Ivrea, un acuto per l'ingresso in C2
Ivrea, un acuto per l'ingresso in C2 GIRONE A: IL SUCCESSO OTTENUTO SULLA CANZESE (2-1 ) E' IL SIGILLO ALLA STAGIONE. BASTANO 21 ' A PERIOTTO E ZUCCO PER CHIUDERE I CONTI Ivrea, un acuto per l'ingresso in C2 il sogno accarezzato per 37 anni è ora diventato realtà Claudio Giachino inviato a IVREA Il sogno dell'Ivrea è diventato realtà. Dopo 37 anni, grazie al successo per 2-1 sulla Canzese, la squadra canavesana è ritornata nel calcio professionistico. E' in C2 alla fine di un torneo strepitoso, giocato sempre in testa. Come la stagione scorsa quando, però, gli eporediesi, pur totalizzando il record di 76 punti, erano stati costretti allo spareggio con il Savona e l'avevano perduto. Anche adesso incombeva lo spettro della beffa: guai a soccombere con la Canzese che inseguiva a sole tre lunghezze e, scherzi malandrini del calendario, era l'ultima avversaria di una stagione straordinaria come la precedente. Nessuna delle 162 formazioni dei nove gironi dei Dilettanti, ha conquistato cosi tanti punti, dunque il trionfo degli «arancione» non è meritato ma strameritato. Come la vittoria sui lombardi (Ganzo è un paese di 3 mila anime a un tiro di schioppo da Como), il punteggio non rende onore ai ragazzi di mister Gaudenzi. Hanno patito i cinque minuti iniziali, i 5' successivi al rigore che aveva permesso agli avversari di accorciare le distanze. Per il resto, il dominio assoluto con palle gol, almeno tre, sciupate da Bregantin. Però anche Bregantin ha recitato alla grande: suo l'assist che al 13' ha mandato Periotto in gol. Il gol scaccia paura. Quella paura che aveva gelato squadra e i 3 mila tifosi, stretti come acciughe sugli spalti, in apertura di partita quando la Canzese arrivava al limite dell'area e il regista Moscatelli metteva in mezzo per la testa dei gemelli del gol, Terraneo e Dossou, 40 reti in due. Il senegalese riusciva a colpire di nuca, il pallone usciva sfiorando l'incrocio. Il brivido rianimava la Gaudenzi band e dopo il vantaggio di Periotto saliva in cattedra Zucco, il capitano degli eporediesi. Figlio del patron del club, Zucco ha ancora una volta dimostrato di essere il motore della squadra, di valere ben più di questa categoria. Al 23', approfittando di un pasticcio difensivo dei canzesi, fulminava con una ra- solata nell'angolo il portiere Giussiani. Gli arancione rimanevano padroni del campo sino alla mezzora della ripresa, nessuno si dannava troppo per le «mangiate» di Bergantin.i Poi, i 5 minuti di nuova paura: perché Terraneo firmava il rigore, concesso giustamente per essere stato messo giù mentre stava per calciare a colpo sicuro, e perché al 79', la Canzese sfiorava il pari con una sassata di Colin fuori di un amen. Gaudenzi correva ai ripari, rinunciava alla classe di Zucco per la fisicità di Moro e gli ultimi minuti Scorrevano via senza patemi nella crescente euforia dei 3 mila che al triplice fischio invadevano il campo e portavano in trionfo gli artefici di una promozione attesa 37 anni. Ivrea: Caparco; Carretto, Castagna; Fogli, Motta, Ragagnin; Murante, Montingelli, Periotto (25' st Cuc), Zucco (34' st Moro), Bergantin (15' st Lenzoni). Canzese: Giussiani; Mariani, Curioni; Sironi, Manzo, Del Signore; Brasca (1' st Rossi), Dossou, Borghi (23' st Collu), Terraneo. Arbitro: Mannella di Avezzano. Reti: pt: 13' Periotto, 23' Zucco, 76' Terraneo (rig). Sopra, l'abbraccio finale tra il presidente Mario Benvenuti e l'allenatore dell'Ivrea Gaudenzi Afianco, l'invasione dei tifosi per festeggiare i giocatori
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