Il Giro rende giustizia a Baldato di Giorgio Viberti

Il Giro rende giustizia a Baldato A MATERA MCEWEN VINCE LA VOLATA MA LA GIURIA LO PUNISCE PER SCORRETTEZZE Il Giro rende giustizia a Baldato stacchi resta in rosa, protesta contro il casco Giorgio Viberti inviato a MATERA Petacchi resta sul trono rosa ma dopo aver rischiato di perdere subito il simbolo di signore del Giro durante una seconda tappa nervosa e scoppiettante negli ultimi 30. km, rivelatisi fatali per Mario Cipollini. E nell'affollata volatona finale è successo l'ultimo colpo di scena, con l'australiano McEwen troppo prepotente nello schiacciare contro le transenne un Baldato in rimonta. Pronto l'intervento della giuria e il «canguro» del team Lotto, reo di una netta scorrettezza, è stato declassato al 70" posto, l'ultimo del primo gruppo comprendente tutti gli uomini che puntano alla classìfica. La tappa, da Copertino (Lecce) a Matera, era stata sonnacchiosa nella sua prima parte, complice anche il caldo e una velata protesta dei corridori contro l'uso obbligatorio del casco in una giornata così torrida. Il gruppo si è però rianimato in prossimità del traguardo volante di Taranto, dove Cipollini ha preceduto la maglia rosa Petacchi, rosicchiandogli 2" nella classifica generale grazie agli abbuoni. Il vantaggio del leader su SuperMario diventava così di soli 6", facilmente colmabili nella volata finale. Ma prima dell'eventuale epilogo allo sprint bisognava affrontare la breve ma pungente salitella di MontescagUoso (a -25 km dalla fine) e la conclusiva asperità da Parco dei Monaci (a -12 dall'arrivo) a Mate¬ ra. Ce l'avrebbe fatta Cipollini a repere il ritmo in particolare sul primo dei due strappi, quello più duro? La risposta, negativa, sarebbe arrivata di lì a poco, con il povero Re Leone quasi inerme laggiù in fondo, sempre più legnoso e contratto, fino alla resa (arriverà a 6' 19 dai primi). Meglio di lui si disimpegnava invece Petacchi, che dopo un momento di difficoltà ritrovava la scia dei migbori - fra i quali Casagrande, Garzelli, Simoni e anche Pantani - presentandosi con i primi sul vialone d'arrivo in leggera ascesa. «Di solito è quello il terreno che preferisco - avrebbe poi detto lo spezzino della Fassa Bortolo dopo il traguardo ma avevo faticato troppo sulle due sabte precedenti e mi sentivo le gambe dure». Erano così McEwen, Baldato, Colombo e Figueras i più pimpanti nello sprint, giunti nell'ordine sul traguardo davanti alla maglia rosa. Poi il provvedimento della giuria che retrocedeva l'australiano. Petacchi resta così leader e tutto sommato non è poi nemmeno così triste della vittoria «a tavolino» di Baldato, suo ex compagno nella Fassa Bortolo fino all'anno scorso e spesso suo apripista nel vortice delle volate. E intanto si culla il suo sogno di rosa. «L'altra notte - ha detto commosso - dopo aver vinto la prima tappa a Lecce sono andato a dormire con la maglia rosa sul letto, vicino a me. La mattina mi sono svegUato un'ora prima del solito e sono rimasto lì a guardar¬ la per un po', rivivendo la volata contro Cipollini. Tutti noi corridori italiani, e non solo, viviamo per indossare un giomo questa maglia. Non dico che ora la mia vita sia cambiata, ma di sicuro la mia carriera sì. Che cosa vorrei ancora dalla bici? Beh, magari una prova di Coppa del Mondo come la Sanremo o la Parigi Tours e poi la possibihtà di disputare un altro Mondiale giocandomi anch'io qualche chance di vittoria». Ma non ha avuto paura in questa 2a tappa di perdere quella maglia tanto attesa? «Sì, certo. All'inizio della prima salita vedevo gh altri andare fortissimo, mentre io faticavo molto. là ho pensato che il mio sogno rosa fosse già svanito. Invece è andata bene, ma se proprio avessi dovuto perdere la maglia mi sarebbe piaciuto che passasse a Baldato, mio fedele compagno di tanti sprint negh ultimi tre anni». Il Giro applaude il suo leader gentiluomo. Appena appresa la notizia che gli è stata assegnata la vittoria di tappa gioia e sorpresa dipingono il volto di Baldato

Luoghi citati: Lecce, Matera, Sanremo, Taranto