Manca il personale, a Milano ispezioni sospese

Manca il personale, a Milano ispezioni sospese LA RAGIONERIA DELLO STATO HA ACCETTATO LA RICHIESTA DEL PALAZZO DI GIUSTIZIA: «TROPPI CONTROLLI CONTEMPORANEAMENTE» Manca il personale, a Milano ispezioni sospese Oggi riprende il processo Sme, attesa la requisitoria di lida Boccassini MILANO Troppe ispezioni, nel Palazzo di giustizia di MDano. E così una è stata sospesa - quella disposta dal ministero dell'Economia -, fino a quando non sarà conclusa l'altra, ordinata dal ministero di Grazia e Giustizia. Carenza di organico - che «affligge e preoccupa» il procuratore reggente Ferdinando Vitiello - il motivo della sospensione, arrivata ieri dopo un pacato scambio di lettere tra il direttore generale della Ragioneria e il magistrato, che aveva spiegato come due ispezioni in contemporanea potessero provocare la paralisi dell'intera attività giudiziaria. Una polemica in meno, alla vigilia della ripresa del processo Sme, con la probabile requisitoria del pm Boccassini prevista per oggi. La verifica contabile amministrativa prosegue invece in Tribunale, ma la decisione della sospensione sembra comunque sopire le recenti polemiche, a partire dalla reazione sdegnata dell'Associazione nazionale magistrati, che aveva censurato il «contesto di attacchi e aggressioni alla magistratura». La decisione è stata comunicata a Milano, ieri, con una lettera firmata dallo stesso Ragioniere Generale dello Stato, Vittorio Grilli con la quale si risponde a stretto giro di posta alla richiesta, formale ma cortese, spedita nelle precedenti ore dalla Procura. Una decisione - si spiega alla Ragioneria - che può essere eccezionalmente adottata per «sopravvenute esigenze dell'amministrazione». Ovvero, un vuoto di organico di almeno cento unità che, con due ispezioni in corso, rischia di provocare «disservizi e di compromettere il puntuale svolgimento dell'attività dell'istituto». «Motivazioni condivisibili», ha risposto Grilli a Vitiello. E, per ora, la faccenda è chiusa. Resta invece aperta la querelle aperta dal ministro Castelli in un'intervista al «Sole 24 Ore», su una parcella miliardaria liquidata dalla procura di Milano alla società di revisione Kpmg. Una consulenza nell'ambito dell'inchiesta sul consolidato Fininvest - ancora pendente -, costata 5 miliardi e 682 milioni di vecchie lire. Il caso nasce nel novembre 2001, quando il ministero della Giustizia riceve un esposto firmato dall'avvocato romano Raffaele Monaco, che dopo aver letto sui giornali del deposito di quella consulenza, come «libero cittadino» aveva chiesto i motivi di una spesa cosi elevata. Il ministero intervenne con la procura di Milano, che rispose sottolineando, tra le altre cose, che la liquidazione della parcella non era mai stata impugnata dalle parti e che addirittura fimporto era stato ridotto del 50 per cento rispetto alla richiesta formulata inizialmente dalla Kpmg, in base alle tabelle stabilite per legge. La consulenza, iniziata nel 6 novembre '96 e conclusa il 22 dicembre '99, era stata conferita a tre esperti, i quali a loro volta si sono avvalsi di altri professionisti. Uno staff di una ventina di persone, incaricato di «fotografare» la situazione di 36 società estere offshore, oltre ad altre operazioni relative a Telecinco e Telepiù. Un lavoro durato più di tre anni e che è servito per molte altre inchieste nelle quali è stato coinvolto il gruppo Fininvest. Alle critiche sollevate dal ministro Castelli ha replicato l'ex procuratore Gerardo D'Ambrosio: «Onesti costi sono bilanciati dal fatto che poi nelle casse dello Stato rientrano decine di miliardi». Oggi invece riprende il processo principale per la Sme, dopo lo stralcio deciso per il solo Silvio Berlusconi. Secondo programma, la parola andrà subito al pm Ilda Boccassini per la sua requisitoria finale e le richieste di pena. Ma i difensori di Cesare Préviti si preparano ad una lunga raffica di richieste ed eccezioni, non appena l'appello degli imputati da parte dei giudici sarà terminato. E prima che l'accusa imposti la sua discussione finale ci potrebbe volere del tempo e una, o magari due, camere di consiglio. «Trovo estremamente grave che la requisitoria del pubblico ministero cominci il 23 maggio, che cioè cominci e probabilmente finisca nel giomo in cui si chiude la campagna elettorale per le elezioni amministrative», ha commentato ieri il parlamentare di Forza Italia Francesco Nitto Palma. «Il pm esprimerà le sue valutazioni, che noi troveremo sulla stampa di sabato e di domenica, e oggettivamente la valutazione di un organo di accusa, senza che su queste possa avere interloquito la difesa, parteciperanno alla campagna elettorale. È chiaro che il tribunale aveva il potere di rinviare l'udienza». [r. m.] E' polemica con il ministro Castelli per i tre milioni di euro spesi con una consulenza relativa alle inchieste sulle società estere della Fininvest v. '* 0im L'Ingresso della Procura di Milano

Luoghi citati: Milano, Telecinco, Telepiù