Sindacato dei giudici verso una guida unitaria

Sindacato dei giudici verso una guida unitaria Claudio Castelli segretario di Md moderato Antonio Patrono - è anche quella di non far emergere le differenze al nostro interno. Oggi, di fronte a un attacco feroce della destra politica tutte le posizioni si sono uniformate, tutte le correnti si sono giustamente schierate a difesa dei magistrati. I colleghi che in queste ore sono andati a votare avranno scelto sostanzialmente sulla base della fiducia ispirata loro dai candidati». E' vero che, al di là degli aggettivi, le ultime prese di posizione delle varie correnti sono state «univoche» ma sarebbe sbagliato non ricordare che anche nel recente passato ci sono state differenziazioni di non poco conto. Per esempio, la decisione di andare allo sciopero contro il progetto di riforma dell'ordinamento giudiziario provocò le dimissioni della giunta esecutiva guidata da Antonio Patrono, e il passaggio all'opposizione di Magistratura indipendente. «Se non si fosse andati subito a quella contrapposizione e allo sciopero, non ascoltando neppure l'invito del presidente Ciampi - afferma Patrono -, probabilmente il governo non avrebbe presentato il suo maxiemendamento alla riforma dell'ordinamento giudiziario». Su quella differenziazione interna all'Anm, Fabio Roia, Unicost, sottolinea: «Magistratura indipendente sbaghò e il presidente dell'Anm di allora. Patrono, impostò il confronto con il Guardasigilli in chiave contrattualistica. Un errore». Lo scenario di oggi, però, è del tutto diverso: maxiemendamento sull'ordinamento giudiziario, immunità, sospensione dei processi. Di fronte a queste proposte della maggioranza e del govemo, la posizione delle varie correnti della magistratura è unanimemente critica. Ancora Antonio Patrono, segretario di Mi: «Se per la maggioranza il problema giustizia si riduce al processo di Milano, la maggioranza avrebbe dovuto proporre l'immunità o la sospensione dei processi per le cariche istituzionali all'indomani dei risultati elettorali. Ha scelto, invece, strade diverse, ha approvato leggi dannose che non sono servite neppure all'obiettivo di neutralizzare quei processi. Forse si è pensato che la magistratura potesse essere condizionata da proposte di riforma dell'ordinamento giudiziario e del processo penale incomprensibili, se non addirittura dal contenuto quasi ritorsivo». E' in questo clima di radicalizzazione che hanno votato i quasi novemila magistrati. Ma parlare di magistrati radicahzzati non piace al segretario di Md, Claudio Castelli: «Quando si accusa la magistratura di essere eversiva, è chiaro che i magistrati reagiscono e prende il sopravvento l'indignazione. Indignazione e non radicalità perché il magistrato è di per sé un uomo moderato. Trattare, in questo clima, è e sarà impossibile. Anche perché nessuno di noi potrebbe avere il mandato a sedersi attorno a un tavolo quando sono in gioco i principi dell'indipendenza e della autonomia della magistratura. Ma se il clima estemo dovesse cambiare, se si ritornerà a un fisiologico confronto sui problemi concreti della giustizia, allora anche all'interno della magistratura quelle differenze oggi sopite giustamente riemergeranno». Sindacato dei giudici verso una guida unitaria Anm si ricompatta: in gioco i principi dell'indipendenza e della nostra autonomia retroscena Guido Ruotolo ROMA E F stata una non campagna elettorale: non un contrasto, non un conflitto», dice Antonio Patrono, segretario della corrente moderata di Magistratura indipendente. E Claudio Castelli, segretario di quella di sinistra, Md: «C'è stata ima grande imanimità sull'opposizione alla riforma dell'ordinamento giudiziario e sull'allarme e preoccupazione per quello che sta accadendo in questi giorni». Concorda Fabio Roia, segretario dei centristi di. Unicost: «Questo clima istituzionale, in questo particolare momento di attacco alla magistratura, ha attenuato le distinzioni fra i vari gruppi». E Armando Spataro, leader dei Movimenti: «Con queste aggressioni ripetute e vio¬ lente contro i magistrati, era scontato il compattamento elettorale». Naturalmente, i voti raccolti da ogni lista saranno importanti per sondare gli orientamenti dei quasi novemila magistrati, che sono andati alle urne per eleggere i 36 nuovi componenti del Comitato direttivo centrale dell'Associazione nazionale, il "sindacato" dei giudici. E avranno un peso nel determinare gli equilibri pohtici intemi, anche se Fabio Roia scommette che, «a prescindere dall'esito del voto, la prossima giunta dell'Anm sarà unitaria». E, dunque, anche con Magistratura indipendente. Ma mai come in questo caso, e forse per la prima volta, l'esito del voto non suscita grandi attese. Il contesto estemo, lo scontro istituzionale, nei fatti ha annullato le differenze inteme, radicalizzando le posizioni. «Uno dei pessimi effetti della dissennata politica della maggioranza - riflette il NÒVEMILA MAGISTRATI ALLE URNE PER ELEGGERE I 36 NUOVI COMPONENTI DEL COMITATO DIRETTIVO CENTRALE DELL'ASSOCIAZIONE

Luoghi citati: Milano, Roma