Porta Palazzo a ritmo jazz

Porta Palazzo a ritmo jazz INTERNATIONAL FESTIVAL Porta Palazzo a ritmo jazz rfflANCQMONDINI i Un po' di jazz non mancherà anche quest'anno durante l'estate torinese, per una rassegna forzatamente parsimoniosa (35 mila euro, 0 contributo del Comune,) Sergio Ramella installerà un teatro tenda (Lungo Dora Firenze) dove si svolgeranno quattro concerti dal 14 al 17 luglio prossimo. Ramella è soddisfatto del proprio lavoro: «A Perugia, quelli di "Umbria Jazz" con 100 mila euro allestiscono una serata: possono permettersi di pagare cachet da capogiro: 75 mila dollari per la Krall, stessa per un Keith Jarrett, 50 mila per Gilberto Gii e così via... Noi dobbiamo lavorare in economia». Ma con buoni risultati; inoltre avete dato uno spazio maggiore ai musicisti italiani, il che vi consente di contenere i costi. «Abbiamo ormai favorito il jazz locale - spiega Ramella -, non solamente per motivi economici: i nostri solisti meritano una vetrina anche nelle manifestazioni intemazionali». Il tendone sarà montato a pochi passi da Porta Palazzo, nei pressi del Ponte Mosca. Ingresso dieci euro; l'abbonamento alle quattro serate 35 euro. 14 luglio . Aprirà il festival (ore 21) un gruppo guidato da Rossana Casale, voce versatile, dalla forte passione per il jazz. Con lei suonerà un rassicurante gruppo di solisti torinesi: il sassofonista Regis, Giovannini al trombone. Resini al piano, Meila al basso e Zirlili alla batteria. Alle 22,30, un grande del jazz moderno: Dave Holland con la sua big band di cui fanno parte solisti del calibro di Chris Potter, Antonio Kart, Mark Cross, Gary Smulian ai sax, Robin Eubanks, Joshua Roseman, Johnathan Arons (tromboni), Duane Eubanks, Alex Sipiagin, Taylor Haskins (trombe), Steve Nelson al vibrafono, Billy Kilson alla batteria. Tra le referenze di Holland: i due anni trascorsi accanto a Miles Davis e i due dischi incisi con lui («In a silent way» e «Bitches Brew»). Lo ricordiamo, poi, associato a Chick Corea nel quartetto «Circle» (con Anthony Braxton e Barry Altchul per un Freejazz molto incisivo e «organizzato»). Tecnica, sonorità, pulsazione da brividi, Holland è tra i big del basso contemporaneo. Lo attendiamo ora alla guida di una grossa formazione. 15 luglio. Ore 21: «Italian Saxophone Ensemble guest Gianni Basso». Omaggio al grande misicista che non cessa di stupirci con la sua classe, la sua volontà di mantenere in vita un jazz vero negli anni del compromesso. Ore 22,30: «Bill Frisell SThe Continentals», formazione intemazionale e propensa alle contaminazioni etniche. Un'orchestrina da tenere d'occhio. 16 luglio. Ore 21 : «Manomanouche fr Florence Fourcade Quartetto» con mademoiselle Fourcade al violino, in uno stile molto prossimo a quello dell'indimenticabile Stephane Grappelli, per ricordarci i fasti del vecchio e glorioso quartetto delr«Hot Club de France». Ore 22,30: John Abercrombie Band, con J. A. alla chitarra, Mark Feldman al violino, il formidabile Marc Johnson al basso e Joey Baron alla batteria. 17 luglio. Ore 21: «One for Ali», con Eric Alexander al tenore, Jimmy Rotondi alla tromba, Steve Davis al trombone, David Hazeltine al pianoforte, Peter Washington al basso e Joe Famsworth alla batteria. Solisti poco noti (a parte Washington) ma che dovrebbero portare una ventata di hard bop aggiornato, e vitale in stile «Blue Note». Ore 22: si conclude con Steve Grossman, il tenorista più importante (a parte Rollins) nel magro panorama attuale. Di scuola postbebop, Grossman sarà accompagnato da una ritmica di solisti emiliani: Danilo Memoli al pianoforte, Stefano Senni al basso e Massimo Chiarella alla batteria. I

Luoghi citati: Firenze, Mosca, Perugia, Umbria, Washington