Specchio dei tempi
Specchio dei tempi Specchio dei tempi «Ecco perché i tabaccai non accettano il Bancomat nel pagamento del bollo auto» - «L'autovelox è una prevenzione per gli incidenti» «Quei radiatori "antiestetici"» - «Garantire a tutti la gita scolastica» Il presidente della Federazione Italiana Tabaccai ci scrive: «In risposta al disappunto espresso dal lettore che lamenta di non poter utilizzare il bancomat in pagamento del bollo àuto in tabaccheria, facciamo notare che tale impedimento non è dovuto a cattiva volontà del tabaccaio che sarebbe ben felice di adottare tale pratico sistema con conseguente minor maneggio di denaro contante e relativi rischi connessi. «La realtà è che il tabaccaio è remunerato a cifra fissa sul pagamento del bollo auto, a prescindere dall'importo del medesimo, mentre, invece, la cifra applicata dalle banche come commissione per la transazione tramite bancomat è in percentuale ed aumenta con l'aumentare dell'importo pagato. Ne consegue che, il costo dell'operazione per il tabaccaio sarebbe in perdita, dal momento che il modesto corrispettivo incassato risulterebbe inferiore al costo dell'operazione applicato dalla banca. Questo il motivo della mancata accettazione del bancomat». Romano Martinetti Il comandante dei vigili urbani di Torino ci scrive: «Un lettore esprimeva per- plessità sul rilevamento della velocità da parte dei vigili urbani sostenendo che detto controllo altro non è che Una forma di entrata... L'obiettivo è un altro. La velocità è senza dubbio ima delle principali cause degli incidenti che, tra l'altro, si verificano con impressionante e preoccupante frequenza proprio nei centri abitati. Nel 2002, a titolo esemplificativo, nella nostra città si sono verificati più di diecimila incidenti, con 7400 feriti e 118 morti. «Corre, infine, l'obbligo di ricordare che, se è pur vero che a Torino, ad esempio, ci sono 17 corsi dove la prefettura ha ritenuto che si possano installare i dispositivi di controllo del traffico senza necessità di contestazione immediata (per motivi di sicurezza e del traffico e degli agenti), dall'altra nelle altre centinaia di strade le pattuglie fermano e contestano gli illeciti, ritirando subito la patente a chi supera di oltre 40 Km/h il limite vigente. Se non è prevenzione questa...». Mauro Famigli Una lettrice ci scrive: «Sono andata in visita con i miei studenti dell'Unitre di Rivoli alla Collegiata Alta, principale Istituzione religiosa della città, testimonianza di un passato che si intreccia nella tradizione storica, artistica e religiosa in una straordinaria unicità. Profonda è stata la delusione nel constatare come nel corso dei recenti interventi per l'ammodernamento del circuito elettrico, siano stati sacrificati superfici architettoniche molto in vista, per apporvi modernissimi radiatori dalle vistose dimensioni. Non intendo eccepire su tale necessità, bensì sulla scelta dei punti in cui questi ultimi sono stati collocati, a mio parere, nevralgici per il mantenimento di un'armonica visione interna del complesso architettonico che appare così svilito nella qualità progettuale originaria e ne impoverisce la valenza formale e documentaria. «Gli interventi su di un monumento artistico dovrebbero arricchire e rafforzare la memoria collettiva della città: l'edificio in questione costituisce un tassello fondamentale per la comprensione della storia della comunità rivolese che dall'iniziale cappella (XIII secolo) si sviluppò e si è estesa nelle forme attuali, parallelamente al sentimento di devozione e di venerazione scaturito dal ritrovamento della Sacra Effigie di S. Maria della Stella. Sembra prevalere una diffusa indifferenza per la salvaguardia del patrimonio storico-artistico che ha trovato ulteriore riscontro nel recente episodio verificatosi sulla statua di Emanuele Filiberto, espressione di una insensibilità generale sempre più acuta ed allargata». Elena Sette Oteri Una lettrice ci scrive: «Mi riferisco alle proteste di un lettore sull'onerosa gita scolastica. E' vero, mandare i figli alla scuola dell'obbligo è diventato proprio un lusso. Il governo ha ridotto le aliquote Irpef illudendoci di darci soldi in più che finiscono comunque in tasse comunali. E quest'ultimo, carente di finanziamenti statali, a sua volta contribuisce in maniera esigua alle spese scolastiche per cui la scuola grava sul bilancio familiare come si può rilevare, ad esempio, dai tagli sulle insegnanti di sostegno, alle alte tariffe della mensa, ai tagli sui laboratori e sulle attività extra-scolastiche. In questo modo anche le gite scolastiche diventano discriminatorie tra ragazzi della stessa classe e questo, sicuramente, non è giusto, né educativo per degli adolescenti». Segue la firma specchiotempi@lastampa.it
Persone citate: Emanuele Filiberto, Mauro Famigli, Oteri, Romano Martinetti
Luoghi citati: Torino
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