«Decisione unilaterale Sembrano i tempi bui conosciuti dal santo»

«Decisione unilaterale Sembrano i tempi bui conosciuti dal santo» «Decisione unilaterale Sembrano i tempi bui conosciuti dal santo» Anna Langone FOGGIA Obbediranno, ma con la morte nel cuore. Tra i frati cappuccini non c'è solo la voce di Gianmaria Cocomazzi a protestare perché il Santuario, che i frali governano da più di 500 anni, ora passa nelle mani del Vaticano. A esprimere lo sgomento di queste ore è anche frate Paolo Cuvino, ministro provinciale dei cappuccini, noto per la sua riservatezza e pacatezza. Ma stavolta non può tacere: ha riunito in fretta il Definitorio (l'organismo di cui fa parte insieme a 4 stretti collaboratori) e ha deciso di inviare una lettera-sfogo all'arcivescovo Domenico D'Ambrosio: «La Provincia religiosa di Sant'Angelo e Padre Pio si sente profondamente ferita ed esautorata, senza alcun preavviso, nel suo ruolo di govemo, nonché intaccata-nei suoi diritti di ente morale, dopo la lettura della bolla in cui è stata conferita a monsignor Domenico D'Ambrosio la nomina di arcivescovo di Manfredonia-Vieste-San Giovanni Rotondo, nonché delegato della Santa Sede per il Santuario e le Opere di Padre Pio». Questo significa che non obbedirete al nuovo Arcivescovo? «Come religiosi, fedeli e sudditi di Santa Madre Chiesa certamente riconosciamo l'autorità della Chiesa di disporre sui beni materiali e spirituali dell'Ordine, ma questo non esclude la nostra delusione e, soprattutto, il nostro rammarico per un atto che riteniamo esprima chiaramente, senza nessun iter nonnaie, la presa di possesso di una realtà per la quale tanti frati si sono prodigati nel tempo a renderla un punto di riferimento spirituale a livello intemazionale». Come vi spiegate la decisione del Vaticano? «Ci sfugge il motivo per cui la Santa Sede, o chi per essa/ha deciso unilateralmente, senza consultazione, né preavviso: nulla, sia da parte degli organi ecclesiastici sia dai superiori dell'Ordine ci è stato annunciato ufficialmente, ma tutto ci è piovuto addosso». Lei péro ha incontrato più volte, nei giorni scorsi, monsignor D'Ambrosio: possibile che non le abbia detto niente? «Più volte, nei vari colloquiho espresso insieme alDefinitorio il sospetto che qualcosa si stava compiendo a nostra insaputa, ma D'Ambrosio ci ha assicurato che la sua presenza a Manfredonia e in Casa Sollievo della Sofferenza non aveva alcuna ingerenza giuridica nella vita del convento-santuario dei frati minori delia Provincia di Sant'Angelo». E' possibile che quanto avvenuto segni un precedente, anche se il portavoce del Vaticano, Navarro, ha detto che al Vescovo compete la vigilanza sul Santuario secondo il diritto canonico? «E ' una decisione che ci sembra ostile e punitiva, che non solo ha eluso ogni pur minimo iter burocratico, ma non ha tenuto conto di nessun criterio ecclesiale, religioso e pastorale». E' credibile che ci sia un errore nellabolla papale, che il Vaticano, come ha detto padre Cocomazzi, sia stato informato male? «Ci sentiamo profondamente feriti. C'è la sensazione di tornare ai tempi bui che Padre Pio ha conosciuto».

Luoghi citati: Manfredonia, San Giovanni Rotondo