Schroeder paga nei sondaggi il sì delI'Spd alle «sue» riforme
Schroeder paga nei sondaggi il sì delI'Spd alle «sue» riforme LE NUOVE REGOLE PER IL MERCATO DEL LAVORO DESTINATE A RILANCIARE L'ECONOMIA TEDESCA Schroeder paga nei sondaggi il sì delI'Spd alle «sue» riforme I dissidenti nel partito aumentano, il Cancelliere è tentato dalia grande coalizione. Ma per il leader Cdu «è fuori discussione» analisi Francesca Sforza corrispondente da BERLINO IMPEGNATO da giorni a convincere la base del partito socialdemocratico della necessità di compattarsi attorno al proprio programma di riforme del mercato del lavoro, il cancelliere Gerhard Schroeder è sicuro di farcela: r«Agenda 2010» avrà l'approvazione delI'Spd, gli imprenditori riceveranno un segnale positivo cui risponderanno con un maggior impegno negli investimenti e nelle assunzioni. Io stato d'animo collettivo migliorerà e il circolo virtuoso potrà dirsi avviato. E malgrado il fronte degli oppositori si sia allargato - i dissidenti sono passati da dodici a ventotto e i sindacati sono sempre più agguerriti nel contrastare il programma del Cancelliere - il Segretario generale delI'Spd, Olaf Scholz; si è detto «certo» che al Congresso straordinario convocato per il 10 giugno l'unità del partito sarà assicurata e «le riforme prenderanno il via». Della stessa opinione, del resto, è la leader della Cdu Angela Merkel, che in un incontro, ieri, con la stampa estera si è spinta a prevedere un'adesione deH'SS per cento delI'Spd - «se non di più» air«Agenda 2010» di Gerhard Schrroder. «L'ipotesi di una grande coalizione con la Cdu è del tutto fuori discussione ha aggiunto la signora Merkel - Per noi significherebbe precipitare nei sondaggi, e di fatto siamo abbastanza forti per poter trattare senza stravolgere la legislatura». La grande coalizione, in altre parole, esiste di fatto, e al momento la Cdu non sente il bisogno di farne una questione di diritto. Una volta consumato lo strappo con i sindacati - che ieri hanno ribadito la loro opposizione e annunciato di voler dar vita a un programma alternativo - il governo rosso-verde si prepara a varare le riforme con una maggioranza risicata al Parlamento e l'appoggio delle forze del centro-destra. I sindacati non si danno per vinti: «Continueremo a fare pressioni sul governo fino all'ultimo giorno, nella speranza che a Congresso straordinario del 10 giugno si verifichi un avvicinamento alle nostre posizioni - ha detto in un'intervista alla «Welt» il leader di Ig-Metall, Klaus Zwickel. Ma Schroeder ha già fatto sapere che è disposto a discutere soltanto «i dettagli», non «la struttura stessa del programma». Diversamente non avrebbe ricevuto il sostegno dell'opposizione: «Non faremo alcuno sbarramento ha detto la Merkel - ma ciò non significa che 1'"Agenda 2010" sia la soluzione di tutto: per rilanciare l'economia non basta tagliare, bisogna anche pensare a come guadagnare». Il documento presentato da Cdu-Csu sulle riforme, del resto, si discosta pochissimo da quello del governo: in alcuni punti propone cure ancor più dolorose, ma la sostanza è la stessa: «La nostra strategia è fare un passo dopo l'altro spiega la leader della Cdu - la vera differenza tra noi e l'Spd consiste nel fatto che il nostro elettorato era più preparato ad affrontare le difficoltà e le rinunce. Alla base socialdemocratica, invece, sono state fatte promesse che non potevano essere mantenute, ed è chiaro che oggi reagisce male». I sondaggi lo confermano: dopo i conflitti con il sindacato l'Spd ha perso altri due punti, raggiungendo il minimo storico del 290Zo dei consensi. «Si tratta di un risultato transitorio - dicono all'Spd - Appena ci sarà la certezza di. un processo di riforma torneranno anche i consensi». La strategia della «Basta-Politik» quando Schroeder sbatte il pugno sul tavolo e ordina ai suoi compagni di fare silenzio - ha funzionato in momenti ben più difficili: «Questa volta è in ballo la stabilità stessa del governo». Cosa succederà però se le riforme del mercato del lavoro per cui il cancelliere Schroeder sta mettendo in gioco il futuro del proprio governo - e la sua stessa credibilità politica - non fossero sufficienti a ridare all'economia tedesca l'ottimismo di cui ha bisogno? «Inutile nasconderlo - ci dice uno degli uomini vicini al Cancelliere - ma lo scenario sarebbe pessimo». Secondo diversi analisti economici,i i margini di rischio che un tale scenario si realizzi non sono affatto ridotti. «In primo luogo perché il programma di riforma utilizza una logica del breve e medio termine applicata però nell'arco del prossimo decennio - spiega uno degli analisti dell'istituto economico Diw di Berlino - e poi perché gli sviluppi della congiuntura internazionale non sono né chiari né prevedibili, con la conseguenza che i tagli proposti potrebbero rivelarsi insufficienti o comunque non rilevanti ai fini di un aumento degli investimenti». E se gli indicatori più vicini al cittadino, come quello sulla disoccupazione o sul livello della crescita non subiranno, come probabile, variazioni di rilievo, il riflesso politico potrebbe essere molto negativo per il governo. I sindacati comincerebbero a dire che le riforme hanno tagliato sullo stato sociale senza portare nessun miglioramento, e il Cancelliere finirebbe per passare come l'uomo di sinistra che non è stato capace di far funzionare le riforme della destra. I sindacati annunciano di volere dar vita a un programma alternativo «Faremo pressioni sino all'ultimo in vista del congresso del I0 giugno» Il cancelliere tedesco Gerhard Schroeder
Luoghi citati: Berlino
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