«Per la camorra la spazzatura è come oro»

«Per la camorra la spazzatura è come oro» IL PROCURATORE AGGIUNTO DELLA DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA «Per la camorra la spazzatura è come oro» Un affare per il quale si ricorre a ogni tipo di intimidazione intervista Fulvio Milorte NAPOLI CASSONETTI fumanti, impianti bloccati, tir carichi di immondizia accerchiati davanti ai depositi e costretti a fare retromarcia. Fin dove arriva la rabbia popolare, e quando cominciano gli interessi incoffessabili della malavita organizzata nell'emergenza rifiuti? La magistratura ha avviato un'indagine per dare un volto e un nome agli autori e ai registi dei raid notturni che hanno avvelentato, oltre l'aria, anche l'atmosfera già tesa che si respira in città e in provincia. Il sospetto è che ad alimentare la tensione, già alle stelle in questi giorni a Napoli, ci sia davvero la camorra. Il lavoro degli inquirenti è appena agli inizi, ma negli uffici della procura della Repubblica c'è la consapevolezza che l'esasperazione, così come la confusione e l'incertezza che regnano su questo sporco affare, non può che giovare alla criminalità organizzata. Ne è convinto anche il procuratore aggiunto della Direzione nazionale antimafia, Lucio Di Pietro, che in passato ha condotto molte e importanti inchieste suU'ecomafia in Campania. Il magistrato accetta di parlare «purché non si entri nel merito delle indagini sui fatti che si sono verificati negli ultimi giorni». Spiega, Di Pietro, che la camorra con la spazzatura ha sempre fatto affari d'oro: «Non dimenticherò mai ciò che durante un interrogatorio mi confidò un pentito, Nunzio Perrella, grosso esponente della malavita napoletana. Ad un certo punto mi fissò e disse scandendo bene le parole: dotto', la monnezza per noi è oro». Procuratore, perchè 1 clan sono tanto attratti dai rifiuti? «La camorra è interessata a tutto ciò che comporta un'imponente movimentazione di capitali: si butta a capofitto lì dove vede il denaro. Aveva ragione Perrella: per la malavita campana l'immondizia è davvero come l'oro. Per un motivo sopra ogni altro: le pene per i reati commessi in questo settore sono molto meno severe che in altri casi. Se un camorrista viene accusato di traffico di droga rischia una condanna pesantissima; se viene scoperto a trattare rifiuti, da quelli urbani a quelli speciah e nocivi, tutto sommato se la cava con poco». Che interesse potrebbero avere i boss ad alimentare la tensione scatenata dall'emergenza di questi giorni? «La criminalità è sempre in stato d'allerta. Ripeto: quello dei rifiuti è un ottimo affare che la camorra non sarebbe certo disposta a lasciarsi sfuggire, e per questo può ricorrere a ogni tipo di intimidazione o boicottaggio». Il sistema di smaltimento dell'immondizia è estremamente complesso. In quale settore si inserisce, esattamente, la malavita? «Sicuramente in quello della movimentazione: il segmento del trasporto è stato per anni gestito da formazioni criminali che affondano le loro radici soprattutto nel Casertano». Non c'è anche il controllo delle discariche che hanno funzionato fino a poco tempo fa? «Fino a un certo punto. Per un motivo molto semphce: per quei signori ogni terreno, ogni angolo della regione può essere trasformato in una discarica. La camorra negli Anni Novanta ha inventato un ciclo produtti- vo senza soluzione di continuità. Ha prodotto calcestruzzo sbancando i fianchi delle montagne per ricavarne il brecciolino e scavando nel sottosuolo, vicino alle falde acquifere, per procurarsi la sabbia. Le cave sono, poi, state trasformate in discariche ovviamente abusive così come le fosse che nel frattempo si sono riempite d'acqua. Le organizzazioni criminali impegnate in questo settore buttano i rifiuti dove e quando voghono. E, badi bene, parlo anche di rifiuti speciali e nocivi che vengono depositati ovunque, assieme a quelli ordinari, con mille sistemi». Un esempio? «Penso al sistema delle false bolle. Il camorrista preleva a un prezzo molto basso il materiale di scarto di un'industria del nord: roba nociva, accompagnata da una bolla che però, durante il viaggio verso la Campania, viene sostituita con un documento falso in cui si attesta che il carico é composto da normalissima immondizia. Il trucco, tutto sommato, è piuttosto semphce. Il presidente della Regione, Antonio Bassolino, che è anche commissario straordinario per l'emergenza rifiuti, è convinto che il suo piano per lo smaltimento dei rifiuti taglierà ogni possibilità per la camorra di mettere le mani sull'immondizia. Lei è d'accordo? «Il progetto, almeno sulla carta, mi sembra valido. Ma il rischio di infiltrazioni c'è sempre. E' nel Dna della criminalità organizzata buttarsi a pesce ovunque ci sia del denaro. Perciò dico: massima attenzione. Bisogna tenere alta la guardia, vigilare e soprattutto prevenire. La camorra è un nemico abile e astuto, sempre pronto a occupare ogni spazio lasciato vuoto dalle istituzioni». «La criminalità organizzata è interessata a questa grande movimentazione di capitali: le pene per reati commessi in questo settore sono molto meno severe rispetto ad altri casi come il traffico di droga La malavita si inserisce nel trasporto dei rifiuti Ogni terreno può essere trasformato in discarica» In molte località la raccolta è ripresa con lentezza

Persone citate: Antonio Bassolino, Di Pietro, Fulvio Milorte, Lucio Di Pietro, Nunzio Perrella, Perrella

Luoghi citati: Campania, Napoli