Voli turistici oltre l'atmosfera con un elegante spazioplano

Voli turistici oltre l'atmosfera con un elegante spazioplano Giancarlo Riolfo LA tragedia del «Columbia» non ha cancellato il desiderio di volare nello spazio. Così, mentre in orbita prosegue l'attività della Stazione internazionale e la Nasa lavora sia allo Shuttle sia al futuro Orbitai Space Piane in California, nel deserto del Mojave, è stato presentato il primo velivolo costruito da privati per portare l'uomo oltre i confini dell' atmosfera. Ideato dal mago dell'aerodinamica Burt Rutan, progettista del Voyager, il velivolo che nel 1986 riuscì a compiere il giro del mondo senza scalo e senza rifornimento in volo, lo SpaceShip One si ispira concettualmente al famoso aerorazzo X-15. Come questo, verrà portato a 15 mila metri di quota da un aereo-madre: il White Knight. Dopo lo sgancio, accenderà il suo motore che lo spingerà a un'altezza di 100 chilometri, 20 in più di quella che viene considerata la frontiera dello spazio extra-atmosferico. Raggiunto il culmine della parabola, lo SpaceShip One ripiomberà verso la Terra come il proiettile d'un mortaio. Un proiettile con le ali, però, capace di planare sulla pista di un aeroporto, come abbiamo visto fare tante volte allo Shuttle. In tutto, il volo dovrebbe durare sui 30 minuti, una manciata dei qua- Voli turistici oltre l'atmosfera con un elegante spazioplano BURT RUTAN, L'IDEATORE DELL'AEREO VOYAGER. HA PRESENTATO IL PROTOTIPO ABITACOLO CON DUE GUSCI INDIPENDENTI PER EVITARE LE INGOMBRANTI TUTE li in assenza di peso. Lo scopo del progetto non è soltanto vincere i dieci milioni di dollari messi in palio dalla X Prize Foundation per il primo veicolo riutilizzabile, realizzato da un'impresa privata, che riuscirà a portare tre uomini nello spazio. E' anche verificare i presupposti tecnici ed economici di una regolare attività di "viaggi spaziali". Ma a differenza di altre società, che da alcuni anni vendono prenotazioni per compiere voli suborbitali a bordo di navette che esistono soltanto sulla carta, l'azienda di Rutan, la Scaled Composites, non prevede per il momento questa possibilità. Lo SpaceShip One, afferma la società, verrà utilizzato esclusivamente per voli sperimentali. Quanto ad accettare passeggeri paganti, è ancora presto. Ed è anche prematuro parlare di quanto potrà costare il "biglietto". Dal punto di vista tecnico. lo SpaceShip One ha caratteristiche insolite. Il che non stupisce, data la fama di ingegnere aeronautico geniale e controcorrente che Rutan si porta dietro. Per cominciare, la struttura è in materiale composito: scelta che contraddistingue tutti gli aerei del progettista americano. L'abitacolo è composto da due gusci indipendenti, uno interno e uno esterno, per assicurare la pressurizzazione anche in caso di una falla. Così non sarà necessario indossare ingombranti tute spaziali. Anche i piccoli oblò rotondi della cabina hanno una ragione tecnica: permettono una discreta visibilità con la massima sicurezza e il minimo aggravio di peso. Quanto al motore a razzo, si sta provando un propulsore ibrido, che impiega cioè un combustibile solido (Htpb) e un ossidante (il protossido d'azoto). Questa soluzione non raggiunge le prestazioni di alcuni motori a propellenti solidi o liquidi, ma è semplice, poco costosa e soprattutto sicura. Per ciò che riguarda, invece, l'equipaggio, pilota ed eventuali passeggeri, dovranno affrontare una discreta dose di sollecitazioni, con un picco di 6 g durante la fase di rientro nell'atmosfera. E' il doppio di quello che raggiungono gli astronauti dello Shuttle, ma perfettamente sopportabile da un fisico sano. E non molto superiore alle accelerazioni che si provano in alcune attrazioni dei grandi luna park. Dando prova di prudenza, Rutan non ha voluto fissare una data per il primo volo suborbitale, che dovrà essere preceduto da una lunga serie di test a terra sull'aerorazzo e sul suo motore, nonché dai collaudi in volo planato. Anche il velivolo-madre, decollato per la prima volta nell'agosto scorso, avrà biso¬ gno di accumulare ore di volo. A questo proposito, però, va notato come il bireattore White Knight derivi dall'aereo sperimentale Proteus. Un altro dei modelli di Rutan, detentore di numerosi record d'altezza. L'indiscussa fama del progettista, non riesce comunque a cancellare ogni dubbio sul programma. Alla conferenza stampa Rutan ha dribblato molte domande tecniche dei giornalisti e si è guardato bene dal parlare di investimenti. Le spese in ricerca e sviluppo sarebbero coperte da un misterioso finanziatore che vuole mantenere l'anonimato. In attesa di vedere che cosa combinerà l'elegante spazioplano, una nota di cronaca. Tra gli invitati al "rollout" c'erano parecchi nomi famosi: l'astronauta Buzz Aldrin, protagonista del primo sbarco sulla Luna; Dennis Tito, il miliardario californiano diventato due anni fa il primo "turista in orbita" acquistando con 40 milioni di dollari il posto su una Soyuz; il nipote di Charles Lindbergh, nonché Max Fa'get, il leggendario ingegnere della Nasa che progettò la Mercury, la navicella che portò i primi americani nello spazio. Se non altro, SpaceShip One può contare su un nutrito gruppo di padrini d'eccezione.

Luoghi citati: California, Columbia