Quattordici kamikaze e tre autobombe nella notte di Casablanca: 41 morti

Quattordici kamikaze e tre autobombe nella notte di Casablanca: 41 morti CINQUE ATTACCHI QUASI SIMULTANEI: UCCISI ANCHE DUE SPAGNOLI, ARRESTATI TRENTA ISLAMICI Quattordici kamikaze e tre autobombe nella notte di Casablanca: 41 morti maggior numero di vittime tra la gente che cenava al circolo culturale Casa de Espana Il ministro dell'Interno: non ci lasceremo intimidire. Cominciano a rientrare i turisti italiani CASABLANCA Sembrano esserci pochi dubbi sulla matrice dei cinque attentati quasi simultanei di venerdì notte a Casablanca, così come dei tre a Riad lunedì scorso: anche se non sono stati ancora rivendicati, tutti puntano il dito contro Osama bin Laden e la nuova campagna terroristica di Al Qaeda, che ha già creato un allarme di dimensioni globali. Secondo il ministro dell'Interno marocchino Mustafa Sahel, nell'attentato multiplo contro la capitale economica del Marocco in cui sono entrati in azione quattordici kamikaze, almeno tre autobombe, e sono morte 41 persone, è evidente un «modus operandi» del tutto simile a quello di operazioni terroristiche anti-occidentah, in particolare la recente strage nella capitale dell'Arabia Saudita, dove i morti sono stati 34. A Casablanca come a Riad, chi ha compiuto gli attentati ha dato prova di avere una grande preparazione di carattere militare e ha iiioltre voluto dimostrare di poter disporre di un elevato numero di «martiri», ossia di militanti votati al.suicidio. Gli attentatori hanno colpito intomo alle 22 ora locale del giorno di festa per i musulmani, in un Marocco dove erano ancora in corso le celebrazioni per la nascita, avvenuta l'S maggio, del primogenito di re Mohammed VI. Una prima autobomba è scop¬ piata quando erano circa le 22, in una via molto stretta su cui si affaccia il palazzetto dove ha sede il consolato belga; lì vicino c'è un ristorante ebraico, e probabilmente, secondo Belgio e Italia, era quello il vero obiettivo dei terroristi. Poi, sempre nella stessa zona, una seconda esplosione. Questa volta davanti al circolo dell'«Alleanza Israelitica». Quasi contemporaneamente, due, forse tre terroristi, dopo aver sgozzato un guardiano hanno fatto irruzione nella «Casa de Espaha», un circolo culturale spagnolo, e lanciato ordigni esplosivi. Qui c'è stato il maggior numero di vittime. Una ventina di morti e molti feriti tra quanti stavano cenando nel ristorante del circolo, tra cui l'italiano Luciano Tadiotto, residente a Qleggio, tecnico della ditta «Siti» di Novara, che si trovava in Marocco per ragioni di lavoro. «È stato orribile, la gente stava cenando quando abbiamo sentito le esplosioni, c'erano sangue e cadaveri dappertutto - ha raccontato Rafael Bermudez, presidente della «Casa de Espana» -. I terroristi suicidi si sono fatti esplodere dentro al locale dopo aver tagliato la testa al guardiano. La sua sedia ' era fradicia di sangue». Nell'eplosione sono rimasti uccisi anche due imprenditori spagnoli e tre francesi. Un'azione analoga, intanto, si stava consumando nella hall dell' albergo «Farah», un cinque stelle più conosciuto col vecchio nome di «Safir», sempre nel centro cittadino: qui si trovavano una quarantina di israeliani, che sono rimasti tutti illesi. A Casablanca erano attesi per questo fine settimana almeno tremila turisti ebrei da tutto il mondo, che domani avrebbero dovuto partecipare a una cerimonia in ricordo del rabbino Amram ben-Diwan. Ma l'azione dei terroristi non era ancora terminata. Un'autobomba è stata fatta esplodere nei pressi di un antico cimitero ebraico, vicino alla medina di Casablanca: tra i detriti i soccorritori hanno trovato il corpo carbonizzato di un bambino di dodici anni. Tredici kamikaze sono morti - ha confermato il ministro degli Interni Sahel - e uno, rimasto ferito, è stato arrestato, con altre due persone: tutti e tre sono marocchini. In serata la polizia ha arrestato altri 27 islamici. Un centinaio i feriti. Tra i morti accertati, l'ex calciatore marocchino Abdellatif Beggar, che a fine degli Anni '70 e '80 aveva militato fra le file della squadra locale Raja, Con la quale aveva vinto due Coppe del Marocco. Non è invece chiaro quale sistema sia stato usato: per far esplodere le auto. Oltre alle esplosioni di cui hanno parlato le fonti ufficiali marocchine, ve ne sono state - secondo testimonianze - altre due o tre presso la «Comiche», sul lungomare. Una sarebbe avvenuta sulla spiaggia di Ain Diab, dove si trovano alcuni alberghi e locali frequentati da turisti. «Il Marocco non si lascerà intimidire da chi ha scelto di uccidere innocenti», ha detto il ministro Mustafas Sahel in tv. «L'obiettivo dei terroristi è colpire il processo democratico in Marocco e il suo pluralismo politico», ha aggiunto, assicurando che, nonostante la notte di sangue e di terrore, «la situazione è totalmente sotto controllo». Re Mohammed è andato ieri pomeriggio a Casablanca dopo aver dato «disposizioni perché venga fornita la necessaria assistenza alle vittime e ai feriti», che verranno curati a spese della monarchia. Ha quindi invitato il Paese «a restare vigile e a dimostrarsi sempre più unito». Gli attentati hanno suscitato unanime condanna nel Paese, anche tra le frange più intransigenti del fondamentalismo islamico, a partire dall'organizzione Al Adi Wal Ihssane (Giustizia e Carità): «Condanniamo questi attentati chiunque siano i mandanti, individui, gruppi o Stati», ha dichiarato FathdUah. Arsalane, portavoce del movimento. Intanto cominciano ad arrivare le prime richieste "di turisti che vogliono rientrare anticipatamente nelle nazioni di provenienza. Tra questi anche parecchi italiani - nella zona di Marrakech si trovano attualmente trecento connazionah -, che hanno chiesto di poter partire anticipatamente, [e. st.l Il ristorante della «Casa de Espana» di Casablanca devastato dopo gli attacchi kamikaze della notte

Persone citate: Abdellatif, Luciano Tadiotto, Mohammed Vi, Osama Bin Laden, Rafael Bermudez, Re Mohammed