Sinistra unita e una destra divisa a Rivaroio di Giampiero Maggio

Sinistra unita e una destra divisa a Rivaroio LE FORZE POLITICHE SI APPOGGIANO Al PARTITI TRADIZIONALI, UNICA NOVITÀ LA USTA DI SOLE DONNE Sinistra unita e una destra divisa a Rivaroio Quattro pretendenti alla poltrona di primo cittadino per la conquista del municipio Giampiero Maggio RIVAROLO E' il vecchio che avanza quello che offre la battaglia per la conquista di palazzo Lomellini, sede del Municipio rivarolese. L'unica novità - ma speranze di spuntarla zero - è rappresentata da Gianni Terraciano, 43 anni, dirigente delle poste, ex coordinatore locale di Forza Italia. E' alla guida di una coalizione tutta al femminile, frutto di un'idea che voleva essere originale, e che lo sarebbe stata se il candidato a primo cittadino fosse stato donna. La sua Usta «Arca Azzurra Pianeta Donna» punta a raggiungere il quorum necessario per conquistare un posto in consiglio comunale. «E' l'obiettivo minimo» dice un ottimista Terraciano. Che di idee nuove ne ha da vendere (come quando pensò ad una doppia corsia, una sopra l'altra, per risolvere il problema del traffico sulla statale 460): sanità, realizzando un servizio di trasporto per anziani per tutti gli ospedali del territorio, la costruzione di tre teatri, il rilancio del torrente Orco con un'area attrezzata per camperisti. E' l'unico ad uscire dal coro. Carmen Minnuto, 46 anni, assessore alla cultura, turismo e tempo libero uscente, impiegata alle poste, è la naturale espressione della continuità, rappresenta Laboratorio Insieme, il gruppo nato nove anni fa e che portò alla vittoria (due volte) il sindaco uscente Edoardo Gaetano. E' la lista del centro sinistra: in Carmen Minnuto ha trovato una candidata appassionata dopo aver fatto la corte a nomi mai entrati in politica. Donna di carattere, ha il pregio o il difetto a seconda dei punti dr vista, di dire sempre quello che pensa. Guarda alla continuità ma pensa soprattutto al rinnovamento: «Molte scelte fatte in passato dovranno essere completamente modificate afferma -. Penso al rapporto con l'agricoltura e quindi alla creazione della filiera del latte, della carne, penso alla valorizzazione del territorio come hanno fatto le Langhe». E poi attenzione alla qualità della vita puntando a migliorare la viabilità, ad interventi sulle frazioni, alla sicurezza con l'introduzione di una tenenza dei carabinieri e l'estensione del servizio associato, all'occupazione. Il grande centro (almeno questo è nelle intenzioni e nelle speranze di chi ha pensato e costruito la lista «Vivi Rivaroio, sviluppo e futuro») è guidato da Carlo Bollerò, 56 anni, capogruppo uscente di minoranza. Nella coalizione che lo sostiene c'è anche l'ex sindaco della città Domenico Rostagno, un nome che può fare la differenza, nel bene e nel male, sul destino politico di Bollerò. C'è chi dice che l'ex primo cittadino abbia già inviato 800 lettere scritte a mano, autografate, per la campagna elettorale: un modo alternativo, ma anche un po' retorico, per cercare consensi senza i soliti santini. Contro chi sostiene che la sua lista abbia un'età media troppo elevata replica con una battuta: «Stiamo attrezzando una Ferrari d'altri tempi per correre più veloce degli altri». E aggiunge: «Vogliamo uscire dalla sonnolenza amministrativa». Il suo programma punta, tra gli altri obiettivi, a nuovi investimenti industriali, alla valorizzazione delle associazioni esistenti e al sostegno delle fasce deboli, ad una valorizzazione della scuola e della cultura. Fabrizio Bertot, 36 anni, industriale, capolista di «Riparolium», è l'espressione di una parte del centro destra. Dice: «Ho il massimo rispetto per i miei avversari politici, ma la Minnuto rappresenta la continuità del governo uscente con l'asse Bellini-Fragale, mentre Bollerò, quella del passato legato a Rostagno e Nicotra; ora vorrei essere provato io». Punta ad un nuovo piano urbano del traffico, all'insediamento di nuove attività produttive per creare occupazione, una fiera del Canavese di rilevanza nazionale. E attenzione sarà rivolta alla questione sicurezza, con l'introduzione della telesorveglianza e al potenziamento della polizia municipale. La curiosità è legata proprio alla Fiera del Canavese: una struttura permanente dovrà ospitare spazi di esposizione di importanza nazionale e manifestazioni collaterali durante l'arco dell'anno.

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