Lavori post alluvione Inchiesta in Valle Orco di Giampiero Maggio

Lavori post alluvione Inchiesta in Valle Orco RIGUARDA LA FRAZIONE CASTIGNE', DOVE IL MURO E' STATO FATTO IN MODO DIFFORME DAL PROGETTO, SOTTO SEQUESTRO IL CANTIERE Lavori post alluvione Inchiesta in Valle Orco Giampiero Maggio LOCANA C'è un'inchiesta della Procura di Ivrea sui lavori post alluvione che riguardano il tratto montano dell'ex statale 460, in località Castignè. L'attenzione dei magistrati è rivolta proprio a quest'opera, l'ultima che non è ancora stata terminata: la strettoia che si incontra poco prima di Casetti, frazione di Locana, a distanza di due anni e mezzo dall'alluvione non è stata ancora ripristinata ed il traffico viene regolato da un impianto semaforico. Afar scattare l'inchiesta - il cantiere ora è sotto sequestro - è stato un esposto giunto sul tavolo del procuratore della Repubblica di Ivrea Giorgio Vitari alcuni mesi fa. Il documento specifica la presenza di errori durante la fase di realizzazione di un muro di contenimento, costruito in maniera difforme al progetto originario. E ciò sarebbe avvenuto senza aver eseguito una variante al progetto in corso d'opera. «E' una vergogna che a distanza di due anni e mezzo dall'alluvione ci sia ancora quella strettoia tuona il sindaco di Locana Albino Bellino -. Chiediamo che si vada fino in fondo a questa vicenda, l'Anas ha sbagliato e questo errore sta causando molti problemi, sia per quanto riguarda la sicurezza della strada che per ciò che concerne la viabilità; la domenica, soprattutto, si creano code chilometriche a causa di questa strettoia». Per sollecitare una soluzione al problema il Comune ha inviato una richiesta di intervento alla Prefettura. Le alternative, del resto, non erano molte: o la demolizione di questo muretto che ha aperto una polemica infinita e dato il via all'inchiesta della magistratura, oppure la richiesta di una sanatoria. E' stata scelta la seconda strada: adesso però bisognerà attendere il parere relativo al nuovo progetto da parte della Soprintendenza ai Beni Ambientali e dei vari enti. Un iter che rischia di rivelarsi più lungo del previsto cau¬ sando non pochi problemi. In particolare ora che si è aperta la stagione turistica per l'alta Valle Orco. Ma il caos che sta riguardando Anas in relazione ai lavori e agli obiettivi post alluvione non si ferma alla strettoia di località Castignè. Che fine ha fatto il progetto che prevedeva la costruzione di una galleria paramassi in località Arianasse, a Noasca? C'è un finanziamento già incassato dall'ente strade nazionale di circa 13,5 miliardi di vecchie lire (quasi sette milioni di euro), ma l'opera non è mai incominciata. Perché? «Quell'opera - spiega il sindaco di Ceresole Reale Piero Bianchetti, che per tutto il periodo post alluvione aveva mantenuto i contatti con gli enti superiori per la ricostruzione - è di fondamentale importanza per la sicurezza di quel tratto di strada. Ci chiediamo perché, nonostante i soldi siano arrivati nelle casse dell'Anas, i lavori non siano mai iniziati». Una domanda che è stata sollevata in più occasioni dagli amministratori locali: «Ma l'interlocutore, in questo caso, si trova negli uffici romani dell'Anas ironizza, senza nascondere un pizzico di amarezza. Bianchetti - e per noi sono troppo lontani...». Un'immagine degli effetti disastrosi dell'alluvione del 2000 in Valle Orco

Persone citate: Albino Bellino, Casetti, Giorgio Vitari, Piero Bianchetti

Luoghi citati: Arianasse, Castignè, Ceresole Reale, Ivrea, Locana, Noasca