«Attenzione alla Borsa Serve più trasparenza per recuperare fiducia»

«Attenzione alla Borsa Serve più trasparenza per recuperare fiducia» LA RELAZIONE ANNUALE DEL PRESIDENTE DELLA CONSOB «Attenzione alla Borsa Serve più trasparenza per recuperare fiducia» Spaventa: «Non si intravedono i segnali che suscitino migliori attese di profitto Occorrono maggiori poteri per chi controlla. Troppo poche le società quotate » Flavia Podestà MILANO «Sui mercati finanziari la correzione degli eccessi precedenti non è completamente compiuta; non si intravedono segni di ripresa solida che susciti maggiori aspettative di profitto; il trasferimento ai clienti dei rischi di credito operato dalle banche potrà fare altre vittime; la vista del museo degli orrori societari che si arricchisce di sempre nuovi pezzi alimenta i dubbi dei risparmiatori sui conti delle imprese». Bastano quattro battute a Luigi Spaventa per escludere l'ottimismo dal suo campo di gioco. A dispetto dell'iniezione di fiducia che il capo dello Stato ha cercato di praticare a Milano, sostenendo che «ci sono tutte le condizioni per cui la ripresa possa affermarsi», il presidente della Consob spiega con il quadro a tinte fosche la volatilità dei mercati e le perduranti perplessità di operatori e risparmiatori. Sono da poco passate le undici quando Spaventa guadagna - per l'ultima volta nelle vesti di presidente - il palco a Palazzo Mezzanotte dove, ospite di Borsa Italiana spa, la Consob celebra la sua assemblea annuale. Nell'ex salone delle grida si è radunato un parterre de roi: sono i protagonisti del sistema economico, finanziario e regolatorio nazionale attratti dalla presenza di Carlo Azeglio Ciampi. Il presidente della Repubblica - accolto con la moglie, signora Franca, dal presidente della Borsa Angelo Tantazzi - prima di guadagnare ii salone simbolo di Piazza degli Affari, dove nel frattempo è giunto il ministro dell'Economia Giulio Tremonti, si è intrattenuto con lo stesso Spaventa, Umberto Agnelli, Marco Tronchetti Provera. Non è un mistero che Spaventa dia 0 meglio di sé quando veste i panni del professore. Riesce persino a far dimenticare di aver talvolta predicato bene ma razzolato male nei cinque armi di guida della Commissione di controllo sulle società quotate, o meglio di essersi concesso geometrie sghembe nel!'applicare le regole. Per esempio concedendo tutto a Roberto Colaninno nella scalata a Telecom Italia e pressoché nulla a Tronchetti; entrando in rotta di collisione con il giudice amministrativo sulla legge Draghi, quando le Generali scalarono l'Ina; cercando di imporre il consolidamento di OUvetti/Telecom a Tronchetti, avendolo escluso per la Fiat sulla Montedison, o accertando a corrente alternata l'azione di concerto. Ma analisi e prediche sono da manuale. E Spaventa fa centro. Con una lectio - il presidente della Consob parla di «relazione tecnica» - più morbida nei toni rispetto al passato, forse per via del commiato: ma spietata nella sostanza. Spietata quando rileva la diversa capacità di assorbimento delle crisi tra Usa e Uè: dicendo che «un mercato forte»come quello americano «metabolizza gU choc e riprende il cammino» come è successo dopo la crisi asiatica e quella russa, dopo l'I I settembre e la guerra in Iraq; mentre un mercato «intrinsecamente debole» come il nostro «trova negli imprevisti ulteriori occasioni di debolezza». Spietata quando denuncia il divario nei tempi di reazione del sistema ai disastri: elogiando l'immediatezza e la determinazione con cui opinione pubbhca e regolatori americani - e dunque Congresso e Sec - hanno stroncato «gli sfacciati attentati alla buona fede degli investitori» con la messa in mora dei certificatori, la richiesta di fiumi di denaro alle banche d'affari colpevoli e l'imposizione di drastiche riorganizzazioni per scongiurare i conflitti di interesse; con l'inasprimento dei requisiti per l'ammissione alla quotazione; con il varo dell'intervento legislati- vo più penetrante sul mercato dopo il Securities Exchange Act del 1934. Nulla giustifica agli occhi di Spaventa la timidezza con cui l'Europa muove a salvaguardare l'integrità dei mercati finanziari: nemmeno il fatto che Eurolandia non abbia avuto il rosario