La vita avvelenata dei poveri clienti

La vita avvelenata dei poveri clienti LA RISPOSTA di O.d.B. La vita avvelenata dei poveri clienti SONO una ex dipendente Enel con 33 anni effettivi di lavoro in tale azienda. Vorrei porre alla vostra attenzione un caso che a dir poco ha dell'assurdo e vergognoso. Ad agosto del 2002 ricevo la fattura dell'Enel per la fornitura relativa alla mia casa in montagna, scadenza della fattura 29/8/2002 per un importo di euro 453,63, La fattura è domiciliata bancaria. Subito mi resi conto dall'importo che qualcosa non quadrava, infatti alla lettura del mio gruppo di misura e ciò che era fatturato la differenza era di 2200 chilowatt fatturati in eccesso. Come indicato sulle fatture che l'Enel invia ai suoi clienti mi rivolgo al famigerato numero verde, all'operatore segnalo l'errore e gentilmente dallo stesso mi viene consigliato di lasciar pagare la fattura dalla banca dov'è domiciliata e che sarebbe stata emessa fattura di rettifica e l'importo accreditato sulla stessa banca. Rettifica avvenuta, ricevo una nuova fattura pari a euro 441,22 con scadenza fattura 2/10/2002 con la dicitura «l'importo vi sarà accreditato sulla banca...». Soddisfatta attendo fiduciosa tale accredito. Illusione. Tale accredito finora non è mai avvenuto. Dopo ripetuti solleciti sia al numero verde sia alla Direzione di Torino decido di fare /TI ENTILE corrispondente, spero che nel ^-^ frattempo la faccenda si sia risolta, o che si risolva con la pubblicazione di questa sua lettera. In ogni caso l'episodio è esemplare: dimostra quanto il cattivo funzionamento aziendale affatichi e avveleni la vita di clienti che non sono certo responsabili degli errori dell'Enel. Oreste del Buono un fax con le mie rimostranze sia al Contact Center di Torino che alla Direzione di Roma chiedendo in fondo solo ciò che mi spetta di diritto. Risposte sinora nessuna. Ritelefono alla Direzione di Torino, risposta: non sanno dirmi nulla! Prima della privatizzazione eravamo utenti; ora che l'azienda è quotata in Borsa siamo Clienti, ma Clienti ebe sono obbligati ad un unico fornitore. Come me, senz'altro vi sono (non vorrei azzardare) migliaia di Clienti. Clienti che si sentono impotenti. Clienti che si sentono gabbati. Clienti che subiscono senza che nessuno li aiuti. Maria Luisa Biamino Barolo (Cn) irfi*i'

Persone citate: Clienti, Maria Luisa Biamino, Oreste Del Buono

Luoghi citati: Roma, Torino