La riscossa dei big del Credito che tornano a fare utili e affari

La riscossa dei big del Credito che tornano a fare utili e affari NOMI E GLI AFFARI La riscossa dei big del Credito che tornano a fare utili e affari LE grandi banche sono oggetti misteriosi. Fino all'altroieri, dai protagonisti del mondo del credito si alzavano solo lamenti profondi. La recessione e la crisi dei grandi gruppi sembravano aver messo in ginocchio i poveri banchieri, fatta eccezione per alcuni fortunati come l'amministratore delegato di Unicredit Alessandro Profumo o il presidente del Sanpaolo Imi Rainer Masera,. Poi ecco il miracolo: con i dati dei primi tre mesi dell'anno arriva, improvvisa, la riscossa. Corrado Passera, nuovo grande capo di Intesa, chiude il trimestre con risultati superiori alle aspettative e perfino il presidente di Capitana Cesare Geronzi annuncia soddisfatto il ritorno all'utile e subito dopo, forse confortato dai conti che migliorano. stacca un assegno per impedire che finisca in tribunale, per perdite superiori ai due terzi del capitale, la sua squadra del cuore, la Lazio, travolta dal dissesto della Cirio di Sergio Cragnotti. E già che c'è rileva dalla Toro, passata nella braccia della De Agostini di Marco Drago, la partecipazione in Roma-vita - compagnia controllata pariteticamente da Bancaroma e Toro nella quale sale al 950Zo. Perfino Hvb, il secondo gruppo bancario tedesco che aveva chiuso il bilancio in profondo rosso, risale la china. Il suo amministratore delegato, Dieter Rampi, si dice soddisfatto che la perdita del trimestre si sia fermata a 77 milioni di euro, ben poca cosa rispetto ai 716 milioni degli ultimi quattro mesi del 2002. Migliorano anche i risultati del Crédit Lyonnais guidato da Jean Peyrelevade, che sembra ormai avviato all'abbraccio con l'Agricole, dopo che l'ultimo grande azionista, il presidente di Bnp-Paribas Michel Pebereau, ha dichiarato di essere pronto a cedere alla Banca Verde la sua partecipazione del 16,40Zo nel Lyonnais. La fusione LyonnaisAgricole (che è importante azionista di Intesa) darà vita al secondo polo francese, dopo quello costituitosi tre anni or sono con la fusione tra Bnp e Paribas. Anche alle Generali presiedute da Antoine Bernheim ha rifatto capolino il segno positivo, mentre la lunga depressione dei listini, con le inevitabili svalutazioni di portafoglio, ha lasciato il segno sui primi nove mesi di Mediobanca, nel cui azionariato è ' spuntato con ri,20Zo il Santander di Emilio Botin. Novità in vista in Cofiri, la finanziaria ex Iri rilevata dal gruppo Merloni, da Gianpaolo Angelucci (Tosinvest) e Gilberto Gabrielli. In previsione della trasformazione della società in banca e dell'ingresso di nuovi soci, Merloni e Angelucci si preparano a scendere nel capitale dal 400Zo al 150Zo, mentre Gabrielli lascia la presidenza operativa a Ernesto Monti, che sarà affiancato dal vicepresidente Gian Oddone Merli e dall'amministratore delegato Giuliano Mari. Un socio misterioso compare nella Fondiaria di Salvatore Ligresti: è la March Europe, una holding lussemburghe¬ se che ha appena otto mesi di vita e fa capo alla March Limited con sede nelle Bermude. A rappresentare in Fondiaria il 20Zo di March è l'avvocato ticinese Andrea Broggini, entrato nel consiglio della compagnia fiorentina in occasione dell'assemblea di fine aprile. Nuovi amministratori per la Coin, dove i due fratelli rivali, ora pacificati, Vittorio e Piergiorgio Coin, cedono il passo ai figli Marta e Piero, mentre alla presidenza arriva, come garante della recente intesa, l'avvocato Alessandro Pedersoli. A Firenze lascia dopo sette anni la Smi, holding industriale del gruppo Orlando, l'amministratore delegato e direttore generale Giorgio Cefis, a suo tempo inviato a Firenze da Mediobanca. Il consiglio ha confermato alla presidenza Luigi Orlando, mentre i poteri per la gestione ordinaria e straordinaria del leader mondiale del rame sono stati affidati al figlio di Luigi Salvatore, che è vicepresidente. A Milano Ubaldo Livolsi, nuovo presidente della Finpart di Gianluigi Facchi¬ ni, studia un aumento di capitale e si prepara a vendere due controllate: Frette e Maska. Passi necessari per ridurre la pressione dell'indebitamento. Alla cessione del settore cellulosa, che dovrebbe essere acquistato dalla Bemberg dei Cimatti, lavora il presidente e a.d. di Snia Umberto Rosa, ben deciso a giocare tutte le sue carte sulle attività biomedicali della Sorin. A Ponte di Piave, Giuseppe Stefanel, presidente e amministratore delegato del gruppo, tira tutto soddisfatto il bilancio di sette mesi di Nuance, la società svizzera che gestisce negozi retali in 45 aeroporti sparsi nel mondo e che, insieme ai Bastianello, ha comperato lo scorso anno. E' su Nuance, infatti, che Stefanel punta per lo sviluppo del suo marchio di abbigliamento sui mercati internazionali. Sempre nel Nord-Est il presidente della Serenissima, il veronese Aleardo Merlin che a suo tempo aveva tentato, senza successo, di contrastare l'Opa dei Benetton su Autostrade - ha comperato dai fratelli di Ponzano Autostrade Tic, società telefonica del gruppo guidato da Vito Gamberale. E proprio per continuare a investire in logistica, in «mobilità» e nei nuovi progetti autostradali del Veneto, la Cis presieduta da Bruno Tosoni ha invitato gli azionisti (tra cui Chicco Gnutti attraverso Hopa, Roberto Colaninno e Giovanni Rana) a metter mano al portafoglio per un'operazione che porterà il capitale della compagnia dagli attuali 17 milioni di euro fino a 50 milioni. A Londra, dove da qualche tempo sono nel mirino degli investitori le grandi catene distributive, il canadese Galen Weston si è appena aggiudicato Selfridges, rimessa in piedi due anni or sono dall'italiano Vittorio Radice, ora passato alla guida di Marks 6Spencer. E un'offerta di tutto rispetto è stata avanzata dal fondo di private equity Permisa a Debenhams, secondo gruppo di magazzini non alimentari di Gran Bretagna, rimesso in carreggiata da BelindaEarle.