La Roma dà ragione a chi la contesta

La Roma dà ragione a chi la contesta FISCHI E CORI ULTRA CONTRO CAFU, PELIZZOLI. TOMMASI MA ANCHE CAPELLO E SENSI. ALDAIR LASCIA La Roma dà ragione a chi la contesta Giallorossi spenti, i bergamaschi ne approfittano e sperano Piero Serantoni ROMA La Roma più spenta della stagione perde 2-1 con l'Atalanta solo perché i nerazzurri hanno il gol difficile, come testimoniano i 35 centri di uno dei peggiori attacchi del campionato. All'Olimpico reti distribuite dalla «fatina buona» del calcio. A segno Doni per sorridere in un'annata storta, il baby De Rossi, infine la rete vincente di Gautieri, dell'ex, come vuole la tradizione. I bergamaschi ce l'hanno messa tutta, la Roma no. Aiutata nel disastro dai cambi di Capello, con un Fuser daltonico (passa la palla all'Atalanta) e un Bombardini inesistente. Si vendicherà poi il tecnico giallorosso dicendo: «Visto, certi giocatori sono in queste condizioni. Io lo vedo in allenamento e per questo di solito non giocano». Adesso Ruggeri spera di azzeccare il temo al Lotto nello spareggio-salvezza con la Reggina. Grande amico di Sensi, il presidente dell'Atalanta attacca la Federcalcio: «I rapporti sono brutti, difficile cambiare anche regole ammuffite. Il calcio di questi ultimi tempi mi piace poco. So che al Bologna hanno annullato un gol e negato un rigore». Sensi sa già cosa fare se vuol dar retta agli ultra. Dall'inizio alla fine fischi per Pelizzoli, Zebina, Dellas, Guigou, Tommasi, Cafu (perseguitato), Delvecchio e Capello. Ma nella contestazione è finito anche il presidente dello scudetto: nella Sud imperava l'antico coro, quel «Sensi bla bla bla» in voga ai tempi di Zeman. Se ne va il grande Aldair, per motivi d'età. Con lui si chiude il ciclo giallorosso. E' un addio rabbioso, a 37 anni dopo 11 stagioni e 330 partite in campionato: «Ho pianto appena mi sono seduto in panchina. Non piace mai perdere, figuriamoci nel giorno dell'addio alla Roma. Giocherò un altro anno, in un campionato più tranquillo. Qui alla fine di ogni partita sono pieno di dolori. Terrò la casa e ci verrò appena posso. I miei due figli sono romani». L'ex Gautieri chiede scusa alla Curva per lo spogliarello dopo il gol: «Quando ne segni uno così devi esultare per forza. Non volevo mancare di rispetto». Ancora Capello, sul futuro, con parole venate di scetticismo: «Ho letto che il presidente ha promesso 4 acquisti, se sono quelli che abbiamo prefissato sarà una Roma più forte. A campagna chiusa saremo sinceri con i tifosi e diremo quanto varrà quella squadra». Per gli ultra un solo appunto: «Fischi civilissimi che ci siamo meritati. Non capisco perché se la siano presa in particolare con Cafu: ha dato tanto». La partita si alza di tono solo quando Totti prende palla. Un gran bel tiro da lontano (Taibi mette in angolo), un altro fuori di poco. Poi tocchi d'artista (come 0 pallonetto d'esterno a liberare Guigou) e anche un tunnel a Doni. Ma è solo. Delvecchio ha perso il gusto del gol. Lui e Guigou sbagliano di testa, l'Atalanta passa mentre risuona il coro «Andate a lavorare». Punizione ribattuta, tiro di Zenoni che trova il ginocchio di Doni. Deviazione vincente. Tre minuti e la Roma pareggia. Angolo di Guigou, De Rossi segna di testa. Carrera si piazza su Totti e lo stende un paio di volte. La Roma si sta afflosciando. Tommasi è fuori partita, De Rossi va giù di giri, Dacourt si trova solissimo in mezzo al campo. Il gol partita lo regala Dellas. Svirgola di testa, il greco: è un assist per Gautieri che segna in diagonale come ai bei tempi di Zeman. Entrano Fuser e Bombardini, per la Roma partita finita. Solo un'occasione, il duetto TottiDe Rossi concluso dal capitano con un tiro appena alto. Allo scadere punizione per la Roma, sulla destra. Tutti in area, ma Fuser non cerca la testa di un compagno e tira indecorosamente fuori. Partita finita, ultras e poliziotti si fronteggiano. Aldair salva l'erba dell'Olimpico dalla devastazione e i compagni da una marea di insulti. A torso nudo il brasiliano va a salutare la Sud, la Tevere, tutti insomma. E in quell'uragano di applausi finisce con un «vogliamoci bene». Decide Gautieri che poi fa lo spogliarello davanti ai suoi ex tifosi: «Non volevo offendere nessuno» Il presidente Ruggeri; «Questo calcio non mi va, al Bologna hanno annullato un gol e negato un rigore» (3-5-2) Pelizzoli 6,5; Dellas 5, Aldair 7 (43' st Cufré sv), Zebina 5; Cafu 6, Tommasi 5 (20 st Fuser 4), De Rossi 6,5, Dacourt 6,5, Guigou 5; Torti 6,5, Delvecchio 4,5 (20'st Bombardini 5). Ali. Capello 5 mmmm (4-4-2) Hb Taibi 6; Siviglia 6, Carrera 5, Sala 6, Bellini 6(40'st Gonnella sv); Gautieri 7 (28' st Pinardi sv), Zenoni 6,5, Zauri 6, Doni 6,5; Rossini 6, Vugrinec 5,5 (32' st Rustico 6). AH. Finardi 7 Arbitro: Pellegrino 6 Reti: pt 27' Doni, 30' De Rossi; st 10' Gautieri. Ammoniti: Zauri, De Rossi, lotti. Rustico, Doni. Spettatori: paganti 4.334, incasso 91.464,00. ta gioia di Cristiano Doni dopo il gol segnato ad una Roma un po' spenta

Luoghi citati: Cori, Roma, Siviglia