Il romanzo dello Scudetto

Il romanzo dello ScudettoLE TAPPE SALIENTI DI UN CAMPIONATO VINTO GRAZIE A UNO STRAORDINARIO GIRONE DI RITORNO Il romanzo dello Scudetto la storia Roberto Beccantìnl ERA d'estate, tanto tempo fa. Sul capo della Juventus pendevano le spade di una Milano trasfigurata dal mercato. Galiiani, dopo Nesta, si era regalato Rivaldo. Ronaldo era volato via di notte, scortato e insultato. Peggio per il Real, chiosavano, beffardi, i sopravvissuti al 5 maggio: una data, una storia (sempre la stessa). Moratti aveva scritturato CannaVaro e Crespo. Nella capitale, in compenso, si litigava già, si litigava sempre: Sensi contro Moggi, Capello contro Sensi, le banche contro Cragnotti. Piccato per il non arrivo di Davids, Capello si esibì in un ardito vaticinio: siamo da quarto posto. Non lo avesse mai detto. E allora il signor Capilo non finirà la stagione: replicò, scocciato, il presidente! Il destino, che in vacanza ci va di rado, si mise al lavoro. Paragonato alle luminarie delle milanesi, il mercato di Moggi viene archiviato con un brontolìo fra l'insomma e il così così. Di Vaio dal Parma, d'accordo: ma soltanto dopo l'infortunio di Trezéguet e in cambio di quel Brighi su cui la società aveva scommesso l'onore. Camoranesi, megho: la metà di Camoranesi, e poi, in ordine sparso. Baiocco, Chimenti, Fresi, Moretti e tale Olivera, uruguagio. Lo scudetto da difendere, FEuropa da esplorare: i sohti obiettivi, in attesa dei sohti sospetti, lippi ha un vantaggio rispetto ad Ancelotti e Cuper, il vantaggio di una formazione co\laudata, con un buco solo, a sinistra. Nedved aveva impiegato metà del campionato precedente a correre dietro alla Juve, ma ora è tutta sua, la Juve, e lui tutto della Juve, come Thuram. Si comincia nel segno di Alessandro Del Piero. Due gol all'Atalanta, il primo dei quali su rigore; a siglare il terzo, atempo scaduto, provvede Fresi, uno dei quindici «cannonieri» che sorte ed eclettismo produixanno in corso d'opera. A Empoli, il capitano si ripete: rigore e piatto destro. Al comando, con Inter, Juve e Milan, si affaccia timidamente il Piacenza: un sogno dal risveglio fin troppo brusco. La Roma, due partite due sconfitte, è già ultima, e Sensi minaccia il primo ritiro della stagione. Gli arbitri l'hanno danneggiata, soprattutto ^ con il Modena. Contro il Due sconfe poi l'irZambroDerbyCon la RoFarina Terzàgiomata. Ci siamo. JuveParma. Nakata, imo che al Delle Alpi non perdona, e Adriano firmano lo 0-2, tanto clamoroso quanto legittimo. Cassarà è un giovane arbitro siciliano al debuttò con la Signora. Perde la bussola nell'ultimo quarto d'ora. Espelle Lamouchi, fischia a gentile richiesta. Tudor all'87' e Del Piero al 95' (spinta di Ferrari, stop di braccio) ripristinano una parità che, nel far west degli spoghatoi, suggerirà parole di fuoco ad Arrigo Sacchi. Sarà questa, al di là del burrascoso epDogo, la prima partita artigliata dalla Juve nel finale. La prima di ima lunga serie. Nel frattempo, la prova tv smaschera Tacchinardi (due giornate di squalifica) e Tudor (una). Inter e Milan volano, 4-1 a Piacenza i nerazzurri, 6-0 al Toro no dei sorte in corpitano stro. Al e Miente il sveglio ma, due ultima, o ritiro 'hanno ^ i rossoneri, i campioni rallentano, I-I con il Como. La Champions League impone severe rotazioni, si comincia a parlare di rosa non adeguata. A Pecchia (con Binotto in fuorigioco) replica Zalayeta all'88'. Si rivede Zambrotta, fermò ai box dalla famigerata Corea, Trezéguet sottopone il ginocchio