Specchio dei tempi

Specchio dei tempi Specchio dei tempi «Se il numero civico si tìnge di giallo...» - «Dietro un grande amore, talvolta, si cela la follia» - «Un problema anche l'iscrizione a Estate Ragazzi» - «Tra picnic e menefreghismo» - «Una laurea con amaro» L'assessore comunale ai Servizi demografici ci scrive: «In merito alla lettera con titolo: "Burocrazia padrona: ho comprato una casa, ma non riesco a sapere qual è il mio indirizzo" non avendo ottenuto dall'autore i chiarimenti necessari, desidero ricordare che l'elemento provante l'atto di compravendita di un'unità immobiliare è costituito dagli estremi catastali, e non dall'indirizzo completo di numero civico. In merito invece all'indirizzo in possesso dell'Aem (che pare riporti sia numerazione civica interna sia esponenti letterari) si può ipotizzare che gli stessi siano stati assegnati dal competente Ufficio Toponomastica della Città, ma forse non correttamente evidenziati in loco. Invito 0 lettore a contattare il Settore Statistica del Comune (tei. 011.4420625) per ottenere maggiori ragguagli e puntuali chiarimenti al fine di risolvere la questione». Beppe Lodi Un lettore ci scrive: «Mi riferisco a chi ha commentato il triste episodio della nonna che ha affogato la nipotina di tre anni, affermando: "E' stato un estremo atto d'amore". Questa interpretazione mi pare una palese assurdità e potrebbe persino ispirare parecchi atti di emulazione. Come si può sostenere che una nonna affoghi una innocente e indifesa bimba di tre anni e lo faccia per un estremo atto d'amore? Al limite si dovrebbe parlare di uno dei peggiori atti di estrema follia. «Per quanto riguarda il caso, purtroppo frequente, di stragi di innocenti seguite da suicidi, ci sarebbe da dare un suggerimento agli aspiranti autori di queste tragedie: se proprio non possono evitare il tutto, meglio iniziare con il suicidio». Franco Tavano Una lettrice ci scrive: «Il 30 aprile telefono ad una scuola elementare statale della città e chiedo di parlare con l'economa. Le spiego che lavoro, che mio figlio frequenta un'altra scuola e che sarei inte¬ ressata a iscriverlo presso Estate Ragazzi. A questo punto preciso anche che, per l'appunto lavorando, dovrò probabilmente chiedere un permesso per andare a iscrivere il bambino e mi informo sugli orari di ricevimento. Per tutta risposta mi invita a recarmi presso la scuola stessa in quanto gli orari sono esposti nell'androne. «Quando eccepisco che la cosa mi è scomoda in quanto non abito vicino all'istituto scolastico, mi viene risposto che gli orari di ricevimento non mi possono essere letti per telefono in quanto sono diversi di giorno in giorno e quindi si perderebbe troppo tempo. Preciso che sono separata e purtroppo devo arrabattarmi a sbrigarmi tutte queste commissioni da sola. E' così che la scuola aiuta le famiglie in difficoltà?». Segue la firma Un lettore ci scrive: «Il motivo più addotto per spiegare lo scarso utihzzo della raccolta differenziata dei rifiuti è, in genere, la difficoltà di reperire i contenitori appositi. Il primo maggio, mentre passeggiavo nel parco della Mandria, ho apprezzato che, accanto ad un punto di ristoro, stavano l'uno in fila all'altro il grande cassonetto dei rifiuti cornimi e gli altri per la raccolta differenziata. Ma con disappunto ho constatato che il novanta per cento delle numerose persone presenti buttava la carta dei gelati, la plastica delle bottiglie e dei bicchieri ed anche oggetti di vetro, tutti nel contenitore comune, senza neanche porsi il minimo problema della presenza degli altri cassonetti. «Non credo che ciò sia dovuto a malafede, ma proprio derivi dalla nostra cultura menefreghi¬ sta che a parole ci fa difendere la natura, ma se si passa ai fatti il comportamento è diverso». Alberto Bertero Una lettrice ci scrive: «L'università sembra non prestare grande attenzione ai suoi laureati migliori. Mia figlia che ha avuto un iter universitario di prim'ordine, è sempre stata vincitrice di Borsa di Studio, ha studiato all'estero anche per lunghi periodi (con l'Erasmus) e ha discusso la tesi ( 110 e lode), ricevendo i complimenti della Commissione Esaminatrice, non è stata invitata alla festa di "Benvenuto Dottore" perché in Facoltà non avevano il suo indirizzo aggiornato dopo un trasloco avvenuto molto tempo prima. Ma peggio ancora non è stata ammessa a far parte del Club Optimae perché gli esaminatori, che avrebbero dovuto segnalare il suo nome, non erano stati messi al corrente dell'esistenza di questo premio e di come procedere. Forse l'errore di mia figlia è stato di essere iscritta a Lettere. E ad un anno dal conseguimento il certificato di laurea non è ancora pronto». Segue la firma specchiotempi@lastampa.it

Persone citate: Alberto Bertero, Benvenuto Dottore, Beppe Lodi, Estate Ragazzi, Franco Tavano