Berlusconi: difendiamo la libertà dai comunisti

Berlusconi: difendiamo la libertà dai comunisti IL PREMIER ALLA CONVENTION DEGLI AZZURRI ALLA SECONDA CONFERENZA PROGRAMMATICA DEGLI AMMINISTRATORI DI FORZA ITALIA Berlusconi: difendiamo la libertà dai comunisti «Raitre è rimasta una rete faziosa». Annunziata: «Non si occupi di Rai» dall'Inviato a UDINE Silvio Berlusconi ha appena incominciato a parlare, nel catino azzurro del Palasport di Udine, al termine della seconda Conferenza programmatica degli amministratori azzurri, quando uno di loro gli grida: «Tieni duro, Silvio». Il premier non se lo fa ripetere. Ha scelto la linea dell'attacco e non intende tirarsi indietro. Dopo una settimana di polemiche, con Prodi, per il caso Sme, sulla tv pubblica. Anche dopo gli appelli del Capo dello Stato alla moderazione, nel mirino del premier tornano gli obiettivi di sempre: un'«opposizione al tappeto», vittima di un'«attrazione fatale per i dittatori»; una Rete Tre con programmi «partigiani e faziosi»; una sinistra che vuole agire «a colpi di giustizia» grazie al collateralismo di un «manipolo di magistrati combattenti». In una tale situazione, secondo il presidente del Consigho non esiste una «alternativa democratica a questa coalizione» e quindi quel «tener duro» chiesto dai friulani corrisponde ad un solo imperativo: «In Italia difendere la libertà significa non consentire che chi è stato o è comunista, possa prendere il governo e salire al potere». Quanto al Quirinale, a scanso di equivoci, il Cavaliere ci tiene a far sapere di non sentirsi affatto su una diversa lunghezza d'onda rispettò al Colle: «Ho grande sintonia con il Presidente della Repubblica, gli voglio anche bene». E' un intervento-fiume, quello del premier, che parlando a braccio, in piedi davanti alla prima fila degli ospiti della convention tra governatori, sindaci e dirigenti di partito -, in un'ora e mezzo alterna l'ironia delle battute e delle barzellette alle dure staffilate politiche, affrontando un lungo elenco di temi. SINISTRA ANTIDEMOCRATICA. Secondo il premier, gh «avversari sono divisi, al tappeto, alla disperazione, allo sbando, non sanno più a che santo votarsi, hanno perso tutte le battaglie, stanno con i no-global, i pacifisti... inseguendo tutti gli estremismi». Tanto che questa sinistra, prosegue Berlusconi ricordando il caso dei dirottatori di Cuba, «ha un'attrazione fatale per i dittatori». Ma non solo: l'opposizione «cerca di buttarci addosso fango» con «colpi di giustizia», in quanto è incapace di utilizzare «libere elezioni». «Noi difendiamo la libertà, siamo stati eletti come barriera a una sinistra antidemocratica», insiste il premier, sostenendo che «non c'è altemativa democratica alla nostra coalizione». RAI. «Siamo entrati nella tv con la maggioranza del consigho dice Berlusconi -, siamo riusciti a nominare direttori di Tg. Ditemi se nella prima e nella seconda rete c'è un solo programma che attacca l'opposizione, noi non riusciamo nemmeno a immaginare un conduttore nostro che possa andare a fare il Santoro di destra, non è nel nostro Dna». Dopo aver ribadito tutto il suo sostegno ad Antonio Socci, il conduttore di «Excalibur», il premier aggiunge che di quella trasmissione semmai avrebbe dovuto lamentarsi lui, non avendo potuto rispondere in diretta a chi lo criticava in studio. RIFORME ISTITUZIONALI. Il Cavaliere toma anche sulla «Costituzione sovietica», ribadendo i concetti espressi all'assemblea Confindustria del Lingotto qualche settimana fa a proposito dell'impresa. Ma poi rilancia la necessità di «procedere al rinnovamento dell'architettura costituzionale», con un rafforzamento dei poteri del premier, senza escludere «un presidente della Repubblica anche capo del governo, come in Francia» e annuncia che nella coalizione si è incominciato a parlarne. Ma non basta, anche la legge elettorale «va cambiata», mentre si deve arrivare al «Senato delle autonomie», in modo da evitare i lunghi passaggi del sistema parlamentare alle leggi, secondo un rituale già criticato altre volte. RINGRAZIAMENTI. L'unico alleato citato, per la gioia dei centristi e di Fini, è Bossi. Per Berlusconi spetta al «Senatùr» il merito di aver issato la bandiera del federalismo: pur essendo un «uomo difficile» con cui «ci si scontra dialetticamente», si arriva a soluzioni di «buon senso». E poi, qualche carezza verbale per tanti azzurri: «l'ottimo ministro Scajola»Vil sottosegretario Gianni Let¬ ta, che definisce «angelo lavoratore»; il «paziente» governatore del Piemonte Enzo Ghigo, aprezzato per le sue mediazioni in Conferenza Regioni; un grazie va a Giustina Destro, sindaco di Padova per «gli orologi che mi manda»; il ministro dell'Innovazione Lucio Stanca «che ha sempre grandi idee» e quello dell'Economia, il «geniale» Giulio Tremonti. A chiudere, i «muscoli» di Alessandra (Guerra) e la barba di Franz (Daniele, candidato sindaco a Udine). Con la «benedizione» di «don Gianni» (Baget Bozzo). [g. pa.l Silvio Berlusconi alla chiosura della Convention di Udine CLlgk L'opposizione cerca ^^ di buttarci addosso fango con colpi di giustizia perché è incapace di usare libere elezioni per riuscire a prendere il governo del Paese w ^^ Siamo stati eletti "" come barriera ad una sinistra antidemocratica Oggi in Italia non esiste un vera alternativa democratica alla coalizione di centrodestra » ^(g^ Il capo del governo "" non può avere cosi pochi poteri. Non può continuare a fare solo il coordinatore Non posso nemmeno dimettere un ministro, non ho poteri operativi. Serve una riforma w ^/C Se riusciremo "^ a raggiungere un accordo nella maggioranza entro il termine della legislatura bisognerà cambiare anche l'attuale AA legge elettorale ^^ Palazzo Chigi

Luoghi citati: Cuba, Francia, Italia, Padova, Piemonte, Udine