infortunato a 90 minuti di discutibile terapia. Un azzardo; a Guariniello non sembra vero. Convoca Farina il francese e indaga, goloso. Trezéguet smorza i toni e spegne il motore; lo riaccenderà a Perugia, il 22 dicembre. La quinta coincide con il primo scontro diretto. Inter al completo, Juve no. Ma come gioco, megho ì campioni. Il palo di Crespo introduce un botta e risposta al veleno; 89', rigore di Del Piero; 95', zampata in mischia di Vieri (e Toldo), con Buffon travolto e schiumante di rabbia. L'arbitro è Collina; vedrà la Juve con il binocolo fino al 3 maggio. Vuoisi così colà dove si puote ciò che si vuole, e più non dimandare. Vieri trascina l'Inter, il Chievo infligge il primo k.o. al Real Mi-, lan, la Juve stringe i denti; 1-0, all'Udinese, Salas, 1-0 a Modena, Del Piero, 1-0 a Piacenza, Nedved. Del Piero e Nedved entrano a gioco in corso. Averne, di riserve così. Di 10 novembre, al Delle Alpi sale il Milan. Per mezz'ora, la Juve gli nasconde la palla. Nedved azzanna Pirlo, Del Piero propizia i gol di Di Vaio e Thuram, il rigore trasformato da Pirlo è uno scarabocchio. Grande Juve: la prima, grande Juve di campionato. E occhio a quel Camoranesi: fa l'ala, ma anche il terzino, ha piedi argentini e intuizioni diaboliche. Finirà in Nazionale. Una settimana, e la Juve scavalca l'Inter al vertice della classifica, un'Inter dominata dalla Roma all'Olimpico fino all'incandescente 2-2 di Okan. La notte del derby finisce subito: 4-0, tacco di Del Piero, poi Di Vaio, Nedved e Davids. Come se Lippi avesse passato l'aspirapolvere su un tappeto. Un Toro che più seduto non si può; e molto vicino al torello l'irridente dai e vai bianconero. Non è ancora il momento. Al cospetto del Bologna, lippi applica un tum over così massiccio che spingerà i critici al dileggio. Gli dei, per una volta, badano al sodo; rigore di Signori, testa di luliano (agli sgoccioli, naturalmente), traversa di Locatelh. Dal pomeriggio di Turone, Roma-Juve è diventata una santa barbara. I centimetri di Boniperti e Viola, gli scazzi dialettici di Sensi, Girando e Moggi; la setta dei biscardiani vi si crogiola morbosa. Moviole puntate sull'Olimpico. Totti si beve Monterò e infiamma la Sud, 1 -0. Non pago, spalanca, di tacco, la porta a Cassano; 2-0. La sgrullatina di Del Piero, a primo tempo scaduto, allontana i becchini. Dal tormentato finale, emergono la zazzera e la dinamite di Nedved; 2-2. L'arbitro, Bertini, espelle Candela, BirindeUi e poi Totti, per un vaffa randagio. Capello è una furia, tutta colpa di una rimessa laterale proditoriamente invertita da un guardalinee. Sensi bolle di sdegno. La realtà è che la Juve, anche quando gioca male e meriterebbe di perdere, trova sempre il modo per districarsi dal groviglio di lamiere. Sempre? Quasi. Non a Brescia e neppure con la Lazio, in casa. Non perdeva da diciotto partite. Madama. Succede a Brescia. La squadra di Mazzone le infligge un perentorio 2-0. Questa volta, è la Juve a cedere in prossimità del traguardo. Farina caccia Matuzalem e porge, caritatevole, sette minuti di recupero. lippi, lui, ha rimescolato le carte. Coppia di destra, Zambrotta-Camoranesi. li per lì, sembra una bischerata. Viceversa, è la scintilla di un'idea che, riveduta e corretta, trasformerà la carriera di Zambrotta. Tempo al tempo. Il 15 dicembre, la Lazio di Mancini vola a Torino e, con una doppietta di Fiore, demolisce il gol di Nedved. Classifica: Milan 32, Lazio 31, Inter 30, Bologna, Chievo e Juve 26. Tenete a mente questo scenario. Sarà letteralmente