Una «Riviera» per ricordare L'amore e la solitudine di Bindi di Alessandra Pieracci

Una «Riviera» per ricordare L'amore e la solitudine di Bindi A UN ANNO DALLA SCOMPARSA, IL SUO PEZZO DIVENTA UN SIMBOLO E AIUTA A NON DIMENTICARLO Una «Riviera» per ricordare L'amore e la solitudine di Bindi Alessandra Pieracci GENOVA «Fiori di spuma/ l'onda inventa per noi/ e si consuma/ l'orizzonte negli occhi tuoi./ Come in una favola/ sous le ciel della riviera/ così è bello vivere con te». Una liscia melodia fine Anni 50 plissettata da ritmi latini restituisce la brezza di una serata estiva profumata di salsedine. Sarà l'inno della riviera ligure, si annuncia come la colonna sonora del lungomare, il tormentone dello stabilimento balneare, il jingle delle boutique sul porticciolo. Ed è soprattutto un omaggio a Umberto Bindi, che quindicenne ne aveva composto la musica, annunciando già, allievo del conservatorio e capace di suonare benissimo più strumenti, di poter diventare il più grande musicista, nel senso proprio del termine, fra tutti gli esponenti della cosiddetta scuola genovese. «Riviera» di Bindi, con le parole adattate nel 1961 da Alberto Testa, è la risposta ligure all'Emilia Romagna che ha affidato il lancio della sua riviera romagnola al folkpop di Casadei. n singolo è stato presentato ufficialmente il 12 maggio, primo anniversario della scomparsa di Umberto Bindi, che fino a questo momento Genova, così giustamente pronta a intitolare una strada a Fabrizio De André, continua a ignorare. Come se si protraesse, postuma, la dura punizione inflitta all'uomo e all'artista da un'Italia conformista e bigotta che non tollerava l'omossessualità e le stravaganze. Una punizione arrivata a ridurre Bindi quasi in miseria, malato. Gli gli ultimi amici sollecitarono per lui il vitalizio della legge Bacchelli: gli fu concesso 1' 11 aprile 2002, Bindi morì 29 gomi dopo. Alcuni anni prima, parlando della sua vita e della solitudine alla quale era stato condannato, aveva detto: «Non credevo che nascere in un certo modo volesse dire venir marchiato a fuoco come una bestia. Sono un diverso e, con crudele ferocia, mi hanno crocifisso». Eppure fu il musicista che nel 1960 raggiunse, primo della classe nella scuola genovese, la vetta dell'hit parade con «Il nostro concerto», contendendo poi il primato intemazionale ai Beatles, «Il mio mondo» contro «Yesterday». È stata Bogliasco a sottolineare e celebrare la ricorrenza del 12 maggio, dedicando all'artista ima «creuza», a ricordo del legame che si era instaurato con gli abitanti della cittadina rivierasca negli anni della permanenza di Bindi nel borgo. Un legame consolidato da quando la sorella del musicista ha fatto traslare la salma, preferendo alla tomba romana nel celebre cimitero degli artisti una sepoltura nel piccolo camposanto di Bogliasco. E per l'autunno prossimo il sindaco Piero Canepa ha annunciato la realizzazione di una serata tutta dedicata al maestro, con gli amici a rendere un omaggio postumo e i giovani cantautori a raccoglierne l'eredità artistica. Un'eredità difficile, perché le canzoni di Bindi sono state e restano straordinarie: «Arrivederci», «Il nostro concerto», «Se ci sei», «Un giorno, un mese, un anno», «Il mio mondo», «Vento di mare», «Riviera», appunto. Se i testi, quasi tutti di Giorgio Calabrese, altro brillante genovese, affondano nella quotidianità malinconica, e il linguaggio è semplice e immediato, la struttura musicale rispecchia un'articolazione più sinfonica, dimostrando tutto il valore innovativo delle composizioni di Bindi. Certamente «Riviera» non è tra le composizioni più celebri, ma la corrispondenza tra titolo, testo e paesaggio ligure ne fa ora la canzone ideale per trasferire in musica l'immagine turistica della costa. Il brano è stato riarrangiato dal chitarrista Armando Corsi e dalla cantante Antonella Sera, cui è affidata l'esecuzione, insieme con Antonio Marangolo al sax, l'argentino Natalie Mangalavite alle tastiere, Mario Arcari al corno inglese e al clarinetto, Marco Fadda alle percussioni, Luciano Susto al basso: Sono tutti professionisti con un percorso artistico legato, fra gli altri, a Paolo Conte, Ivano Fossati, Ornella Vanoni, De André. «Abbiamo cercato di coniugare un testo semplice e raffinato con diverse sonorità che partono dal bolero e finiscono per intrecciarsi con richiami mediterranei e jazz» spiega Armando Corsi. «Abbiamo lavorato su una canzone molto bella e poco conosciuta - aggiunge Antonella Sera - rinnovandola senza stravolgerne l'anima spensierata. "Riviera" dà una sensazione di libertà, gioia, mare e sole». L'iniziativa per cambiare una tendenza: come se si protraesse, postuma la punizione inflitta all'uomo e all'artista da un'Italia intollerante Umberto Bindi autore di brani straordinari, quali «Arrivederci», «Il nostro concerto», «Se ci sei». «Riviera» non è tra le composizioni più celebri, mala corrispondenza tra titolo, testo e paesaggio ligure ne fa ora la canzone ideale per trasferire in musica l'immagine turistica della costa

Luoghi citati: Bogliasco, Emilia Romagna, Genova, Italia