Petacchif altro schiaffo a Re Leone di Giorgio Viberti

Petacchif altro schiaffo a Re Leone GIRO D'ITALIA. IL VELOCISTA GENTILUOMO IN MAGLIA ROSA: «E'UNA VITTORIA CHE VALE TRIPLO» Petacchif altro schiaffo a Re Leone Cipollini sempre a secco: «44on sono ancora al massimo» Giorgio Viberti inviato a CATANIA Petacchi-Cipollini 2-0. Il primo tempo della partita fra i velocisti più forti d'Italia (e del mondo), prima dell'odierno giorno di riposo, arrotonda il risultato a favore della Maglia Rosa. Ieri Cipollini ha avuto la tappa che voleva: lenta, sonnacchiosa, senza attacchi e selezioni in salita, condotta bene nel finale dal suo treno zebrato. C'erano tutti gli ingredienti, per vincere. Il campione del mondo, per le ragioni che lui stesso spiegherà più avanti, si è trovato alle spalle di Petacchi ai 200 metri finali, a quel punto ha prodotto uno sforzo poderoso, ha affiancato il rivale, ha dato l'impressione di superarlo. Ma sul traguardo il colpo di reni della Maglia Rosa, l'arma estrema dei velocisti quando arrivano appaiati all'ultimo metro, ha fatto la differenza per pochi centimetri. Il verdetto di Catania dice alcune cose, a proposito dei due uomini che per una ragione o per l'altra stanno creando grande interesse intomo al Giro nell'attesa che al tavolo di gioco si siedano i possibili vincitori finali. Cipollini sembra in crescendo, dopo le difficoltà dei primi giorni e lo troveremo sicuramente protagonista fin da domani, alla caccia di quel record di Binda (41 vittorie di tappa contro 40) che sembra stregato. Ma, soprattutto, Petacchi è in una forma mondiale e proprio la sua maturazione ha ingigantito i problemi di SuperMario. Nelle prime cinque tappe lo spezzino della Fassa Bortolo ha ottenuto due primi posti, un secondo, un terzo, un quarto. Se non fosse stato così bravo, oggi non starebbero tutti al capezzale di Cipollini a misurargli la febbre. Ma rivediamo la volata di Catania attraverso le testimonianze dei due protagonisti. Cipollini la racconta così: «Ho rischiato di cadere a un chilometro dal traguardo e ho perso il posto dietro al mio treno. Poi, quando sono uscito allo scoperto dalla ruota di Petacchi, ai 50 metri ho preso ima buca che mi ha rallentato, forse di quel poco che bastava. Senza toghere i meriti al mio bravissimo avversario, non credo che sia più forte di me. Sono io a non avere ancora raggiunto la condizione migliore». Va detto, in effetti, che alcune buche sul rettilineo erano state incatramate colpevolmente di fresco solo poche ore prima dell'arrivo dei corridori ed è possibile che la ruota di Cipollini abbia ceduto un po' su ima di queste buche. E ora Petacchi: «Premetto che questa vittoria per me vale triplo, perché battere in rosa la maglia iridata non è spettacolo da tutti i giorni. All'ultimo chilometro sono stato avvantaggiato dal fatto che Cipollini e McEwan hanno preso male la curva, mentre io sono stato aderente alle transenne. Ho parlato a Lombardi, quando si è accorto che dietro la schiena aveva me e non il suo capitano. Fai la volata regolare, gh ho detto, e lui è stato molto corretto. Pensavo che Mario ai 100 finali mi passasse, ma la strada girava leggermente, lui ha dovuto ruotarmi intorno dalla sinistra facendo un arco più ampio, e quel metro in più che ha percorso probabilmente mi ha salvato». Petacchi dedica il successo al compaesano Lorenzo Ricci, campione dell'atletica fra i disabili, e intanto incamera altri 20 secondi di abbuono che garantiscono la sua maglia rosa da eventuali sorprese almeno fino alla tappa di sabato con scalata al Terminillo. E a proposito di secondi, che potrebbero essere molto importanti in un giro equilibrato come questo, va segnalato che i due compagni di squadra di Petacchi in corsa per il successo. Frigo e Aitor Gonzalez, ieri ne hanno presi 19, restando intrappolati in una caduta prima della fine. Un po' di sfortuna ma anche disattenzione, perché nel finale bisogna correre davanti per evitare questo tipo di rischi. Come continua a fare Pantani, che anche ieri si è visto partecipare alla volata, rimediando il 15 posto. llleader della corsa dedica il successo ad un amico disabile campione di atletica SuperMario invece cerca invano se stesso all'inseguimento del record di Binda Lo sprint al traguardo della quinta tappa (Messina-Catania): Alessandro Petacchi batte Mario Cipollini

Luoghi citati: Catania, Italia, Messina, Vittoria