sconvolto. Crisi: la voce corre e trova echi autorevoli, lo dicevamo noi che l'organico non era adeguato, che la Champions League avrebbe sollecitato balzelli pesanti e indifferibili. Eccetera eccetera. È il 22 dicembre, quando la Juve scende a Perugia. Lippi ha precettato d'urgenza Lazzaro-Trezeguet. Cosmi, alla fine, darà del «ladro» a Nedved, ma Palanca non c'entra; c'entra, in flagrante recupero, la staffilata di Camoranesi, inserito, per disperazione, al posto di Davids. La solita Signora dalle giarettiere corazzate. Proprio al Curi, sotto Natale, prende corpo una rimonta che neppure il più fanatico degli juventini poteva, allora, immaginare. E contro la Reggina, ecco la mossa: non più Zambrotta dietro a Camoranesi, come a Brescia, ma dall'altra parte, nel ruolo chiave di terzino sinistro. Nel Bari di Pascetti, Zambrotta faceva l'ala e talvolta, addirittura, la seconda punta. Nella Juve aveva smarrito l'identità. Chela riconsegna lippi, non prima, però, di avergliela cambiata. Sono gh acciacchi di Pessotto, il poco arrosto di C. Zenoni e il molto fumo dell'acerbo Moretti a determinare una svolta così cruciale e illuminata. La squadra ricava im plausibile equilibrio. Cinque a zero alla Reggina, 4-1 in trasferta al Chievo, nella nebbia di Racalbuto, tripletta di Trezéguet, il totem d'attacco, la cui assenza era stata mascherata con il tremendismo di Nedved e il fiorettò di Del Piero. Il 24 gennaio muore Giovanni AgneUi. La Juve, la sua Juve, gh dedica il successo sul Piacenza; Del Piero, un gol arabescato che gh sarebbe piaciuto. Del Piero: a Bergamo si stira, mancherà sei partite. Saranno sei vittorie; 1-0 Empoh, 2-1 Parma, 3-1 Como, 3-0 Inter, 1-0 Udinese, 3-0 Modena. Ci pensa Nedved, U demone che Moggi ha scritturato per rimpiazzare l'acqua santa di Zidane, a sorreggere e spingere la Juve. MemorabUe la prestazione con la quale schianta l'Inter: neppure Moratti osa scomodare U fantasma di Ceccarini. Pavel Nedved: speronato aUa schiena da Materazzi, gioca sputando sangue, letteralmente, un gol, un assist (per Camoranesi) e, a notte fonda, il ricovero in ospedale. A Udine è U turno del panchinaro Trezéguet: piatto destro da favola, in acrobazia, su cross da sinistra di Zambrotta. Il Modena viene poi sbriciolato da un guardalinee - che nega a Vignaioli un gol purissimo - e dal solito, devastante, Nedved. Non è la Juve di e con Del Piero, è un'altra Juve, ridisegnata aUa la- vagna da Lippi. Via il canonico 4-3-1-2, largo a im 4-2-3-1 rispettoso deU'emergenza e deUe caratteristiche dei singoh, Trezéguet punta centrale, Camoranesi, Nedved e Di Vaio a supporto. Il filtro è assiemato da Davids (CapeUo non aveva tutti i torti) e Tacchinardi, inpalpabUe crescendo. La Juve balza al comando la sera del 2 marzo, dopo aver polverizzato U tridente deU'Inter. Non sarà più raggiunta. La squadra tiene botta anche in Europa e vocato, ccesso Piero l'Inter Nedved avalcata grazie aU'Udinese, che regola l'Inter, scampa aU'aggancio pur perdendo, con onore, a San Siro con U MUan. Shevchenko, Nedved, Inzaghi. In avvio di ripresa. Del Piero avvicenda Zambrotta: è la fine di una lunga «vacatio». La concorrenza, già. Le nulanesi hanno perso colpi importanti, e altri ne Derderanno. La Lazio non ripete U DriUante girone d'andata. La Roma arranca a metà classifica, staccata e frustrata, al guinzaglio deU'ira scomposta di Sensi. II derby di ritomo è polvere da sparo. I granata lo interpretano daU'alto di una fisicità che spesso sfocia neUa violenza. Trezéguet