Diretta su Italia 1, piange il barista di G. Bra.

Diretta su Italia 1, piange il barista Diretta su Italia 1, piange il barista «Ci siamo abbonati a Stream e adesso perdiamo i clienti» Baristi infuriati con Stream, a Torino come un po' in tutto il resto d'Italia. La cessione a Mediaset dei diritti per trasmettere in chiaro le semifinali e la finale di Champions League ha fatto letteralmente imbufalire i titolari di centinaia di locali pubblici, che assaporavano saloni pieni di tifosi di fronte ai maxischermi (ieri sera e stasera) grazie alle partite di calcio riservate ai possessori dei decoder. In particolare, a Torino si puntava molto sull'impresa bianconera contro gli spagnoli del Real Madrid, ancor più del derby Inter-Milan di ieri sera. Invece, tutte le partite dell'ultima fase di Champions League, che dovevano essere trasmesse in esclusiva da Stream in modo criptato (almeno secondo le promesse pubblicizzate negli spot televisivi) sono finite sui televisori di tutti gli italiani, in virtù di un accordo che ha penalizzato gli abbonati dei locali pubblici. «Allora, qui c'è il contratto, nero su bianco», sbotta Vito Balducci, 45 anni, dietro il bancone del Cafè de Paris di largo Lancia 52. «L'abbonamento annuale è di 2602 euro per la formula Stream Calcio Bar, che dà accesso a tutte le partite di campionato, più 495 euro per la formula Sport Stream Bar, che consente di ricevere tutta la Champions League. Ripeto e sottolineo: tutta la Champions League, semifinali e finale compresa. Totale, 3.097 euro, sei milioni di lire. Per molti di noi, queste due serate sarebbero state l'occasione per riempire i locali e ripagarci, in parte, delle spese di tutto l'anno. Invece gli incassi sono saltati. Nessuno vedrà le partite al bar quando ha la possibilità di guardarle comodamente nel salotto di casa. Ho chiamato Stream, a Roma, al numero verde che c'è "sul contratto. Rispondono sempre impiegate diverse, non si riesce a parlare con nessuno. Dicono che non sanno nulla di questa storia, che sono affari nostri. Non c'è nessuna iniziativa per venirci incontro e risarcire quello che di fatto, per noi, è un danno materiale, se non una truffa. Hanno promesso cose che poi ci hanno tolto». Più che dei mancati incassi, però, se ne fa soprattutto una questione di principio. Per Ulisse Carli, 58 anni, del bar Carli di via Breglio «è una presa in giro. Nessuno ha detto nulla, io l'ho scoperto quasi per caso che queste partite sarebbero finite in chiaro su Italia 1. E allora cosa ho pagato a fare l'abbonamento? Se non paghi una rata o se paghi in ritardo ti scollegano subito dal servizio. Loro, però, fanno quello che vogliono: ti promettono tutte le partite della Champions League, tu ti fai due conti e decidi di fare l'abbonamento. Poi loro, a metà stagione, vendono i diritti e tu rimani fregato, con i clienti che le semifinali se le vedono a casa. Devono vergognarsi, ecco tutto. A questo punto, non so se rinnoverò l'abbonamento alla pay-tv». [g. bra.]

Persone citate: Carli, Ulisse Carli, Vito Balducci

Luoghi citati: Italia, Madrid, Roma, Torino