di scandali che, da Enron in poi, hanno messo in ginocchio la fiducia degli americani o che la «sottrazione di valore» ai soci minori da noi «avvenga in forme più discrete e meno clamorose»; né che alcune regole - come quelle sulla revisione contabile e sul consolidamento - da noi «siano più efficaci» di quelle a stelle e strisce: «Con le regole Usa dobbiamo confrontarci». Ma Commissione Uè riconosce l'impegno profuso nel cercare di creare un minimo comune denominatore tra legislazioni disparate, e nel sanzionare in modo uniforme alcuni reati come gli abusi di mercato - per esempio l'aggiotaggio - per 0 cui perseguimento la Consob non disporrebbe «di poteri e mezzi adeguati». L'efficacia preventiva e re¬ pressiva dell'attuale sistema «è modesta», denuncia Spaventa che rileva come la Commissione - una volta recepita la direttiva Uè - debba procedere a riorganizzarsi al suo interno «per separare la fase istruttoria da quella sanzionatoria». E al sistema nazionale riconosce i progressi compiuti con la rifonna del diritto societario, nel cui ambito, peraltro, le novità introdotte sul falso in bilancio appaiono stridenti con il resto del costrutto e in futuro potranno creare problemi. Ripete, inoltre, che «la legislazione italiana sulla trasparenza è tra le più avanzate» e che, con recenti innovazioni, «si sono imposti obblighi di pubblicità per operazioni societarie rilevanti con parti correlate». Tutto questo, peraltro, non basta per garantire l'integrità dei mercati finanziari, e il ripristino della fiducia. Non basta, soprattutto, in un sistema di capitalismo come il nostro che troppo spesso parla ancora il linguaggio di un piccolo mondo antico in via di estinzione: con la «scarsa propensione» alla quotazione; con «il controllo di diritto o di fatto» del capitale da parte del socio di maggioranza; con la colpevole distrazione dei fondi di investimento che rivestono nelle assemblee il ruolo del morto al tavolo del poker; con l'adesione solo nominale ai suggerimenti in materia di rappresentanza delle minoranza negli organi societari. In realtà gli amministratori, anche quelli indipendenti - stigmatizza Spaventa sono nominati dall'azionista di controllo e a quello rispondono. Ecco allora l'elenco puntuale dei correttivi più urgenti. In qualche caso si tratta di modifiche regolamentari, come quando Spaventa promette di ridurre i tempi di comunicazione alla Consob dei movimenti sul mercato, sotto l'attuale soglia dei 5 giorni di Borsa aperta così da scongiurare i bisticci informativi verificatisi nel caso Generali (che 0 presidente non nomina esplicitamente) limitandosi semmai a sostenere che «non è compito della Consob giudicare di operazioni di potere» dovendo verificare solo che «si svolgano secondo le regole»; o quando auspica che - per le società ad alta capitalizzazione e a proprietà diffusa - possano accendersi i riflettori anche sotto la soglia del 20Zo per cui oggi si impone la comunicazione al mercato. In altri casi - come gli abusi di mercato - si tratterà di «rivedere un intero capitolo del Testo Unico sulla Finanza». Quanto alle obbligazioni bancarie. Spaventa si affida alla direttiva Uè perché venga esteso loro l'obbligo del prospetto. Nulla, peraltro, basterà - conclude il presidente - se non verranno ripensati poteri e strumenti della Commissione. Con buona pace del ministro della Funzione Pubblica Mazzella che sta combinando guai con la teoria della taglia unica per tutte le Authority. I NUMERI DI PIAZZA AFFARI Societa quotate 231 232 Raccolta capital! . 6,8 miliardi euro 15 miliardi euro Neoquotate Asm Brescia, Astaldi, Sochoterm, Cit, Fiera Milano, Pirelli Re 6 13 Raccolta 1 miliardo euro 3,8 miliardi euro Reclami alia Consob 1030 817 Richieste su revisori e analisti 320 Indagini della Consob 25 28 Ipotesi di reato 16 18 Sanzioni amministrative 3,2 milioni euro 1,2 milioni euro Siti Internet denunciati 20 6 9 9 S 5 o z o Fra le richieste, tempi stretti per comunicare i movimenti azionari e l'abbassamento della soglia del 207o per segnalare le manovre «Siamo intrinsecamente deboli, ogni imprevisto peggiora le cose L'Europa è timida negli interventi sui regolamenti»

Luoghi citati: Europa, Iraq, Milano, Tronchetti, Usa,