LETTERE

LETTERE LETTERE Emozioni senza libri * Bandiera della giustizia # Qùèf che interessa al cittadino LA RISPOSTA di O.d.B. Quali letture per colmare i vuoti? Cara Stampa, secondo i resoconti torinesi, i temi principali del Salone del Libro furono due coppie di emozioni primarie indipendenti da eventuali letture di litri: e cioè l'Ospitalità oppure l'Ostilità, sia verso Berlusconi sia verso gli stranieri. Ora, sembra davvero obsoleta l'abituale prevalenza dei valori sessuali (e non della convei'sazione, dell'artigianato o della tavola) presso i più tradizionali intellettuali filo-stranieri, come Gide, Genet, Pasolini, Bowles. E anche gli scambi alimentari pro-cinesi paiono in ribasso. Dilaga invece, a livelli provinciali e proletari per niente intellettuali, un'attivissima inter-ospitalità di massa con travestiti brasiliani, prostitute cubane, minorenni thailandesi, top model «black» da mozzafiato e da capogiro. Ma questo appartiene a una sfera di realtà «coatta», non etica. E comunque senza rapporti con un mondo o un salotto librario, ma piuttosto con gli universi e i saloni dell'abbigliamento e dei motori. Nel caso di Berlusconi, invece, appare evidente che ormai ha effettivamente occupato l'immaginario e l'inconscio di numerosi corpi umani ormai ridotti a ripetere ./uH time «il Cavaliere, il Cavahere, il Cavaliere» giorno e notte. Dando quindi uno scopo e un senso ad alcune esistenze finora «mancate». Qui, però, il primo problema (in una sede libraria) sarebbe quello dello svezzamento o della sostituzione. Se non ci fosse il Cavaliere, con quali letture e idee si potrebbero riempire o rianimare quei «vuoti»? Alberto Arbasino La lezione di Tortora Quindici anni fa moriva di cancro Enzo Tortora. Era il 18 maggio del 1988: cinque anni dopo quel 17 giugno 1983, di cui parla la lettera del signor Berenovic pubblicata ieri in questa rubrica. Fu arrestato con grande clamore e la sua imma- gine fu data in pasto all'opinione pùbblica con l'accusa infamante di associazione per delinquere di stampo mafioso e spaccio di droga: nella stessa notte, con un unico mandato di cattura, vennero arrestate 856 persone in tutta Italia, di queste circa cento per omonimia. Egli, però, ha saputo essere la bandiera e l'artefice di una grande campagna per una «giustizia giusta» in un paese nel quale si stavano consumando le più discutibili prassi giudiziarie: i maxiprocessi, in cui prima si è arrestata la gente e poi si sono cercate le prove; l'uso cieco e senza riscontri della parola dei pentiti; il disprezzo della libertà e dell'identità del cittadino. Una volta eletto eurodeputato radicale con 500.000 preferenze. Tortora rinuncia all'immunità parlamentare per consentire lo svolgimento del processo. Condannato a dieci anni in primo grado. Tortora si dimette da deputato e si fa arrestare, onorando, con un gesto senza precedenti, una sentenza ingiusta. Dagli arresti domiciliari continua instancabilmente a battersi per i diritti di quanti, sconosciuti e indifesi, sono vittime delle stesse prassi giudiziarie. Egli è stato una persona che ha contribuito ad inverare il diritto e la legge, opponendosi al loro stravolgimento, una vittima che ha saputo non essere connivente e ha onorato, difendendoli, i valori di umanità, di giustizia e di libertà, senza rassegnazione. «Se l'hanno arrestato, qualcosa ha fatto» era il dubbio che, nonostante due assoluzioni, doveva rimanere nella gente: di questo sospetto infamante Tortora non è mai stato risarcito. Bruno Mellano, Torino Consighere regionale radicale I giudici scelti dal popolo Umberto Bossi propone che i giudici vengano scelti dal popolo. Se adesso molti giudici scelti attraverso un concorso sono imparziali, quando verranno scelti dai partiti saranno sicuramente tutti parziali; soprattutto nei confronti del partito che li ha preferiti. Quando si dice «scelti dal popolo» si fa della demagogia perché nella pratica è il partito che indica i suoi fedeli personaggi. Perciò ogni partito (o coalizione) avrà i suoi giudici da proporre, ma se vinceranno quelli preferiti dagli avversari si griderà sempre che sono fedeli al partito (ò, coalizione) che non piace e quindil imparziah. Insomma la soluzione ; proposta da Bossi è assurda e daimosa. Franco Vicentini, Treviso lo elogio il tabaccaio Nell'elogiare pubblicamente il gesto del tabaccaio milanese, che alla terza rapina ha finalmente eliminato il malfattore, osservo la dannosità delle istituzioni statah, che nonostante le tasse estorte, si sono dimostrate incapaci di impedire di nuocere ad un bandito tossicodipendente, per poi accanirsi contro chi ha esercitato, nell'interesse di tutti, un sacrosanto diritto alla difesa. Segnalo, qualora qualche anima bella voglia denunciarmi, che la notte del 15 agosto scorso ho sorpreso un extracomunitario sulla mia bicicletta (appena rubata dal garage) che ho recuperato investendolo con la macchina (ci sono i testimoni sveghati dal trambusto). Non sono pentito, anzi, se, malconcio per la caduta, non fosse riuscito a fuggire avrebbe preso il resto. Nello scorso dicembre ignoti sono entrati in un mio appartamento in Versilia. Non trovando niente da rubare, hanno eroicamente spaccato tutto. Mi sono limitato a telefonare alle autorità, senza perdere tempo in inutili denunce. Da allora, quando vado in questa casa nel periodo invernale, mi porto dietro la rassicurante pistola. Abusivamente, perché ho solo il nulla osta per detenerla nell'abitazione di residenza. Come solitamente faccio, pronta per l'uso in caso di indesiderate intromissioni. Se dovessero togliermela, non esiterei a procurarmene un'altra illegalmente. Visto che per la legge italiana sono un criminale, chiedo che si proceda al mio arresto. Chissà, potrei anche non opporre resistenza. Riccardo Ercolini Pescia (Pistoia) Sicurezza al primo posto La sicurezza al primo posto. Dopo gli ultimi avvenimenti di cronaca nera è tornato d'attualità uno dei temi che più stanno a cuore ai cittadini. Il fronte politico, unito quando si tratta di dar ragione, demagogicamente, al sentimento comune, si divide sulla scelta dei | metodi da adottare per fermare la 1 criminalità. Si vuole un clima sereno e forte, ma poi si critica il governo, dandogli del fascista, se vuole adottare misure «forti». Se però il governo se la prende comoda, viene accusato, a ragione, di colpevole inerzia. Di contro si propone, come sintetizzato bene dà Gaspare Barbiellini Amidei, meno pistole, più intelligence! Insomma tra utopie e critiche a priori, non si riesce a combattere come si vorrebbe, la criminalità, E questa è l'unica cosa che interessa a noi cittadini. 1 Michele Di Gianna La foto di Matvejevìc La foto pubblicata ieri nella copertina di Cultura e Spettacoli della Stampa, senza didascalia, era di Predrag Matvejevic.

Luoghi citati: Italia, Torino, Treviso