In cinque avrebbero pagato tangenti
In cinque avrebbero pagato tangenti In cinque avrebbero pagato tangenti Ma a Chi eranO destinate le «maZZette» per Un pOStO al FeStiVal? SANREMO In cinque avrebbero pagato tangenti per assicurarsi un posto fra le voci nuove del Festival. Cinquantamila euro, 100 milioni di vecchie lire: è il prezzo di tre minuti sotto i riflettori della più grande manifestazione canora italiana. Tre minuti che possono significare successo, notorietà, quattrini. Ma chi avrebbe incassato quelle tangenti? Gli organizzatori dell'Accademia della canzone? La giuria selezionatrice? O dietro allo scandalo che minaccia di travolgere non solo il concorso di voci nuove, ma addirittura l'amministrazione comunale di Sanremo, si nasconde la lunga mano di qualcuno che millantando conoscenze ai massimi livelli dell'Accademia, ha incassato le «mazzette» aumentando speranze ma senza poi assicurare quel passaporto per Sanremo che doveva cambiare la vita a uno o a tutti e cinque gli aspiranti big i cui nomi figurano nell'inchiesta della procura? Sono interrogativi per ora destinati a restare senza risposta: i magistrati, che già avevano «secretato» l'inchiesta non parlano. Silenzio assoluto an¬ che negli uffici della squadra di polizia giudiziaria della Guardia di finanza di Sanremo. Le uniche certezze giungono dalle indiscrezioni trapelate da palazzo di giustizia. Certezze che sono poi numeri: nove richieste di misure cautelari all'esame del giudice per le indagini preliminari Bonsignorio (che fra l'altro per tutta la settimana sarà fuori Sanremo) per la vicenda dell'Accademia e venti informazioni di garanzia nell'ambito della seconda inchiesta, quella sugli abusi edilizi che hanno caratterizzato la costruzione del Teatro del mare, sede da due anni del concorso di voci nuove. L'ultima indiscrezione si riferisce al numero delle edizioni dell'Accademia sotto inchiesta: sarebbero due, 2001 e 2002. [g.p.m.J
Persone citate: Bonsignorio
Luoghi citati: Sanremo
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