Promossi e bocciati in Piazza Affari di Ugo Bertone

Promossi e bocciati in Piazza Affari SORPRESE POSITIVE DOPO UN TRIMESTRE DIFFICILE Promossi e bocciati in Piazza Affari Energia, Utilities e i piccoli sconfiggono la crisi Ugo Bertone Un giorno Harry Truman, all'epoca presidente degli Stati Uniti, disse «Il mio sogno è avere un consulente economico con una mano sola. Tutti gli economisti che conosco, di fronte ad un problema, si limitano a dire: da una parte, (mano secondo la definizione gergale americana), le cose stanno così, dall'altra però». Purtroppo, di fronte ai bilanci trimestrali dell'azienda Italia sarebbe difficile soddisfare il desiderio del presidente americano. La lettura dei conti non suggerisce un'interpretazione univoca: le difficoltà non mancano sia se si guarda ai problemi trascinati dalla crisi irachena, sia in prospettiva se si consideranno le difficoltà di una congiuntura difficile combinata alla valuta troppo forte. Per il rilancio dell'industria dell' auto ci sarà da attendere il 2004, come ha sottolineato Umberto Agnelli all'assemblea di bilancio Fiat. Le incognite, dunque, non mancano. «Finché il dollaro è così forte non c'è da attendersi grandi risultati perché le industrie italiane vivono di esportazioni», spiega Paolo Banfi direttore degli investimenti Euroconsult. Ma non tutto è da buttare. «Alan Greenspan inizia a dichiarare che la ripresa arriverà a partire dalla seconda metà dell'anno continua Banfi - e il mercato continua a reagire bene anche a dati negativi come il calo della produzione industriale Usa. Sono segnali che potrebbero stare a dimostrare che il peggio è alle spalle, e che presto potrebbero arrivare anche belle novità». La ripresa potrebbe decollare dai titoli che patiscono di meno la congiuntura recessiva. A Milano non mancano i settori che hanno mostrato di saper fronteggiare bene la crisi: l'alimentare, le Utilities, i petroliferi (l'Eni ha messo a segno l'utile record, 2 miliardi di euro) le telecomunicazioni e in qualche caso anche il comparto finanziario. C'è poi una rosa di piccole e medie imprese, la vera ricchezza di Piazza Affari che invece sembra impermeabile a ogni avversità e continua a registrare una crescita al di là di ogni previsione. È il caso di Merloni, Marnili Rubber, Campari, Brembo, Actelios e Cir. Esistono poi una serie di aziende che negli ultimi due anni di mercati negativi ha incominciato una drastica e profonda ristrutturazione che finalmente inizia a dare qualche frutto. Un fenomeno riguarda grandi banche come Capitalia e Intesa, ma anche piccole realtà del nuovo mercato come Datamat e Esprinet. Tuttavia non sono mancate sorprese negative. «Permasteelisa e Saeco sembravano due belle società - sospira Banfi - ma hanno registrato risultati trimestrali abbastanza negativi, senza peraltro aver prima lanciato messaggi chiari al mercato preparandolo al nuovo scenario. La comunicazione con gli investitori è ormai un fattore chiave nelle scelte degli investimenti. Basti, al proposito, citare il caso Parmalat. La turbolenza passata ha dimostrato che non si può essere una società quotata senza rendere i propri azionisti partecipi dell'andamento della gestione». Non a caso Parmalat, dopo i chiarimenti concessi al mercato, è oggi una di quelle aziende in fase di ristrutturazione che, nonostante una trimestrale non particolarmente brillante (pesa l'effetto euro forte su larga parte dei mercati di sbocco) è stata premiata dagli investitori che invece avevano temuto risultati peggiori. «La lezione è che è meglio che il management abbia obiettivi conservativi e poi stupisca in positivo - fa notare Ulisse Severino di Gestnord - piuttosto che creare aspettative che poi invece si è costretti a disattendere». Anche De Longhi sembra aver imparato la lezione. L'azienda che produce piccoli elettrodomestici è stata duramente penalizzata dagli investitori per aver deluso le attese. Nel primo trimestre il gruppo ha esordito con un fatturato in calo del 2,l0Zo un margine operativo lordo in discesa del 6,70Zo e un utile pretasse in brusca frenata (-400Zo), tuttavia importanti sim com Euromobiliare e Caboto hanno ribadito il loro giudizio di outperform con target rispettivamente a 5,1 e 5,2 euro. E questo perchè gli analisti sono stati sorpresi in positivo. Aziende come Mediaset e Tim, infine, continuano a riportare conti al di là di ogni previsione: per questo motivo gli operatori riconoscono loro un premio rispetto alle principali concorrenti europee. «Il mercato - ama ripetere Vittorio Mincato, ad di Eni, uno dei manager più apprezzati dai gestori - ha le sue esigenze. L'importante è trasmettere indicazioni che potranno essere rispettate». Come fa lui, consapevole che, in caso di ulteriore rafforzamento dell'euro, anche il cane a sei zampe dovrà rivedere al ribasso la tabella di marcia. [Borsa&FinanzaJ UE TRIMESTRALI DEU-E UTILITY Dati (n mfn di euro Fatt. Var. Ebitda Var. Utile Var. marzo'OB % marzo'03 % marzo'03 % AEM TORINO In euro AEM * Utili lordi da gennaio a maggio 2003 1,40 1,35 1,30 1,25 1,20 1,15 1,10 A^Ay/x^r^ G'03 M A M da gennaio a maggio 2003

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