Bene il centro agroalìmentare di Gianni Bisio
Bene il centro agroalìmentare Bene il centro agroalìmentare Ma vigilanza e sicurezza sono ancora precarie Gianni Bisio «Pensavamo peggio»: è stato conciso il presidente della Coldiretti, Carlo Getterò, nel commentare, davanti ai membri della Commissione comunale commercio, presieduta da Santina Vinciguerra, i primi 15 mesi di attività del Centro agroalimentare di Grugliasco, il Caat, durante l'audizionn del suo consiglio di amministrazione, prossimo alla scadenza. I chiarimenti erano stati richiesti dal consigliere Paolo Chiavarino, proprio in previsione del rinnovo degli amministratori. Se al Caat prevalgono le luci, soprattutto perché il confronto è con la precaria situazione precedente del Moi, il Mercato ortofrutticolo all'ingrosso, la «Casbah» di via Giordano Bruno, e se l'operazione Caat è considerata una «scommessa vinta», dall'assessore al Commercio Elda Tessore, e il centro è «il migliore in Europa», secon¬ do il presidente dei grossisti. Franco Podestà, i problemi emersi nell'incontro di ieri sono molti. E il prossimo consiglio di amministrazione, per la cui presidenza si fa il nome di Antonio Carta (Confesercenti) avrà un compito non facile. Una parte dei problemi li ha sintetizzati Getterò: i costi per i produttori sono aumentati di molto, e i contributi sono modesti, la vigilanza è scarsa (tre cronisti de La Stampa sono entrati clandestinamente la settimana scorsa), ci sono a volte problemi di ordine pubblico, la presenza dei vigili urbani di Torino è resa mutile da questioni di competenza territoriale (il Caat non è suolo comunale di Torino), c'è una scarsa attività promozionale del Centro, manca un collegamento ferroviario pur avendo i binali di Orbassano alle porte. Inoltre c'è un tentativo di realizzare altre strutture simili, anche se minori, in altri centri, come Carmagnola, col risultato di disorientare i produttori. Ma Gottero ha insistito anche sull'inadeguatezza della tensostruttura dell'edificio 2: «Ci piove, ci nevica - ha detto - ed è assolutamente inadatta alla commercializzazione: bisogna demolirla, rifarla con coperture perimetrali e collegarla col resto del complesso». La questione dei vigili urbani è stata posta anche da Elia (rappresentante dei «movimentatoli»), da Steffenino (Margherita) e da Marilde Provera (Rifondazione) che ha chiesto anche notizie sui frigoriferi (al Caat ce n'è per 12 nulioni di euro) inutUizzati dall'inaugufazione, solo adesso in funzione. E poi c'è il problema della raccolta differenziata dei rifiuti, alla quale sono poco sensibili gli operatori. Per il presidente del Caat, Franco Massacesi, e per l'assesso¬ re Tessore i primi 15 mesi di attività sono comunque positivi: la commercializzazione dei prodotti è passata da 3 milioni 660 mila quintali del Moi (dato, peraltro, per difetto) ai 5 milioni 600 mila del Caat. E il 2,5 per cento va all'estero. Ma il deficit del bilancio di un anno è di 3 milioni 400 mila euro, in gran parte (2 mihoni 700 mila) rappresentati da ammortamenti: «Non ce la facciamo a coprire la quota capitale: la struttura - ha detto Massacesi - è costata molto. Dieci miliari di vecchie lire se ne sono andati solo in variazióni dovute al cambio di leggi. I terreni pagati all'inizio 19 mila lire sono arrivati anche a 80 mila». Ma l'assessore Tessore ha detto di non essere preoccupata dalla questione finanziaria: il Comune farà un aumento di capitale. E la questione vigili urbani dovrà essere risolta con una vigilanza privata all'interno: il Caat è una spa privata ed è fuori della città. Audizione in Comune tra soddisfazione per i risultati e timori sui problemi aperti La presidenza potrebbe andare a Tonino Carta Una immagine del centro agroalimentare di Torino, che ha sostituito i vecchi mercati generali di via Giordano Bruno
Luoghi citati: Carmagnola, Europa, Grugliasco, Orbassano, Torino
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