Lippi, la carica del condottiero «Non è finita, ora tocca al Real» di Fabio Vergnano

Lippi, la carica del condottiero «Non è finita, ora tocca al Real» CINQUE SCUDtTTI IN BIANCONERO: L'ALLENATORE DEI RECORD VUOL.MANTENERE ALTA LA TENSIONE Lippi, la carica del condottiero «Non è finita, ora tocca al Real» Fabio Vergnano TORINO E' uscito daUo spogUatoio con la divisa immacolata. Neppure uno schizzo d'acqua per MarceUo Lippi mentre il povero telecronista di Tele 4- ha beccato tre gavettoni tre. Il furbo MarceUo si è salvato rasentando i muri deUo spogliatoio portando sempre in braccio il nipotino Lorenzo usato come scudo umapo. Un piccolo stratagemiha da vecchio frequentatore di queste celebrazioni aU'insegna dèU'umidità che ti penetra neUe oska. Del resto cinque scudetti gU avranno pure insegnato qualcosa. La prima volta fu ViaUi a innaffiarlo, ieri ha dribbalto un Del Piero in perenne agguato, ha aggirato un Davids invasato, ha scavalcato Conte e Tacchinaidi. Eccolo U trionfatore. Tanti pensieri, tanti ricordi, una stagione che aUa Juve può dare ancora molto. E anche nel giorno del trionfo è questo U pensiero Uppiano: «Ho detto ai giocatori che può ancora succedere qualcosa di fantastico e chissà fra quanto ci potrà ancora capitare di avere un'opportunità come questa di tentare l'accoppiata scudetto-Champions. Anche per questo ho lasciato a riposo sei giocatori. Abbiamo fatto il primo passo, ora U secondo, ma dovremo essere bravi e fortunati. Il Real è fortissimo, ma una squadra con le nostre caratteristiche forse non l'ha mai incontrata. Ci crediamo, non so se recupereranno Ronaldo. Un appello ai tifosi: non fischiate Zidane è un giocatore fantastico merita soltanto affetto». Ma i problemi non mancano: BirindeUi è in dubbio per una distorsione alla cavigha, Thuram ha confessato le sue perplessità per l'attaficamento muscolare che ieri Iha tolto daU'elenco dei convocati, Buffon è dolorante alla alla spalla destra, ma dei tre è queUo che sta megho. Questo l'immediato futuro. Ma c'è tutta una stagione da rivivere aUa moviola dei ricordi, uno scudetto che la Juve ha meritato, ma che la concorrenza le ha servito su un piatto d'argento. A lippi questo non interessa, lui come sempre fa blocco con i suoi ragazzi del '94 e con tutti in nuovi arrivati che si sono subito adeguati allo spirito doi sacrificio del gruppo. E a loro lascia tutto l'onore: «Io la mia parte l'ho fatta giorno dopo giorno rompendo le scatole a tutti per invitarU a non moUare mai. So di essere un aUenatore a volte antipatico, ma quando non avrò più voglia di arrabbiarmi, sarà U momento di affittare una sdraio suUa spiaggia di Viareggio e godermi la pensione». E' un condottiero, non lo vediamo nei panni del bagnante e del nonno. MarceUo è più che mai in partita: «E' stata un'annata particolare. La dividerei in tre momenti: U primo quando ci siamo dedicati più aUa Champions che al campionato; U secondo durante la pausa europea dove abbiamo dato U megho recuperando punti in classifica e conquistando un po' di vantaggio; infine la terza parte, queUa più dehcata, perchè se vai avanti in Coppa devi gestire due competizioni. Siamo riusciti a fare tutto questo grazie alla grande saldezza morale di questi giocatori che conosco, che mi conoscono da una vita. Vincere diventa ogni anni più difficUe, le altre si rafforzano, ma noi abbiamo saputo rispondere sul campo. Del resto cinque scudetti in sette anni non arrivano per caso. Una volta 0 due può essere anche un fatto di fortuna, di più no». Domanda immancabUe: l'uomo simbolo di questo scudetto? Non sarebbe più U lippi di sempre se facesse una scelta. Ne accumuna tanti: «NeUa prima parte Del Piero con i suoi gol e Buffon con parate decisive. Poi la grande continuità di Nedved. Ma non dimentico tre giocatori che ho dovuto sacrificare: Zenoni, Fresi e Salas. Hanno avuto grande dignità in un'annata sfortunata». Scudetto annunciato? «Nel calcio nulla è mai scontato, ci sentivamo vicini al traguardo, otto punti erano una buona dote. C'erano tanti segnali a nostro favore, a cominciare daUa grande forza di volontà con cui abbiamo rimediato-tanti risultati aU'ultimo secondo». Una dedica? «AU'Awocato che sognava la terza steUa e non sarà facUe regalargUela. Ma anche a Giovannino ed Edoardo, altri due tifosi speciah». Il binomio lippi-giocatori ha funzionato, adesso serve un ultimo sforzo. E infatti il pensiero ritoma sempre lì «Io e loro siamo una cosa unica, ci conosciamo, a volte mi sopportano. Ma non mi basta ancora. Non ci penso neppure a non provare a battere il Real. Ci basta un gol, è un'opportunità unica. Sofftiremo, ma dovremo oi^anizzarci». L'inno di Mameli Ihanno cantato i tifosi ieri. La musica della Champions è una melodia che Lippi non vuole sentire mercoledì sera per l'ultima volta. Marcello Lippi ringrazia il pubblico: è il suo quinto scudetto in sette anni alla Juventus, il secondo titolo consecutivo «Il pensiero va all'Avvocato che voleva la terza stella ma anche a Giovannino ed.Ecioardo.l giocatori? Nessuna classifica di merito, ma Del Piero e Buffon, poi Nedved con la sua continuità sono state armi decisive» J^è :. m^-.'^mm;-^ V' . t.:' ■ t',-.-*v 1 I m

Luoghi citati: Torino, Viareggio