quello che la Sorenstam ha fatto scattare è un ritrovato interesse per il gioco delle proettes. Perché il pubblico si è immedesimato nel suo gioco. Un dilettante può infatti ammirare, ma non misurarsi con un fenomeno come Tiger Woods o con i drive di Emanuele Canonica, mentre può calarsi nei panni di Annika, forte ma «accessibile». La svedese Annika Sorenstam

Luoghi citati: America, Arizona, Los Angeles, Milwaukee, Scena, Texas, Usa