Cura anticrisi per l'Alitalia

Cura anticrisi per l'Alitalia BONOMI PRESIDENTE, MENGOZZI CONFERMATO Cura anticrisi per l'Alitalia .'ad chiede più efficienza e flessibilità sui costi Smentite le voci di altri aumenti di capitale Sindacati preoccupati. Il titolo sale in Borsa Vanni Cornerò Una crisi di settore senza precedenti, che porterà a cambiamenti irreversibili sui ricavi. Così l'amministratore delegato di Alitalia, Francesco Mengozzi, delinea la situazione del trasporto aereo e per la nostra compagnia di bandiera ha una ricetta senza alternative per la salvezza. Le condizioni indiscutibili sono tre: incrementare l'efficienza lavorando tutti di più a parità di compensi, flessibilizzare la struttura dei costi, integrarsi con altri vettori fino ad arrivare a fusioni necessarie. Tutto ciò in parallelo alla privatizzazione, una strada che Mengozzi ha definito «ineludibile» e da precorrere «senza compromessi». L'amministratore delegato di Alitalia ha parlato all'assemblea, che ha approvato il bilancio 2002 (chiuso con un utile netto di 94,8 mihoni di euro) ed il nuovo Consiglio di amministrazione che, dopo la modifica dello Statuto, passa da 17 a 11 consiglieri. Subito dopo lo stesso Cda ha nominato alla presidenza Giuseppe Bonomi (ex presidente della Sea candidato dallo stesso ministro Lunardi), ha riconfermato Mengozzi ed ha scelto come nuovo direttore generale Marco Zanichelli. Il Cda, oltre che da Bonomi, Mengozzi e Zanichelli, è composto da Enrico Cantarelli, Vincenzo Dettori, Giuseppe Esposito, Alessandro Falez, Federico Filippo Oriana, Jean Cyrill Spinetta, Andrea Carroni, e Roberto Palea. Salutato con un lungo applauso Fausto Cereti, presidente uscente per raggiunti limiti d'età, l'assemblea e il nuovo board hanno ascoltato Mengozzi fare il punto sulla situazione, alla luce dei conti del primo trimestre 2003, chiusi in perdita per 198 milioni di euro, 95 in più che nello stesso periodo dell'esercizio precedente. L'ad, dopo aver indicato i tre punti cardine della strategia d'emergenza già accennati, ha insistito sulla necessità di integrazioni e fusioni con altre compagnie, da attuarsi anche sul mercato domestico, dove si attende l'esito della trattativa con Meridiana che, secondo alcune fonti potrebbe concludersi a fine mese. Mengozzi ha quindi escluso nuove operazioni sul capitale, dopo la ricapitaliz- zazione di appena un anno, ed ha indicato come un elemento di estrema importanza possibili aiuti governativi, da concedere con una modulazione confonne alle norme Uè, vista l'assoluta strategicità del settore. La Borsa ha accolto bene, sia il nuovo board, sia le parole dell'amministratore delegato ed il titolo Alitalia è salito del 3,4307o. Non è stato così, invece, per i sindacati: «Le tre condizioni di Mengozzi per far sopravvivere l'Alitalia sono pericolosissime - sostiene il segretario generale della Filt Cgil, Guido Abbadessa- e la logica rinunciataria di Alitalia, di ridimensionare progressivamente l'attività è il contrario di quanto indicato dal governo per il futuro della compagnia». La Fit Cisl mette l'accento sul fatto che «la nuova attribuzione degli incarichi, connessa all'attuale compagine azionaria, vede la rappresentanza diretta dei lavoratori ridursi» e propone quindi l'adozione di un Consiglio di vigilanza. Da parte sua il segretario nazionale dell'UglTrasporto aereo, Roberto Panella, invita il nuovo management di Alitalia ad elaborare, in tempi brevi, un piano industriale che permetta all'azienda di uscire dalla difficile congiuntura, ponendo particolare attenzione al ruolo dello scalo di Malpensa. PROMESSE E RISULTATI SINTESI RISULTATI ECONOMICI DI GRUPPO DELL'ALITALIA DATI IN MILIONI DI EURO MARGINE OPERATIVO LORDO RISULTATO OPERATIVO RISULTATO NETTO 205 184