Dall'asilo all'università il trionfo delle ragazze di Gabriele Beccaria

Dall'asilo all'università il trionfo delle ragazze AMALISi DI UN FENOMENO Dall'asilo all'università il trionfo delle ragazze «Business Week»: sono il nuovo sesso forte. I ragazzi meno bravi perfino nella matematica e negli sport. E' una rivoluzione epocale il caso Gabriele Beccaria IL mondo, forse, è ancora degli uomini. Ma a scuola le bambine e le ragazze sono diventate di colpo il sesso forte. «Business Week», il settimanale economico leader negli Usa, dedica la copertina al fenomeno e a simbolo del capovolgimento epocale ha scelto un liceo di Long Island, non lontano da New York, la «Lawrence». Chi è il «presidente» delle classi? Chi il vice? Chi il capo delle organizzazioni degli studenti? Chi il leader delle squadre di matematica? Chi il direttore del giornaletto? La risposta è sempre la medesima, imbarazzante, visto che le classi sono miste. Una ragazza. «Il potere è ormai tutto loro», chiosa «Business Week». Si comincia dall'asilo e si prosegue fino all'università (e oltre). «Loro» sono costantemente più brave e aggressive e alla fine, com'è inevitabile in ogni fiaba che celebra la meritocrazia americana, «loro» trionfano, per ora in titoli e presto in dollari. Se si continua di questo passo, non ci vorranno molti anni perché anche nel mondo degli adulti la rivoluzione sognata da generazioni di femministe si compia. Se un secolo fa il tempio della cultura a stelle e strisce, la bostoniana Harvard University, rifiutava le donne e il suo serioso presidente, Charles Eliot, le bollava come inutili e pericolose (perché avrebbero sprecato risorse preziose), adesso le università - e giù giù, kindergarten compresi - cercano ansiosamente di conquistarsi le rappresentanti dell'ex sesso debole. Recitano le statistiche che riescono megho in tutto, perfino negli sport. E anche nella matematica e nelle scienze - tradizionali bastioni del potere maschile - stracciano i coetanei, che hanno il 300Zo in più di probabilità di abbandonare la scuola, r850Zo di ammazzare qualcuno, il 600oZo di farsi fuori. Le rivali, al contrario, hanno già conquistato il 570zó di tutte le lauree e il 580Zo dei master. Nelle aule, d'altra parte, ci sono 133 lei ogni 100 lui e nel 2010 (tra pochissimo, quindi) si salirà ancora, a 142 contro 100, oltre la normale sproporzione imposta dalle leggi demografiche. «Il XXI secolo sarà il Female Century», il secolo al femminile, e non è lontano il giorno in cui le ricorrenti classifiche dei super- milionari statunitensi (tra cui proprio quelle di «Business Week») includeranno un gran numero di donne che, una volta per tutte, avranno infranto l'invisibile muro della discriminazione e del pregiudizio. Prepariamoci, perciò. E' altamente probabile che la lista del 2002 sia l'ultima a comprendere una sola signora, Doris Fisher, che, tra l'altro, la ricchezza non l'ha creata (come il mitico Bill Gates della Microsoft), ma l'ha ereditata senza sforzo. Il perché dell'imminente evoluzione lo spiega James Garbarino, prof della Cornell University e autore di un saggio-culto luttuosamente intitolato «Lost Boys», i ragazzi perduti: «Le ragazze rispondono meglio alle richieste-base della società contemporanea, vale a dire attenzione, conoscenza delle regole, abilità verbali, capacità superiori nei rapporti umani». I profeti di sventura maschile si spingono oltre e vedono nell'imminente futuro una serie di generazioni di uomini ai margini, prigionieri dei «sink groups», i gruppi dei sommersi. E già adesso i segni sono chiari: cresce il numero di uomini che abbandona la forza lavoro prima del tempo e imbocca - un po' costretto e un po' per scelta - un personale «downsizing», un ridimensionamento dei ruoli e delle aspettative, costringendosi al precariato e allo status di casalingo, sconnesso da qualunque ambizione professionale e civile. Trent'anni fa un team di esperti propose l'ambizioso «Girl Project» per bilanciare una sproporzione educativa avvelenata da radici millenarie. Tra un decennio aspettiamoci un clamoroso «Boy Project», che salvi i ragazzi dall'autodistruzione e dal neorazzismo di chi si spinge a teorizzare un mondo di donne, a loro esclusiva immagine e somiglianza. Già alle elementari le bambine primeggiano

Persone citate: Bill Gates, Charles Eliot, Doris Fisher, James Garbarino

Luoghi citati: New York, Usa