Cipollini in crisi nera Binda è un miraggio

Cipollini in crisi nera Binda è un miraggio GIRO D'ITALIA: LA QUARTATAPPA A MCEWEN CHE A VIBO VALENTIA RIMONTA DI UN SOFFIO ALLO SPRINT LA MAGLIA ROSA PETACCHI Cipollini in crisi nera Binda è un miraggio Re Leone sprofonda e il record delle 41 tappe è sempre più lontano SuoerMario accusa: «Per il finale serviva una grande condizione Se tutta la squadra avesse spinto come me avremmo recuperato» Giorgio Viberti inviato a VIBO VALENTIA Una novantina di corridori si presentano compatti in gruppo sulla lunga dirittura d'arrivo per disputarsi il successo della 4a tappa da Acquappesa Marina (Cs) a Vibo Valentia, parte lungo Saldato ma viene presto rimontato dall'australiano McEwen che brucia di un niente la maglia rosa Petacchi - sempre più leader della corsa - e più nettamente l'austriaco Eisel, Lombardi, lo svedese Beckstedt, lo spagnolo Galvez, il giovane Gasparre, l'ucraino Duma e addirittura un Pantani formato velocista... E Cipollini dov'è? Incredibile: arriva stremato con oltre 1' di ritardo, appena 100" al traguardo. Ma come? Non doveva essere la grande occasione per SuperMario di mettere finalmente il proprio sigillo anche su questa edizione della corsa rosa e appaiare così il mitico Alfredo Binda in testa alla classifica dei vincitori di tappe al Giro, a quota 41? Niente da fare. Re Leone pare aver perso la zampata di un tempo, quella che pochi mesi fa gli aveva fatto conquistare la maglia iridata a Zolder, la più prestigiosa tra le sue 183 vittorie in 15 anni di professionismo. Cipollini in crisi? Congiura contro di Im in seno al gruppo? Addirittura lotta intestina nella sua squadra Domina Vacanze? Dopo'U traguardo rimbalzano le illazioni più suggestive per mitigare la delusione e tentare di spiegare la débàcle di SuperMario. «Se fossi nella condizione in cui ero alla Milano-Sanremo, di sicuro il primato di Binda l'avrei già raggiunto;; è la prima analisi dello stesso Cipollini. Che aggiunge; ««Il percorso non era eccezionale. Per il finale ci voleva una grande condizione. Se fossero stati tutti come me avremmo recuperato». Non importa se la classica di Primavera dello scorso marzo andò a Pettini, davanti a Celestino e Paolini: Re Leone, allora quarto, dimostrò condizione eccezionale anche sulle salite brevi ma severe come Cipressa e Poggio, non poi così diverse da quelle che invece l'hanno afflosciato nelle prime quattro tappe di questo Giro. L'impressione è che sia stato un errore presentarsi al via di Lecce dopo un mese di allenamenti sohtari, senza alcuna corsa. Il fisico si è imballato? Ha smarrito il ritmo delle competizioni? «Ho preparato il Giro come gli altri anni, probabilmente è solo un calo fisico come capita nella carriera di un corridore». Ma stupisce anche il nervosismo dimostrato in queste tappe da Re Leone: l'altro giorno la doccia a ima telecamera con l'acqua della borraccia, ieri quel «basta» urlato a un operatore tv che lo riprendeva in piena crisi sulla sabta del Gpm... «Non capisco perché si divertano a riprendermi mentre cerco solo di portare la bici al traguardo». La risposta è ovvia: perché si tratta di Cipollini, il campione che vanta il maggior ninnerò di vittorie fra tutti i corridori in attività, il prossimo emulo di Binda... «Il percorso finora non si adattava alla mie caratteristiche» aggiunge Mario, che però striglia la squadra, non sempre pronta a sorreggerlo, non impeccabile nel treno dinante la prima tappa di Lecce strappatagli da Petacchi, non più così unita nell'immolarsi per il suo capitano. Come ieri: soltanto Ongarato e poi, tardivamente. Colombo a cercare di riportare in gruppo il campione iridato che si era staccato in salita, mentre là davanti avrebbe infine concluso al 4" posto Lombardi, l'uomo che invece dovrebbe catapultare Re Leone sul traguardo nei cento metri conclusivi delle volate. «Nessun problema, la squadra è sempre con Mario - assicura proprio Lombardi - e vedrete che la vittoria arriverà presto, forse pà dalla prossima tappa» cioè 'odierna Messina-Catania, in teoria fatta apposta per i velocisti. Eppure persino Vincenzo Santoni, gm e factotum del team Domina Vacanze, ieri non era contento del comportamento della squadra: «Dov'era Scirea? Perché a una ventina di km dalla fine non si sono fermati tutti ad aspettare Mario?». Aggiungiamo noi un'altra inquietante domanda: il capi¬ tano ha forse perduto la fiducia dei suoi gregari? «La verità - dice invece Antonio Salutini, ds della Domina Vacanze - è che tutti gli corrono contro quando lo vedono in difficoltà». Ieri sono stati quelli della Fassa Bortolo a dargli la mazzata finale, tirando il gruppo come muli negli ultimi km. «Macché congiura - si schermisce Petacchi, sprinter principe della Fassa -. Semphcemente i miei compagni mi stavano preparando la volata. Mario finora ha pagato le tante salitelle di questa prima parte. Presto tornerà a vincere». Ma proprio Re Leone, con conclusione amara, pare quasi non crederci più: «L'unica cosa positiva per me in questo Giro è stato l'affetto della gente. Non vado come vorrei, mi sento ingolfato. Forse a 36 anni sono vecchio davvero». Mario Cipollini tradito dal team. Il campione del Mondo non nasconde la sua delusione