«Ho dovuto mettere una guardia» di 1. Poi.

«Ho dovuto mettere una guardia» «Ho dovuto mettere una guardia» In corso Racconigi gli assalti erano all'ordine del giorno «Ringraziando Dio sono ormai alcuni mesi che i rapinatori non vengono da me. Ma a dicembre, poco prima delle festività di fine anno, sono venuti due volte nel giro di pochi giorni. Arrivavano, tiravano fuori il coltello, si facevano consegnare i soldi che avevamo in cassa e poi se ne andavano. Che voglia avrei avuto di saltargli addosso, di strappargli il taglierino dalle mani e buttarli fuori di qui a calci. Capisce; quella gente veniva a prendere ciò che io mi ero guadagnata lavorando dal mattino presto a sera tardi. Come a unselfservice...». Le vetrine della farmacia al 184 di corso Racconigi sono una lunga infilata di lastre di vetro. Dalla strada vedi soltanto gli espositori per i prodotti da banco; dell'interno del locale non si riesce a scorgere quasi nulla. «La prima volta sono venuti che erano da poco passate le 17; l'altra alle 19,15, quando ormai stavamo quasi per chiudere. In entrambe le occasioni ci siamo spaventati tutti tantissimo: quella era gente pronta a tutto per i soldi. Pensi che il primo ha preteso che gli consegnassimo pure le monetine. L'altro, invece, si è accontentato delle banco note ed è scappato. I banditi sapevano che abbiamo un sistema di videoregistrazione, ma non gliene è importato nulla. Le vetrine della farmacia al numero 184 di corso Racconigi sono una lunga infilata di lastre di vetro «La presenza di una guardia giurata è stata un deterrente davvero efficace» Sono entrati, hanno agito e se ne sono andati. E stato allora, dopo l'ultimo colpo, che ho deciso di mettere in negozio una guardia giurata...», racconti; ancora Viviana Bullio Dranzon, la titolare della farmacia. Per una settimana l'agente in divisa è rimasto lì, dentro il negozio, durante l'orario di apertura, pronto ad intervenire in caso di movimenti sospetti. Ma già la sua presenza è stata un deterrente formidabile: da allora i banditi non si sono più fatti vedere. Una consolazione tutto sommato magra: «Io ho sborsato, per quel servizio, 20 euro l'ora, e scusate se è poco. Tutto perché non è più possibile vivere in santa pace, facendo il proprio lavoro onestamente». E aggiunge: «Se devo difendermi io sono pronta farlo e ad affrontare le spese necessarie. Ma, in questo caso, esigo di pagare meno tasse. Fino a quando pago, vorrei avere la possibilità di vivere tranquilla...». Dall'inizio dell'anno la fortuna l'ha sempre assistita e i banditi hanno girato al largo dalla sua attività. E hanno anche cambiato quartiere. «Ma conclude lei - adesso ci sono altri miei colleghi nei guai. E i rischi che corrono sono enormi. Prima o poi qualcuno potrebbe farsi male davvero». [1. poi.]

Persone citate: Viviana Bullio Dranzon