Congedi ed esordi nella giornata della «pax» arbitrale di Gigi Garanzini

Congedi ed esordi nella giornata della «pax» arbitrale (S)VISTE E RIVISTE Congedi ed esordi nella giornata della «pax» arbitrale Gigi Garanzini GENTE che va, gente che viene. A San Siro Alfredo Trentalange ha arbitrato l'ultima partita della sua lunga carriera, a Como il giovane Girardi ha diretto la sua prima in serie A. Molta curiosità al Delle Alpi per l'esordio torinese con bandierina di Cristina Cini, insomma una giornata arbitrale di rara serenità, anche per l'esito scontato in partenza di gran parte degli incontri. Tutto il contrario di quel che accadrà nelle serate di giovedì e di domenica per il doppio spareggio-salvezza tra Atalanta e Reggina. Due soli episodi discussi negli scontri decisivi per evitare la retrocessione. Un netto fuorigioco di partenza di Gautieri, non segnalato dall'assistente Stevanato, nell'azione del gol decisivo dell'Atalanta all'Olimpico e, a Bologna, un gol annullato al bolognese Paramatti sullo 0-1 per fallo in gioco pericoloso di Cipriani su Franceschini. Giusta la decisione di Racalbuto, errata quella di Stevanato nonostante la deviazione di un difensore romanista abbia poi rimesso in gioco Gautieri all'atto di ricevere il pallone. Dopo il rigore omaggio - sempre a Gautieri di De Santis sette giorni prima, un altro episodio che fa giustizia, per il momento, del presunto complotto paventato dal presidente Ruggeri per salvare la rappresentanza del calcio meridionale in serie A. Nelle tre partite che dovevano assegnare i due posti-Uefa, qualche dubbio sul rigore concesso da Trefoloni all'Udinese che ha sbloccato il risultato. Stretto tra Simeone e Couto, Muzzi tenta una torsione e finisce a terra sul contrasto dell'argentino: ma che sia la gamba di Simeone a cercare quella di Muzzi, anziché il contrario, è un'interpretazione, opinabile, di Trefoloni. Nessun dubbio invece sul rigore concesso nel finale alla Lazio, per un calcione in piena regola e in piena area di Kroldrup a Castroman. Nulla da segnalare a Empoli, dove i padroni di casa hanno dato ragione alla Snai che non ha quotato la partita. Qualcosa a Torino dove Pieri si è lasciato sfuggire un paio di gomitate, una per parte, prima di punire con l'espulsione diretta un plateale sgambetto a centrocampo di D'Anna. Sul piano strettamente tecnico la decisione ci poteva forse - anche stare: su quello ambientale francamente meno. Anche se l'inferiorità numerica non ha cambiato.il copione, scontato, del match: e ad escludere il Chievo dall'Europa sono state le svirgolate, incredibili, di Mensah e Legrottaglie. Il resto sono le proteste perugine sul secondo gol di Crespo, effettivamente legittime perché l'argentino stacca appoggiandosi sulle spalle di Soghano, e 1 rigori concessi da Rizzoli a Piacenza, entrambi indiscutibili. Il primo ai piacentini per una strattonata in area a Hubner, il secondo al Milan per analoga scorrettezza di Tosto sul redivivo Ba. In questa particolare classifica finale, sono così saliti a 15 i rigori accordati al Milan, contro 3 al passivo, al secondo posto la Juventus con 11, al terzo Lazio e Brescia con 9. E' il Como invece la squadra che se ne è vista infliggere di più, 12, seguita a quota 10 da Roma e Reggina.

Luoghi citati: Bologna, Brescia, Como, Empoli, Europa, Lazio, Piacenza, Roma, Torino