Reggina-Atalanta spareggio al veleno

Reggina-Atalanta spareggio al veleno UNA CODA AL CAMPIOMATO DECIDERÀ CHI RETROCEDE: SI GIOCA GIOVEDÌ' E DOMENICA Reggina-Atalanta spareggio al veleno Delusi gli 8 mila tifosi calabresi arrivati a Bologna per festeggiare Ruggeri accusa: «Una vittoria troppo facile». De Canio replica: «Qui partita vera, altrove non so. Speravo in un pari all'Olimpico» retroscena Giancarlo Laurenzi inviato a BOLOGNA IL 19 settembre del 1999 Davide Possanzini decise di dare un senso alla carriera, scolpendo a Bologna la prima vittoria in serie A della Reggina, sfacciata matricola che nelle prime due giornate aveva pareggiato contro Juve e Fiorentina. Quell'incisione risultò fatale a Sergio Buso, allenatore del Bologna che neppure un mese dopo l'inizio dei lavori lasciò la città inseguito dagli ortaggi. A dirigere il parco-giochi arrivò Francesco Guidolin, che dopo 4 anni è ancora lì per 800 mila euro l'anno (fino al 2005). Guidolin, uomo dalla memoria di un mammut, s'è ricordato dell'antefatto e ieri ha lasciato via libera alla Reggina che quando alla pompa di benzina c'è il Bologna tende sempre a fare il pieno (6 punti su 6 nella stagione corrente). Un gol per tempo (tuono di Bonazzoli, impennata di Di Michele), in mezzo il vuoto pneumatico interrotto dai gesti impotenti di Signori o dagh sgorbi di Paramatti, mentre gli ul¬ tra rossoblu inneggiavano a Kolyvanov e Kennet Andersson - totem di un Bologna più ambizioso - prima di accelerare il passo a torso nudo e cinghie in mano verso la tribuna d'onore, infine respinti dalla polizia in assetto antisommossa. Per l'impresa della Reggina c'erano 8 mila tifosi, molti partiti dal Piemonte e dalla Lombardia, che adesso dovranno raschiare 0 barile del conto in banca, chiedere ferie supplementari. Per evitare la retrocessione l'impresa ha infatti bisogno di un'appendice, anche l'Atalanta ha trovato la gallina dalle uova d'oro: 6 punti tolti alla Roma tra andata rovente (ricordate il caso Trentalange-GapeUo?) e il ritomo morbido, che a Reggio temevano dopo la benedizione di Sensi all'elezione di Ruggeri come vicepresidente della Lega. L'appendice, si sarà capito, è lo spareggio per decidere chi a fine agosto ricomincerà dalla B. In 3 sono finite a 38 punti e il meccanismo della classifica avulsa ha salvato subito il Modena che aveva bisogno di un punto a Brescia e un punto ha trovato. Sarà Reggina-Atalanta, allora, in palio la cayenna: andata in Calabria giovedì sera, ritomo domenica a Bergamo, sempre alle 20,30. Dividerle quest'anno è stato impossibile, anche nei duelli all'ok Corrai un doppio 1 -1 : all'andata Gautieri e Savoldi; al ritorno Doni e Bonazzoli. Farà caldo e non per l'insopportabile afa (ieri a Bologna 290). Ruggeri, faccia tosta, ha messo in dubbio la serietà del Bologna: troppi due gol e troppo comodi per una squadra che aveva vinto una trasferta su 16, perdendone 12. Sospetti anche per il gol annullato a Paramatti sullo 0-1 (19' pt), senza sapere che Racalbuto (indisponente per tutto il resto) s'era accorto che sulla punizione di Signori una pedata di Cipriani aveva abbattuto Franceschini. Quando a De Canio raccontano delle insinuazioni del presidente dell'Atalanta, il tecnico della Reggina riesce a trovare la lucidità per un respiro profondo. «Qui è stata una partita seria, altrove non so. Speravamo che la Roma strappasse un pari, sarebbe bastato per salvarci. Gli stimoli hanno fatto la differenza, da loro e da noi: avessimo incontrato il Bologna in un altro momento sarebbe stato difficile conquistare 3 punti». De Canio potrebbe andar via da Reggio in ogni caso: salvezza o precipizio, il destino è legato all'effetto domino che sulle panchine avrà l'eventuale esonero di Cuper. Invece ci terrebbe a rimanere e lo ribadisce con l'orgoglio dei numeri: «Quando finì il girone d'andata avevamo 13 punti, la situazione sembrava compromessa. Ne abbiamo messi insieme altri 25, giocando un calcio spettacolare, talvolta entusiasmante. Anche un giudice imparziale sosterrebbe che non meritiamo la B». Si trattiene dal mandare al diavolo la nippocronista che appare sotto il suo muso per chiedere spiegazio¬ ni del mancato impiego di Nakamura («ma in una giornata del genere pensa abbia tempo da perdere?») e scambia un'occhiata mogia con il presidente Foli che rispetto a lui ha l'aria da lupo di mare che nulla s'aspettava di diverso e migliore: «Tre settimane fa la Roma è venuta in casa nostra e ci ha tolto 3 punti. Mi auguro che anche ieri abbia giocato con la stessa professionalità. Andremo allo spareggio, speriamo di essere più fortunati delle ultime volte». Le ultime volte sono due ferite: 3-4 ai rigori con la Cremonese per venire in A (Pescara, 1989); 0-1 e 2-1 contro il Verona per non retrocedere in B (2001, giù per il valore doppio del gol in trasferta dei veneti). Il ritorno finì con risse da saloon e pestaggi negli spogliatoi, occhi neri e inchieste abortite. Anche stavolta le premesse fuggono il bonton. E dire che, per gli intrecci del destino, l'Atalanta (eventualmente) salva chiederà a Guidolin di pianificare con lei il futuro. Festa grande a Bologna per i giocatori della Reggina dopo il gol di Bonazzoli: la speranza resta accesa