Capirossi, sfiorato il dramma di R. M.

Capirossi, sfiorato il dramma Capirossi, sfiorato il dramma Prima delvia tampona il compagno di squadra a 220 orari JEREZ Il gesto non è piaciuto. Anzi, in molti lo hanno apertamente criticato. Valentino Rossi, nel giro d'onore, aveva ricevuto una bandiera tricolore dalle mani di un tifoso. Fatti pochi metri l'ha gettata a bordo pista. Ma non c'erano, nel gesto, secondi fini. E lo spiega lui stesso, a fine gara: «Il mio non è stato un gesto anti-italiano. La bandiera con il vento è pericolosa, ostacola la guida. Poi non m'ero neppure accorto di cosa mi avessero passato i tifosi. Magari che so - ha scherzato - poteva anche essere la bandiera del Gay Pride! E poi volevo impennare per festeggiare la mia vittoria. E con una bandiera tra le mani non avrei potuto farlo davvero». Spiegata la cosa, Valentino ha commentato la sua ennesima vittoria, la seconda quest'anno: «Mi chiedete tutti se finirà come nel 2002, con 11 vittorie mie. Ebbe- , ne, vi dico subito di no. Questo perché ci sono un sacco di piloti e moto che vanno forte. Alcune di queste, per il momento, solo in prova». Chiaro il riferimento alle Ducati. «Cosa manca alle Ducati per essere fortissime? Sgommano ancora tanto, segno che non riescono ancora a scaricare tutti i cavalli che hanno. E ne hanno tanti, ve lo assicuro, almeno una decina in più della mia Honda, garantito». Prossimo appuntamento a Le Mans: «Una pista che non mi piace e che, guarda caso, piace molto a Biaggi. Ma non chiedetemi come andrà a finire. Godetevi lo spettacolo». Biaggi è raggiante: «Più di così con la mia Honda non potevo fare. Divergenze nel team? Neppure per sogno. Con Pons ho chiarito tutto, lui è stato pilota e capisce i momenti di nervosismo. Spero di poter essere ancor più competitivo, comunque». E già si parla di un pezzo importante, una frizione (costo 50 mila dollari) che potrebbe arrivare a Le Mans. Mogio mogio, disteso sul lettino della clinica mobile, Capirossi si guarda il braccio sinistro dolorante: «Ho centrato in pieno Bayliss: io andavo a 220 orari, lui sugli 80. Non ho potuto evitarlo. Cos'altro aggiungere? Mi è andata, ci è andata bene: ma guidare con il manubrio storto e la carena rotta non era proprio un'impresa possibile. E difatti sono caduto». Ai secondi posti ormai ci ha fatto il callo, Roberto Rolfo: «Eppure mai come questa volta sono andato così vicino a vincere dice -. Buona la partenza e poi, il ritmo non troppo elevato, mi ha permesso di rimanere con i primi. Peccato non essere potuto rimanere con Elias sino al traguardo: il guaio è che sui rettilinei la sua Aprilia era imbattibile. Ci resta ancora molto da fare, la strada è quella giusta. Spero che questi risultati servano comunque a smuovere le acque». La Honda è avvisata. Roberto dà il massimo, ma non può certo inventarsi i cavalli che gli servono per vincere, [r. m.]

Persone citate: Bayliss, Biaggi, Capirossi, Pons, Pride, Roberto Rolfo, Valentino Rossi

Luoghi citati: Aprilia