La nebbia londinese avvolge la presunta innocenza di Flora di Mia Peluso

La nebbia londinese avvolge la presunta innocenza di Flora La nebbia londinese avvolge la presunta innocenza di Flora CHISSÀ se fu l'innocenza di Abele, predUetto da Dio, a scatenare la furia omicida di Caino. Chissà se fu l'innocenza di BUly Budd, predUetto dagU uomini, a scatename il pugno contro Claggart. Discussa virtù, l'innocenza, propria dei bambini, la cui perdita coincide con l'ingresso aUa vita adulta. Rende amabili, ma sconfina a volte in un'irritante incoscienza, magari con un'inconsapevole e per ciò stesso più imprevista perfidia. Proprio questa è la qualità più appariscente di Flora, solare beUezza agiografica dai biondi capelh e daU'alta statura che ne fanno a UveUo iconico una sorta di angelo e di cui lei fa dono l'unico dono - a chi percepisce U privilegio di ritrovarsela accanto. Flora è La gentilezza in persona di Elizabeth Taylor, narratrice da non confondersi con la celebre diva. Una scrittrice, Taylor, della seconda metà del Novecento {cult wrìter in InghUterra ma pressoché sconosciuta in ItaUa, dove è uscito soltanto Wreath ofRoses, («Ghirlanda di , rose», neUa Medusa Mondadori attorno agU Anni Cinquanta), giustamente resuscitata daU'editore Giano, che prossimamente ne pubbUcherà anche U presunto masterpiece,Angel. Erede deUe grandi autrici del primo Ottocento, Taylor riproduce gU ambienti deUa piccola borghesia inglese tipici di Jane Austen e di EUzabeth GatskeU (si pensi a Cranford), con le quah condivide l'ironia sorridente, magari in forma assai più palpabUe, resa con maestria daUa traduttrice Delfina VezzoU. L'ambiente è queUo senza tempo dei sobborghi londinesi e dei viUaggi deUa cintura metropoUtana: una microstoria mai toccata daUa storia, giocata su intemi caldi e rassicuranti e su esterni plumbei segnati da nebbie bramose e da piogge, da giardini ingraziositi da fiori piangenti sotto l'acqua e dal fiume che RECENMPel SIONE a so scorre grigio e ferrigno lungo una cornice di squalhdipubs. Il mondo di Flora, scandito dai pasti e dalle attese del coniuge e degh amici (tutti deficatamente e impietosamente delineati), si snoda nel romanzo suU'arcò di cinque anni, dal matrimonio alla maternità, fino al primo compleanno deUa figUoletta. Un lasso di tempo nel quale si alternano U marito Richard, U suocero parcamente dissoluto Percy, la di lui amante e poi mogUe Ba, la raffinata Elinor in cui Richard intravede un bagUore attraente d'inteUigenza, l'assennata e tenera amica Meg, innamorata senza speranza di uno scrittore gay di scarso successo, vittima a propria volta di un amore non corrisposto per un giovane distratto e sprezzante, la stravagante pittrice Liz e, non ultima, la madre protettiva. Per non parlare di Kit, attore faUito che vagheggia Flora, aureolandola di un'atmosfera di sogno adolescenziale che sfiorerà la tragedia, scivolandole addosso e rischiando di rovinarne l'immagine iniziale - lei sposa immortalata da Kit in una foto che la ritrae in un nugolo di colombe senza tuttavia sciuparla; giacché nessuno, e meno che mai lei stessa, avrà l'ardire di scalfire U suo involucro abbagUante e la sua disarmante ingenuità: un'innocenza presunta che mostra peraltro spesso un suo rovescio, permeando la narrazione di un sottile fondo oscuro. RECENSIONE Mia Peluso Elizabeth Taylor La gentilezza in persona traduzione di Delfina VezzoU, Giano, pp. 277, G.14 ROMANZO

Persone citate: Elizabeth Taylor, Jane Austen, Medusa Mondadori

Luoghi citati: Cranford