Keanu terrorista deirintellìgenza di Lietta Tornabuoni

Keanu terrorista deirintellìgenza Keanu terrorista deirintellìgenza «Matrix Reloaded» suggestivo e pretenzioso Lietta Tornabuoni inviata a CANNES MONICA Bellucci è sullo schermo per meno di cinque minuti sulle due ore e diciotto di «The Matrix Reloaded»: più che un'interprete, un'immagine promozionale, una presenza da copertine internazionali, un'icona, come Maria Grazia Cucinotta nel Bond-movie «Il mondo non basta», dove moriva nel prologo. Il film americano dei fratelli Andy e Larry Wachowski, secondo episodio d'una trilogia cominciata con «Matrix» nel 1999 e destinata a concludersi a novembre con «The Matrix Revolutions», mix di fantascienza, kung fu di Hong Kong, cyberpunk, spiritualismo e filosofie stupide. presentato fuori concorso al festival, è molto divertente, fatto con abilità tecnica straordinaria, perfetto come scenografie e coreografie d'azione, pretenzioso come storia. Metafore a decine, videogiochi: verde smeraldo e nero, display e cifre da computer, enormi esplosioni, ambienti oscillanti fra alta tecnologia avveniristica e prima rivoluzione industriale ottocentesca, esseri oscuri, bellissimi scontri (uno contro cento cloni identici, duello sul tetto d'un Tir o con un giapponese o con due gemelli mutanti vestiti di bianco), una parete antiproiettili elevata col semplice gesto di una mano, volteggi al rallentatore, un massaggio cardiaco praticato direttamente infilando una mano nel corpo, motociclette superlanciate, grande inseguimento in auto. Tutti gli esseri, uomini e donne, umani oppure no, sanno volare e volano continuamente, possono moltiplicarsi in infinite copie e lo fanno. Si uccidono gli avversari usando le mani come coltelli, ma sangue se ne vede poco. Un mezzo aereo può anche essere una specie di carro armato volante, i nemici possono essere pur grosse piovre gommose. Fragori, stridori, musiche guerriere. Personaggi e luoghi simbolici, insieme con l'eroe Neo (Keanu Reeves), con il suo maestro nero Morpheus (Laurence Fishbume), con la sua ragazza Trinity (CarrieAnn Moss): l'Oracolo, l'Eletto (è sempre Neo), l'Architetto, il Maestro delle Chiavi, il Mero- vingio, e poi la Porta di Luce, il Cancello Centrale... Sentenze: «Non devi decidere. Tutto è già deciso. Tu devi soltanto capire perchè»; «Cosa vogliono gli uomini di potere? Altro potere»; «Non siamo qui perchè siamo liberi, ma perchè non lo siamo»; «Mai una simile minaccia ha pesato su di noi». Intelligenza zero, invece un'idea centrale che appartiene a Jean Baudrillard e ai suoi studi sulla simulazione e sui simulacri, ma che nel film è quasi parodiata: «Non si può più partire dal reale per creare l'immaginario, il processo è invece inverso: reinventare come fiction quel reale che è scomparso dalle nostre vite». Nel 22" secolo, Matrix è il programma virtuale-reale del¬ le vite degli umani, che forniscono energia bio-elettrica alle macchine e ne sono dominati. A questo condizionamento si è sottratto un gruppo di ribelli, terroristi dell'indipendenza e dell'intelligenza abitanti nella città sotterranea di Zion, decisi a liberare l'umanità da quelli che vogliono distruggere loro. Nel film la vicenda non si chiude: «Continua» è l'avvertimento finale. La lunghezza rende «The Matrix Reloaded» un poco ripetitivo e stancante, ma non si può non ammirare la maestrìa dei registi, l'eleganza dei costumi di Owen Paterson, la fotografia magnifica di Bill Pope, il fascino spietato di Keanu Reeves: e naturalmente la bellezza perfetta di Persefone, Monica Bellucci.

Luoghi citati: Hong Kong