Polemica sulla Torino-Lione La Francia chiede un rinvio

Polemica sulla Torino-Lione La Francia chiede un rinvio IL MINISTRO TRANSALPINO DE ROBIEN: «COSTA TROPPO CARA E PER NOI NON E' AFFATTO STRATEGICA» Polemica sulla Torino-Lione La Francia chiede un rinvio Parigi: i lavori dell'alta velocità cominceranno solo dopo il 2015 Lunardi: è impossibile, per l'Ue è sempre un'opera prioritaria Ghigo: vogliono escludere l'Italia dai commerci verso il Nord Federico Monga inviato a CUNEO Il tira e molla continua. «E' impossibile che il governo francese voglia fare la Torino-Lione solo dopo il 2015. E' una notizia sbagliata». Il ministro per le Infrastrutture Pietro Lunardi non voleva credere a chi ieri, all'ora di pranzo, gli riferiva le parole del suo collega francese Gilles de Robien; «Il grande tunnel sarà l'ultima tappa». Lunardi era arrivato in mattinata a Cuneo per la prima Conferenza nazionale dei valichi alpini con i tasca grandi promesse e assicurazioni da Bruxelles. Dal commissario a Trasporti Loyola de Palacio e dal suo predecessore Van Miert che «nel nuovo elenco delle opere strategiche e non più rinviabili» nella grande Unione allargata ad Est ((ha confermato la ferrovia ad Alta velocità tra Francia e Italia». «E' stato un errore di traduzione - ha insistito Lunardi senza nemmeno farsi cogliere dal dubbio -. Io il ministro francese lo conosco. Lo incontro spesso. E' una persona di parola. Voleva dire che si concluderà nel 2015. Va bene, anche se noi preferiamo il 2012». Nessun compromesso. Nessun errore di traduzione. Il governo francese vuole rinviare: «Costerà caro. Bisognerà, forse, iniziare a forare dopo il 2015». Lo scontro è totale e corre lungo tutto l'arco alpino. Ognuno, per usare le parole del Luciano Caveri, presidente della Commissione Trasporti del Parlamento europeo, «guarda al suo orticello». Alla conferenza di Cuneo, francesi e austriaci, invitati dagli organizzatori della Confetra, non si sono fatti nemmeno vedere. Non c'è accordo su nulla. Vienna vuole prorogare il sistema degli ecopunti per chi transita dalle sue valli e dai suoi tunnel. Il ministro per le Politiche Comunitarie Rocco Buttigliene ha ribadito che non se ne parla: «Era un provvedimento transitorio, non può essere prorogato. Nessuno nell'Ile ha il potere per farlo. Deve valere il principio della libertà di transito». Tra gli stati vicini di montagna era invece ben rappresentata la Svizzera con il capo dipartimento federale dei Trasporti Moritz Leuenberger. La grana elvetica è lungo il San Gottardo. Gli svizzeri vogliono contingentare il traffico dei mezzi pesanti attraverso un sistema di prenotazione gratuita. «Un sistema rigido, contrario alla liberalizzazione che non va bene» ha risposto chiaro e tondo Lunardi. La partita più grossa e, a questo punto, più impegnativa resta però la ferrovia ad alta velocità Torino-Lione e il suo tunnel sotto la Val Susa da 13 miliardi di euro. Con il passaggio del Mercantur verso la Francia del Sud ancora nel libro sei sogni, è forse l'unica grande opera che l'Italia ha la possibilità di portare a casa per evitare, in un tempo ragionevole, il collasso del traffico nelle valli di montagna e l'esclusione dal «Corridoio 5», la grande linea di trasporto merci europea che dovrebbe unire Kiev con Lisbona. La Francia si ferma a voler migliorare e rendere più sicure le linee storiche e i tunnel esistenti. L'idea del governo italiano e di Lunardi è un'altra: in attesa di vedere finalmente la luce nel tunnel tra Lione e Torino «bisogna anche raddoppiare le tratte stradali sotto il Bianco e il Frejus soprattutto per una questione di sicurezza». Una strategia che però potrebbe costare cara all'Italia, come ha ricordato Caveri: «Il raddoppio stradale sarebbe la pietra tombale sulla Torino-Lione». I francesi si riparerebbero, almeno in parte, dalle accuse di ostacolare i traffici transeuropei. L'Italia finirebbe per accontentarsi. Un ripiego inevitabile se, visti i presupposti, il prossimo 20 maggio il Parlamento francese voterà per il rinvio. La bocciatura di monsieur De Robien è su tutta la linea, senza se e senza ma: «La Torino-Lione è antieconomica, tecnicamente non si può fare nei tempi prestabiliti, non è strategica per la Francia che se non si attrezza rischia di rimanere isolata ad Ovest in un'Europa il cui cuore batterà più ad Est, molte presorife sono state ingannate e io voglio investire su unaFrancia Moderna al cei^it) ctelTEurÒTpa». Ormai siamo ai sospetti neanche più sussurrati. Il presidente della Regione Piemonte Enzo Ghigo, noto per il suo equilibrio, sta perdendo la pazienza: «I francesi sono condizio- ^pjpcb. nati da logiche di parte, viene il dubbio che non vedano di buon occhio l'inserimento di una potenza economica cótììB l'Italia nel Còiìfpstb deUe direttricàidi sviluppo vèrso il Nei prossimi giorni il pressing italiano (domani Ghigo, il sindaco Chiamparino e il presidente della Provincia mercede Bresso saranno a Parigi) e di Bruxelles continuerà battendo soprattutto sul soldo. L'Unione Europea ha già annunciato di essere disponibile ad aumentare i suoi fondi. Anche l'Italia potrebbe fare altrettanto, «rivalendosi poi - ha spiegato ancora ieri Lunardi.- suf costò dei pedaggi futuri». Il ministro esclude comunque'cKe l'Italia 'si''ffiettèi a sborsare i fondi «tutti e subito». Intanto già si studiano forme alternative per costniire l'opera. Il yiceipinistro Ugo M!àitìnat, nel tardo pomeriggio di ieri, forse gonfiando un po' troppo il petto per lo stato dei conti italiani, annunciava: «I francesi non voglipnp farla? Bene, ce la,faremo da soM». Mentre il «Comitèpouirla liaison eiuropeehne Transalpine LyonTurjp», presieduto da^JJayinond Bart, l'ex jtremier frand'èsé "che ha sempre creduto nell'opera, ha presentato un progetto per coinvolgere soggetti economici europei pubblici e privati in modo da ridurre sensibilmente il conto a carico dei due Stati. PREVISIONE 2010 FERROVIA ^ STRADA TOTALE CONSUNTIVO 2000 Fonte: Prognos, Regional Consulting, Isis per Uè 1.8 11 17 19 16.5 18,8 11 19 16,5 ■. * i 26,5 12 13 ' 13 ■Ma 0,1 0,2 1.5 4,5 34 26,6 0.2 1.5 16,5 VENTIMI6LIA MONGINEVRO MODANE FREJUS MONTE BIANCO SEMPIONE S. BERNARDO S. BERNARDINO S. GOTTARDO i- 47 RESIA BRENNERO ;l?: | 4? TÓIALE AUSTRIA il 57^1 ;!iTéÌLÉ GENERALE: