Il Fai espone i capolavori di Capucci di Renato Rizzo

Il Fai espone i capolavori di Capucci VARESE, NELLE EX SCUDERIE DI VILLA PANZA, DA DOMANI AL 21 SETTEMBRE Il Fai espone i capolavori di Capucci n mostra ottanta abiti storici realizzati dal sarto Renato Rizzo VARESE Ottanta abiti-scultura di Roberto Capucci esposti tra le opere di Villa Panza in un rimando di suggestioni e d'emozioni che, proprio nei contrasti, riesce a instaurare un dialogo, se non una sintonia. Lui, l'artista che scolpisce con il tessuto, divide per la prima volta il palcoscenico con «colleghi» che tagliano lo spazio usando tubi di luce al neon, catturano sfumature su scabri schermi, mescolano pop e provocazione e ironia. Spettacolo che stupisce, in questa casamuseo, perchè il gioco degli specchi in cui si riflettono forme e materiali diversi s'intreccia con un'altra acrobazia di rimbalzi: quella tra stagioni lontane e attualità. Così Giuseppe Panza di Biumo, che è riuscito a realizzare un'ardita matrioska in cui l'architettura settecentesca della sua dimora donata al Fai custodisce una delle collezioni d'arte contemporanea più prestigiose del mondo, guarda alla contaminazione di gran gusto attivata dair«ospite» e afferma: «Capucci con i suoi abiti scultura fa convivere il passato con il presente. La prova migliore per dimostrare che nel nostro tempo vi sono creatori che possono confrontarsi con la memoria della bellezza». Gli ampi saloni delle Scuderie si trasformano in una « Wunderkammer» che, grazie al Fondo per l'Ambiente Italiano, offrirà, dal IO maggio al 21 settembre (orario 10-18 tutti i giorni, esclusi i lunedi non festivi), le raffinate creazioni di quest'uomo che aborre d'essere definito «stilista» e si presenta come «ricercatore, creatore di linee e di' forme». Inseguendo - lui, costruttore barocco e sublime istrione - il concetto j di raffinatezza più semplice e rastremato: «La prima idea d'eleganza la colsi nel modo di camminare di mia madre». La mostra, curata da Gianluca Bauzano, verrà inaugurata domani dallo stesso artista in un vernissage al quale parteciperà anche la presidente del Fai, Giulia Maria Crespi, e il direttore Marco Magnifico. Per il percorso espositivo, ideato dallo stesso Bauzano, da 1992, Berlino - Schausplelhaus Abito in taffetas plissé- in vari toni di giallo, arancio, rosso e fucsia Franca Sozzani e da Alessandro Scadurra, arricchito da 24 gigantografie di foto d'archivio di Vogue, sono stati selezionati abiti dalle forme più originali e stupefacenti. Ci sono le creazioni per la Biennale di Venezia ispirati a un immaginario mondo delle strutture minerali e naturali; l'Oceano, realizzato nel '98 per l'Expo di Lisbona; il Fuoco, presentato a New York nell'SS; e il gruppo di opere con le maschere in vetroresina. Ecco, allora, nelle stanze dedicate alle «acquasantiere» di Ettore Spalletti, lo splendore di Allamite; mentre un abito che mima un'« esplosione» di cristalli d'ametista ed è stato battezzato Violano, rievoca gli stessi colori cangianti di David Simpntraltare «Anti del monocromo di David Simpson cui fa da contraltare. «Antimonite» è esposto accanto ai monocromi quadrati di Ruth Ann Fredenthal, elaborati in tre diverse tonalità «mauve»; lo strepitoso abito «a lame» sfilato a Tokyo nell'SS, sboccia accanto alla scultura in terra battuta di Meg Webster. Più oltre, la grande opera in legno e ferro di Puryear fa da sfondo a Sagenite, sfolgorante nei toni dell'oro. È un inseguirsi di vere strutture geometriche pensate «come se fossero sovrapposizioni di solidi realizzati in tessuto, magica fusione di esprit de geometrie ed esprit de finesse»: abiti che dal '50 a oggi hanno vestito le regine, con o senza corona, del pianeta («Quelle che - dice il sarto scultore come tutte le donne forti non seguono la moda») e sono stati ammirati in decine di prestigiose esposizioni. Capucci sa far diventare forma l'immaginazione. Una volta ha raccontato: «Sbucciando un'arancia m'è venuta l'idea per un vestito piuttosto affascinante che tutti i musei mi chiedono sempre». Le opere sottendono sperimentazione, estro, ispirazioni difficili da assorbire. Poco male, il creatore preferisce la solitudine dell'artista ai flash d'un successo che insegue il consumo. Filo conduttore del suo lavoro, uno sdegnoso insegnamento di Schiller: «Se quello che fai o crei non piacerà alle folle, cerca di deliziare i pochi. È un errore voler piacere a tutti». Il sarto delle dive «L'idea di eleganza? La scoprii quando ero molto piccolo guardando camminare mia madre» Audace commistione di tessuti e di dipinti Nei saloni della dimora settecentesca donata al Fondo si potrà visitare una fra le collezioni d'arte contemporanea più preziose al mondo Roberto Capucci 1995, Venezia. Esposizione internazionale d'arte «Cinabro»: abito in taffetas plissé in vari toni di rosso creato per la Biennale 1992, Berlino - Schausplelhaus. Abito in taffetas plissé in vari toni di viola, giallo, fucsia, verde e blu

Luoghi citati: Berlino, Lisbona, New York, Tokyo, Varese, Venezia