Casagrande, Frigo, Aitor: «Quei due, troppo forti per noi» di G. V.
Casagrande, Frigo, Aitor: «Quei due, troppo forti per noi» Casagrande, Frigo, Aitor: «Quei due, troppo forti per noi» a TERMINILLO. Francesco Casagrande sì era presentato al Giro per riscattarsi, dopo che nel 2000 aveva perso la maglia rosa alla penultima tappa, nel 2001 si era dovuto ritirare per la frattura di un polso e l'anno scorso era stato espulso per una scorrettezza. Invece sulla prima salita ha accusato 2I33" di ritardo, che significano 3'11" in classifica. «Sono stupito anch'io, non era giornata - dice il fiorentino della Lampre -. Ho cercato di salire il Terminillo con il mio passo, ma mi sono trovato quasi subito in difficoltà. Spero che sia stato un episodio e di migliorare». La disfatta è aggravata da un episodio: quando Casagrande ha perso terreno, il suo compagno Rumsas non l'ha aspettato, restando con i primi. «In teoria Rumsas avrebbe dovuto aiutarmi, invece ci ha provato Belli. Ma sono io che non andavo, per cui il nostro direttore sportivo ha lasciato libero Rumsas di fare la sua corsa». Bocciati anche i due attesi passisti-scalatori Frigo e Aitor Gonzalez della Fassa Bortolo, team che in un giorno solo ha perso la maglia rosa di Petacchi e probabilmente anche il Giro. «Non vado - ha detto Frigo - e i recenti infortuni non c'entrano. Ero senza fiato già dalla prime rampe». Gli fa eco Aitor Gonzalez: «In questo Giro sono caduto per tre giorni consecutivi e appena è iniziata la salita ho accusato dolore a una spalla, che non mi faceva respirare bene. Mi Spiace per la squada, adesso rimontare diventa difficile». Intanto ieri si è saputo qualcosa di più sul controllo effettuato venerdì notte dai Nas dei carabinieri di Pescara nell'albergo di Ovindoli che ospitava il team Formaggi Pinzolo Fiavé. Era il giovane Giuseppe Muraglia nel mirino dei militari: arrivati nella sua stanza intorno alfe 22, hanno svegliato il corridore pugliese, perquisendo camera, armadi e bagagli. Non sarebbe però stato trovato nulla di compromettente, come risulta dal documento redatto intorno alla mezzanotte: «Verbale negativo, perquizione vana». Muraglia è parso stupito della vicenda: «Perché proprio io? Non ho mai avuto problemi del genere». Di recente la Formaggi Pinzolo Fiavé era già stata nelFocchìo del ciclone, dopo che ilsuo corridore Mori si era presentato con un campione di urine non suo a un controllo antidoping durante la Tirreno-Adriatico. [g. v.]
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