Ombre sul primo incontro Sharon-Abu Mazen di Aldo Baquis

Ombre sul primo incontro Sharon-Abu Mazen Ombre sul primo incontro Sharon-Abu Mazen Le bombe di Casablanca pesano sui tentativi di avviare la Read Map Aldo Baquis TEL AVIV Il premier Ariel Sharon e il suo nuovo omologo palestinese Abu Mazen (Mahmud Abbas) hanno esaminato ieri a Gerusalemme i primi passi necessari alla realizzazione del Tracciato di pace, la Road Map elaborata dal Quartetto (Usa, Uè, Onu, Russia) per consentire la costituzione graduale e pacifica di uno stato palestinese indipendente accanto ad Israele. A rendere più tesa l'atmosfera dell'incontro sono giunte le notizie relative a un massiccio raid militare israeliano nel Nord della striscia di Gaza, ma soprattutto agli attentati di Casablanca (in parte spiccatamente antiebraici) e a im nuovo attacco suicida palestinese a Hebron, in Cisgiordania. Sugli attentati di Casablanca i servizi segreti israeliani ritengono che essi siano legati a quelli attuati da Al Qaeda un anno fa a Jerba, in Tunisia, e sei mesi fa in Kenya contro un aereo della El Al e contro un albergo gestito da israeliani. Su richiesta del Mossad, la scorsa notte la El Al ha sospeso tutti i voli di linea per Nairobi. A due ore dall'incontro fra i due primi ministri un kamikaze che si fingeva ebreo ortodosso ha cercato di lanciarsi contro un avamposto militare. Notato per tempo come persona sospetta, l'uomo-bomba si è allora avvicinato di corsa a un gruppo di coloni, e ha attivato la carica. Due coloni, marito e moglie, sono rimasti uccisi sul posto. Con questo nuovo attentato i gruppi armati dell'Intifada hanno così chiarito ima volta di più che finché perdura l'occupazione militare israeliana delle zone autonome palestinesi non ci potrà essere alcun cessate il fuoco, nemmeno provvisorio, sul terreno. Nella notte, altri due coloni sono stati feriti, uno gravemente, dai colpi d'arma da fuoco sparati da due palestinesi infiltratisi nella colonia di Shearei Tikwah: i due, poco dopo, sono stati uccisi dai soldati israeliani. Proprio la questione del cessate il fuoco figurava ieri sull'agenda dei due statisti - che hanno avuto un colloquio di tre ore - con la richiesta (israeliana) di conoscere i metodi con cui il governo Abu Mazen prevede di smantellare le reti terroristiche tese nei Tenitori e con quella palestinese di sentire un'inequivocabile approvazione da parte del governo Sharon del Tracciato di pace, senza «distinguo» o «riserve». Una richiesta tanto più urgente dato che Sharon decollerà oggi per Washington, dove è atteso dal presidente Bush. L'obiettivo principale per Sharon e Abu Mazen è, in questa fase, creare la fiducia reciproca esistita a suo tempo fra il presidente Yas- ser Arafat e il premier laburista Yitzhak Rabin. Di instaurare, cioè, un tipo di rapporto crollato con Arafat nel settembre 2000, con la deflagrazione dell'Intifada, che consenta di disinnescare le crisi più urgenti con una sola telefonata. I due premier hanno fatto sapere che i loro colloqui riprenderanno sùbito dopo la visita di Sharon negli Usa. Abu Mazen è giunto accompagnato dal ministro degli Interni Mohammed Dahlan (responsabile della polizia e dei servizi di sicurezza preventiva) e dal presidente del Consigho legislativo palestinese Ahmed Qrei (Abu Ala). Assente mvece il nunistro per i Negoziati, Saeb Erekat, che venerdì ha rassegnato a sorpresa le dimissioni. Erekat non ha voluto ieri spiegare le ragioni del gesto di protesta. «I cimiteri sono pieni di persone che si pensava fossero insostituibili», ha modestamente rilevato in un'intervista televisiva. Il ministro Nabil Amr ha anticipato la lista delle richieste palestinesi. Oltre alla ratifica del Tracciato di pace, Israele dovrà impegnarsi a cessare i raid nelle zone autonome e l'eliminazione dei ricercati dell'Intifada. Dovrà anche mettere fine, ha aggiunto, all'assedio del popolo palestinese in generale e di Arafat in particolare. Gli attentati di ieri hanno sottolineato la principale richiesta israeliana; ossia la fine delle violenze palestinesi e la lotta attiva al terrorismo. All'inizio dell'incontro Sharon ha espresso «grande collera per l'attentato di Hebron, compiuto da Hamas» e anche Abu Mazen si è detto dispiaciuto. Entrambi hanno concordato «che la fine del terrorismo costituisce una tappa vitale per qualsiasi progresso nei negoziati» e i palestinesi si sono impegnati «a fare uno sforzo reale e sincero» in questo senso. La formula proposta da Israele è che i servizi di sicurezza palestinesi concentrino le forze nelle zone dove si sentono più efficienti; ad esempio nel Nord della striscia di Gaza. Per un periodo iniziale di Un mese nelle zone concordate Israele si accontenterebbe di seguire a distanza l'efficacia delle operazioni dell'Ahp, senza operazioni di disturbo. Palestinesi cercano riparo dai tank israeliani durante un'incursione a Beit Hanoun, da dove sono stati lanciati razzi