Cecchino a Milano uccide una donna e ferisce tre passanti di Susanna Marzolla

Cecchino a Milano uccide una donna e ferisce tre passanti AVEVA 31 ANNI E SOFFRIVA Dl TURBE PSICHICHE. ISOLATA PER ORE LA ZONA FIERA, ALL'UNA Dl NOTTE L'IRRUZIONE DEI NOCS Cecchino a Milano uccide una donna e ferisce tre passanti Poi si barrica in casa, ammazza la moglie e si spara Susanna Marzolla MILANO Ha ucciso una vicina, sparandole davanti alla porta; dal portone ha sparato in strada, all'impazzata, ferendo tre persone; è risalito e ha continuato a sparare dal balcone del suo appartamento. Poi si è barricato in casa e ha ucciso la moglie, infine si è suicidato. Per ore il questore di Milano e i genitori avevano cercato un colloquio con lui ma non c'era stata alcuna risposta. All'una di notte sono intervenuti 1 Nocs, gli agenti speciali, posizionati nei punti strategicii per coprirsi in caso di reazione. L'irruzione è avvenuta attraverso la porta del bagno, ma ormai non c'era più nulla da fare. Tutto comincia alle tre del pomeriggio quando viene improvvisamente squassata la tranquillità di via Filippo Carcano, in zona Fiera: palazzine eleganti, quartiere borghese. Non è una storia di follia stile Aci Castello, non c'è disperazione per il lavoro che non si trova. Dietro la follia di Andrea Calderini - quello che ha sparato, ha ucciso e si è ucciso - c'è altro. Lui ha 31 anni, è studente universitario fuori corso; suo padre Sergio è direttore finanziario della Zurigo assicurazioni; nella palazzina di via Carcano, al 19, vive in un appartamento su due piani (il terzo e la mansarda). Borghese è la sua vittima: Stefania Vinassa de Regny, 6! anni, figlia di Paolo, noto geologo dei primi decenni del Novecento e senatore del Regno; ha sposato il professor Guaraldi, docente universitario, ha tre figlie di cui una, Ilaria, è la responsabile dei programmi educativi del museo di Storia naturale di Milano. Alle 15 Andrea Calderini suona alla porta di Stefania Vinassa de Regny, al primo piano (la figlia Ilaria abita al secondo); nessuno vede la scena, ma dalla ricostruzione della polizia, do¬ po che hanno trovato il cadavere, sembra chiaro che il giovane l'ha uccisa subito, appena ha aperto la porta. Dopo il delitto scende e dal portone spara all'impazzata in strada (solo in quel punto hanno trovato più di dieci bossoli). Il primo a essere colpito è Piero Toso, 70 anni: è ferito in modo ' molto grave, non si sa se ce la farà a superare l'intervento chirurgico cui deve essere sottoposto. Un colpo di pistola alla nuca gli ha provocato un'emorragia celebrale; e altri due colpi lo hanno ferito a una costola e a una coscia. E' lui probabilmente il ferito che Giorgio, un impiegato che passava di lì voleva soccorrere: «Ho sentito sparare - racconta ho visto un uomo cadere dopo che era stato colpito alla schiena. Sentivo gente che gridava "A terrai A terrai". Mi sono accovacciato e ho fatto alcuni passi per cercare di aiutarlo, ma ho sentito ancora sparare e sono scappato». Nella sparatoria resta ferita gravemente anche Daniela Zani- boni, 41 anni; colpita all'addome, devono decidere se operarla. Il meno grave è l'avvocato Maurizio Litta Modignani, 53 anni, colpito a una gamba mentre è in bicicletta. Forse è lui quello che vede un altro testimone, che,abita inruna casa vicina: «Ho sentito dei colpi, ho pensato a un trapano - racconta - poi ho sentito gridare; mi sono affacciato é ho visto un signore che si teneva la coscia e urlava "Mi hanno colpito"; e poi altri spari, tanti». Stavolta vengono dal balcone; Andrea Calderini adesso è in casa e non ne uscirà. Anche se nel tardo pomeriggio, dopo tanto silenzio, si spargerà pure la voce che potrebbe essere fuggito. Dopo gli spari, infatti, del giovane non si sente più la voce, dalla casa nessun rumore, Per ore il questore, Vincenzo Boncoraglio e i genitori di Calderini si alternano nel parlare; la madre quasi urla: «Ti prego, esci; dì qualcosa». Silenzio. E della compagna di Calderini non si hanno notizie: forse è in casa ma se c'è, perchè tace? E il cagnolino, perchè non abbaia? Ma nessuno s'azzarda a fare irruzione: perchè se invece fosse vivo e sparasse di nuovo all'impazzata? Si prendono tutte le precauzioni: alla palazzina viene tolto il gas per impedire che un eventuale suicidio possa provocare una strage; si sgomDra completamente un palazzo confinante; si isola l'intera zona. E si chiamano i Nocs. Che arrivano dopo le otto di sera e studiano a lungo la situazione. Poi l'epilogo, rapido: sono tutti morti. Prima ha suonato alla porta della vicina e l'ha freddata, poi ha colpito le altre persone. Panico in tutto il quartiere. Il racconto di un testimone: ho sentito sparare, la gente urlava: «A terra, a terra» Gli agenti della polizia si riparano dai colpi dl pistola in via Mosè Bianchi. A destra, l'edificio da dove l'omicida si è messo a sparare

Luoghi citati: Aci Castello, Milano