s'infortuna da solo, Nedved no: lo trancia Fattori. De Santis arbitra in maniera oscena: permissivo e fiscale, reticente e ondivago. Due gol a zero (autogol di Fattori subito, Tacchinardi aUa fine), tre espulsi a uno (Tudor, LucareUi, Mezzano, Marinelli). Rigori negati: a Ferrante, a Del Piero. Romero parla di «farsa premeditata». Moggi di «caccia all'uomo concensiùa con gh ultras». La Juve è stanca, gioca male e, pure in superiorità numerica, rischia troppo. Fattori, proprio lui, si mangia U più clamoroso dei pareggi neUa maniera più clamorosa; solo davanti a Buffon, lo mette a sedere e si rifiuta di tirare. Crolla U MUan, nonostante l'I-O di Inzaghi nel derby, cede l'Inter, che Cuper fatica a governare tatticamente. Da cinque i punti di vantaggio diventano sei al culmine deUa miracolosa rimonta di Bologna, una deUe tante, sì, ma probabilmente la più voluta; Cruz e Locatelh, sembra fatta, carambola Zambrotta-Paramatti aU'87', capocciata di Camoranesi al 95'. Un mix di fortuna e carattere: la vogha di trascinarsi, sempre e comunque, oltre i propri limiti. La Juve è questa; come ha dichiarato Carlo Mazzone, la società più società, la squadra più squadra. Roma, BarceUona, Brescia l'avvicinano alla meta e le regalano U Real Madrid di Zizou neUe semifinah di Champions League: 2-1,2-1, 2-1, soffrendo e ringhiando. Con la Roma, doppietta di Del Piero (U rigore che si procura Nedved è arsenico); al Camp Nou, Nedved e nei supplementari, dieci contro undici, Zalayeta; con U Brescia, Del Piero-Dei Piero, U secondo, bellissimo, dopo U pari di Appiah, a un pugno di minuti dal termine. L'ultimo morso. AU'Olimpico, con la Lazio, Buffon para un rigore a Fiore. L'ultimo bado. ^' ^ le vòlte in cui la banda-Lippi ' non è andata a.segno, l'8/l 2/2002 in Brescia-Juve 2-0, 6113/5/2002 nello 0-0 con la Inizio (primo 0-0 bianconero in A), sono due i rigori parati da Buffon il 17/10/2002 a Ferrante (Torino) e il 03/05/2003 a Fiore (Lazio). Una la tripletta realizzata dalla Juventus in questo torneo, di Trezéguet alla ' 1T giornata contro il Chievo. le sconfitte della Juventus ) in questo torneo, minimo stagionale come la Lazio. Sono 3 le espulsioni subite dai giocatori della Juventus, Conte (alla 6a gta con ' l'Inter), BirindeUi (alla 12a gta con la Roma), ludor (alla 27a gta nel derby). |\ le autoreti prò Juventus su 12 complessive in questo campionato, record stagionale, con Cozza (Reggina alla 16a gta), ; Juarez (Como alla 22a gta), Gulv (Inter alla 23egtaf i •Cùmotto (Torino alla 27? gta). ) I | |\ Inoltre 4 con questa le volte in cui la squadra che si classifica al 40 posto dopo il girone di andata vince il tricolore, i precedenti sono con il.Milan nel 1961/62 e 1998/99. e con la Juventus negli ultimi 2 Tornei (2001/2002 6 2002/2003), gli scudetti vinti dalla Juve Ida quando (1994-1995) si assegnano 3 punti per la vittoria. 5 gli scudetti di Lippi allenatore della Juventus. Solo Trapattoiii ne ha vinti 6. le vittorie consecutive della . Juventus collezionate in questo torneo, record del campionato conseguite dalla 208 alla 25a gta, inoltre i bianconeri avevano collezionato anche 5 successi di fila dalla 7a alla 10a gta, più il recupero della 1a gta. 1' ' gli scudetti vinti da Ciro Ferrara, 1 che detiene il record ' di titoli vinti per un giocatore ancora in attività (Napoli 1986/87, 89/90; Juventus 1994/95,96/97,97/98, 2001/2002, 2002/2003). In questa speciale classifica precede Costacurta (Milan 1987/88,91/92, 92/93, 93/94, 95/96,98/99) e Maldinì R (Milan 