Il centro-destra: feste di via uccise dalle tasse

Il centro-destra: feste di via uccise dalle tasse I BALZELLI RISCHIEREBBERO DI FARNE SCOMPARIRE MOLTE. L'ASSESSORE: DOVE CE' LUCRO E' GIUSTO PAGARE Il centro-destra: feste di via uccise dalle tasse Il centrodestra teme che le feste di via torinesi facciano la fine di quelle scuole religiose di Bologna invise alla «giunta comunista»: depennate una volta per tutte dall'erogazione di fondi e non se ne parla più. Così almeno la racconta Luciano Barberis, presidente della settima circoscrizione e portavoce di un'istanza condivisa con diversi colleghi di schieramento riuniti ieri sera nell'aula di via Ormea 45, ospite l'ottava circoscrizione. Si parla della quota che i commercianti devono pagare ad Amiat, Gtt, Atm per il lavoro extra imposto dalle manifestazioni di quartiere alle società di servizi. Gli interessati vorrebbero essere esentati, l'opposizione chiede l'autonomia di spesa delle circoscrizioni in nome di quel decentramento «promesso da Chiamparino in campagna elettorale», il Comune, per bocca dell'assessore ai tributi Gian Luigi Bonino, replica che «dove c'è attività di lucro è giusto pagare le tasse». Paragonata ai grandi temi della sicurezza, all'economia in difficoltà, dell'immigrazione, la questione delle kermesse rionali pare minore. Ma rischia di monta¬ re. Il capogruppo di Alleanza Nazionale Agostino Ghiglia annuncia una mozione d'indirizzo per chiedere come «l'amministrazione intenda gestire la ripartizione delle responsabilità tra centro e periferia». Spostato il contrasto sul piano politico, gli esponenti di centrodestra denunciano: «Un'azienda "municipalizzata" come l'Atm che perde ogni anno 50 miliardi di vecchie lire è capace di chiedere alle associazioni di quartiere 560 euro per il disservizio che causano con una festa in strada». Col risultato, sostengono, di sco¬ raggiare i negozianti dal promuovere l'attività mercantile a beneficio di cittadini e turisti eventuali. L'obiettivo della protesta del centrodestra è il «decentramento tradito», ma l'invettiva usa il discorso diretto. Alla Gtt che «pretende il rimborso per le linee deviate, la segnaletica, i turni in più imposti dalle manifestazioni di via», il leghista Mario Carossa suggerisce una fonte di incasso alternativa: «Facessero pagare piuttosto il biglietto dei mezzi ai tanti furbi, soprattutto extracomunitari».

Persone citate: Agostino Ghiglia, Chiamparino, Gian Luigi Bonino, Luciano Barberis, Mario Carossa

Luoghi citati: Amiat, Bologna