Il vice dì Osama chiede dì «scatenare l'inferno»

Il vice dì Osama chiede dì «scatenare l'inferno» AL JAZEERA DIFFONDE UNA CASSETTA CON LA VOCE DELL'EGIZIANO AL ZAWAHIRI: «COLPITE CROCIATI ED EBREI) Il vice dì Osama chiede dì «scatenare l'inferno» marocchini arrestati in Arabia Saudita volevano lanciare un aereo su Gedda dal corrispondente da NEW YORK Minacce contro «ebrei e crociati», annuncio di imminenti attentati e forse anche il tentativo di lanciarsi con un aereo civile contro un grande edificio di Gedda: Al Qaeda resta all'offensiva nella guerra contro gli Stati Uniti e i loro alleati. «Trasformate in un inferno la terra sotto i piedi di crociati ed ebrei». E' la voce del numero due di Al Qaeda, l'egiziano Ayman alZawahiri, che chiede ad adepti e miliziani di «levarsi e colpire» in un appello alla Jihad contenuto in un nastro audio trasmesso ieri dalla tv araba del Qatar Al Jazeora. «I crociati e gli ebrei capiscono solo il linguaggio della distruzione, della morte e del massacro, delle Torri che bruciano: dovete prendere le armi contro i vostri nemici, gli americani e gli ebrei; siate forti, attaccate le rappresentanze degli Stati Uniti, della Gran Bretagna, dell'Australia e della Norvegia, i loro interessi, le loro aziende e i loro impiegati, trasformate la terra che hanno sotto i piedi in un inferno e ricacciateli nei loro Paesi». «Il nastro è ora sotto esame da parte della Cia - che lo ha già definito "di cattiva qualità" - ma il riferimento alla coalizione di Paesi che ha partecipato alla guerra in Iraq lascia intendere che potrebbe essere stato mcisò;alla vigilia delle ostilità, forse in coincidenza con gli analoghi appelli a combattere ((per il popolo iracheno» arrivati all'epoca da una voce identificata dagH americani come appartenente a Osama bin Laden. A confermare questa pista potrebbe essere il riferimento alla Norvegia - che in realtà non inviò truppe di terra, ma prima dell'attacco dispiegò due cacciamine nel Golfo Persico ed un sottomarino nel Mediterraneo - ed anche l'assenza di ogni accenno alla Polonia, il cui invio di teste di cuoio divenne pubblico solo a guerra iniziata. A Copenhagen invece si ritiene che Al-Zawahiri si sia sbagliato e volesse riferirsi alla Danimarca, che inviò ufficiali di collegamento nel comando del Qatar. L'elenco dei Paesi da colpire è quello degli «alleati arabi ipocriti» dell'America: ((Arabia Saudita, Kuwait, Qatar, Bahrein, Egitto, Yemen, Giordania, di loro non resteranno che frammenti». Nel nastro i riferimenti all'Iraq sono frequenti. «Non consentire ai crociati che assassinano i vostri fratelli iracheni di vivere nei vostri Paesi, di gioire della vostra prosperità e di diffondere la corruzione», afferma la voce con quello che sembra un incitamento a compiere attentati dentro i Paesi arabi e musulmani, come poi effettivamente è avvenuto prima a Riad e poi a Rabat. Un terzo attentato avrebbe potuto avvenire lunedì se la polizia di frontiera saudita non avesse arrestato tre cittadini marocchini che si apprestavano a salire a bordo di un aereo per il Sudan in partenza dall'aeroporto intemazionale di Gedda. Secondo alcune fonti, i tre sono stati trovati in possesso di taglierini e biglietti di preghiera ed annuncio di «martirio» simili a quelli che vennero usati l'il settembre per dirottare i quattro aerei di linea americani. Il commando dunque forse aveva in mente di emulare l'impresa di Mohammed Atta e di gettarsi in picchiata con il velivolo civile contro un «simbolo nazionale saudita» identificato da alcune fonti locali come la sede della National Commercial Bank di Gedda. Ma più tardi il ministro degli Interni saudita, il principe Nayef, ha voluto ridimensionato la notizia, spiegando che i tre non volevano ripetere l'azione suicida dell' 11 settembre. Il ministro ha detto che gli arrestati erano ricercati per fatti passati riguardanti la sicurezza, ma non ha però fornito ulteriori chiarimenti. Uno dei tre arrestati apparteneva ai 19 della «cellula di Riad» scoperta lo scorso 6 maggio e della quale facevano parte anche i nove kamikaze autori degli attacchi contro i complessi residenziali della capitale. Ne restano dunque almeno altri nove a piede libero. Gli Usa ritengono che dietro questa offensiva vi sia Saif alAdel, comandante militare di Osa¬ ma, egiziano e proveniente dalla Jihad islamica, proprio come Ayman al-Zawahiri. A seguito di intercettazioni audio - rivelate ieri da «UsaToday» - l'intelligence Usa è arrivata alla conclusione che al-Adel si trovi in Iran ed abbia comunicato con la «cellula di Riad». Da qui la decisione di Washington di affidare all'Onu un messaggio per Teheran, chiedendo di «cessare ogni sostegno al terrorismo» ed espellere i leader di Al Qaeda. Dell'alta tensione hanno fatto le spese quattro soldati afghani: si trovavano nei pressi dell'ambasciata Usa a Kabul e stavano scaricando delle armi da un camion. Sono stati uccisi dalle guardie americane. Il Pentagono ha ammesso l'errore, [m. mo.] II presidente Bush alla cerimonia del giuramento dei cadetti della Guardia Costiera

Persone citate: Al Zawahiri, Ayman Alzawahiri, Bush, Mohammed Atta, Nayef, Osama Bin Laden, Saif Aladel