1987/88,91/92,92/93,93/94, 95/96,98/99) le vittorie casalinghe consecutive 1 della Juventus (bianconeri. : sono stati imbattuti in casa in questo torneo per 623 minuti). Il précédente record stagionale era del Milan, Bologna e Inter a 7. Sono 8 i punti di vantaggio della Juventus sull'Inter dfopo 32 giornate, questo rappresenta il massimo vantaggio stagionale della 1a classificata nel confronti della 2". - afe^:';» v/v-::- - : ^ •■■■■■. ?;- '-:. ■■ i punti in più conquistati dalla JuVe nei recuperi in extremis (in 7 match) dall'86' in poi. (4a gta con il Parma da 0-2 a 2-2, Tudorall'87eDe|Pìeroal95'; alla 5a gta con il Como da 0-1 a 1-1, Zalayeta all'88'; all' 11a gta con il Bologna dallo 0-1 airi-I conluliano aH'BB', sempre con il Bologna alla 2Sa gta da 0-2 al 2-2, Zambrotta all'87' e Camoranesi al'SS'; alla 12a gta con la Roma da 1-2 à 2-2; Nedved all'S6'; alla 15a gta in Perugia-Juventus dallo 0-0 alla vittòria dei bianconeri con Camoranesi ar9l ' ed infine alla 303 gta con il Brescia 1-1, Del Piero al'Se'. le vittorie della Juve in trasferta (record stagionale). ì gol realizzati dai «panchinari» della Juventus di cui 7 decisivi (14 i punti). ^ le gare positive della Juventus, 1J in questo campionato senza subire ko, dalla 15a gta (a Perugia e con il rientro di David Trezéguet) alla 25a gta con all'attivò 10 vittorie e 1 pareggio (1-1 con TAtalanta) e 31 punti conquistati su un totale di 33. i giocatori in gol, record stagionale (Del Piero 16; Nedved 9; Trezéguet 8; Di Vaio 7; Camoranesi 4; Tacchinardi 2; Conte, Davids, Fresi, luliano, Salas, Thuram, Tudor, Zalayeta, Zambrotta 1). Completano il quadro statistico 4 autoreti a favore, in tutto 57 gol. Ì?y le vittorie della Juventus, wi record stagionale cóme lo scorso torneo, precede l'Inter a 18. le reti subite dalla Juventus, miglior difesa del torneo (11 subite in casa e 13 in trasferta). a cura di Massimo Fiandrino i I1 1 Ì i i punti conquistati dalla I Juventus nei girone di ritomo 1 con 13 punti, può eguagliarsi il tetto masiJmoda 40 punti stabilito dalla stessa Juventus nel' ritomo 2000/2001 e 2001/2002 e dal Milan 1998/99. Per il Milan solo 19 punti nel girone di ritomo. i punti della Juve dopo 32 turni I giocati, il primato personale dei ' bianconeri con i 3 punti a vittoria sono i 74 del campionato 1997/98, il record assoluto con i 3 punti a vittoria l'ha stabilito la Roma con i 75 punti del 2000/2001. I' ' JUVENTUS Kà..-: ::-.^..A. * Nedved realizza il gol del raddoppio nella partita di Piacenza: la conferma che la grande rimonta su Milan e Inter sì poteva completare Contro il Milan, un tempo da favola Due sconfitte con il Brescia e la Lazio e poi l'irresistibile cambio di marcia Zambrotta terzino la mossa chiave Derby: una lezione e una corrida Con la Roma, battaglie e polemiche Nei pronostici estivi molti erano disposti a giurare sulla riscossa delle milanesi. Galliani aveva acquistato Nesta e Rivaldo, Moratti aveva perso Ronaldo ma regalato a Cuper Cannavaro e Crespo Moggi? «Solo» Di Vaio e CjUel Camoranesi... L'esultanza di Buffon per la qualificazione bianconera alle semifinali di coppa Davids e Di Vaio abbracciano Thuram dopo la rete del francese contro il Milan II24 gennaio muore l'Avvocato, la squadra gli dedica il successo sul Piacenza. Senza Del Piero sei vittorie su sei. Il 3-0 all'Inter vale il primato solitario. E Nedved diventa il simbolo della cavalcata Si comincia nel segno di Pinturicchio, due gol all'Atalanta. Col Parma succede di tutto: prima rimonta, primi veleni