«Tequila e Zocchi per il piacere di insegnare»
«Tequila e Zocchi per il piacere di insegnare» IL REGISTRO «Tequila e Zocchi per il piacere di insegnare» C'è, tra i prof, chi si è commosso leggendo l'ultimo Registro, riconoscendosi nella schiera di chi ha sempre cercato con insistenza, quasi con cocciutaggine, di tirarsi dietro gli studenti nella più grande impresa della scuola: la conquista del piacere della cultura e del sapere. «Condivido quanto ogni insegnante farebbe e che io ho cercato di fare per ingraziarmi gli allievi - scrive la prof in una mail - uscendo anche fuori dagli standard. In passato promossi le giornate sulla neve tanto osteggiate dalla preside; ad un gruppo di allievi che mi chiesero di insegnare loro a sciare, pur non riconoscendomi capace, li invitai incoscientemente a venirmi dietro: me li trovai letteralmente addosso. Il lunedì successivo mi sentii gratificata quando mi raccontarono di aver preso il treno la domenica per andare sui monti anziché in discoteca. In ogni gita in cui ho accompagnato allievi, mai è mancata la tappa all'Hard Rock Café. A Londra, io astemia, ho anche ingurgitato una tequila bum bum di botto. A Barcellona, purtroppo, sono anche capitata in un locale per scambisti. Così come, attirandomi quasi le ire dei miei colleghi umanisti, ho sempre voluto occuparmi della biblioteca io, insegnante di materie tecniche. Sono orgogliosa di avere fatto conoscere Ammaniti, Caliceti, Farinetti, la Zocchi e altri giovani scrittori mal visti da certi prof che non ammettevano il mio: invogliamoli a leggere purché leggano, cominciando da ciò che è più vicino al loro mondo. «E quando si è presentata l'occasione non mi sono tirata indietro neppure dal partecipare a piccole gare sportive organizzate dalla scuola e sono andata spesso a veder loro giocare. E ancora oggi, da pensionata, non mi perdo i loro spettacoli teatrali». m.low@libero.it
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