Un missile più veloce delle gomme di Cristiano Chiavegato
Un missile più veloce delle gomme LA GARA HA RISERVATO ALLA SQUADRA DI MARANELLO INSIDIE CHE NON TUTTI HANNO POTUTO NOTARE Un missile più veloce delle gomme .a perfezione tecnica annulla il gap di pneumatici inferiori analisi Cristiano Chiavegato BARCELLONA MISSIONE compiuta, ma è stata una gara difficile, più del previsto. La nuova F2003 GA ha mostrato tutte le qualità annunciate (prestazioni e anche affidabilità, con pole e vittoria di Schumi, giro più veloce e record del circuito di Barrichello), ma ha dovuto soffrire. Se sono completamente mancate le McLaren-Mercedes, per gli incidenti di Raikkonen e di Coulthard, e le Williams-Bmw apparse ancora a corto di messa a punto, il trinomio Alonso-Renault-Michelin ha fatto soffrire la Ferrari. I tecnici di Maranello per evitare brutti scherzi sono stati costretti ad adottare la strategia più rischiosa: tre soste per sostituire gli pneu¬ mati^i o faro fiffvrrnmcmtn Qcolta matici e fare rifornimento. Scelta naturale per la Renault, che non aveva nulla da perdere considerate le caratteristiche della vettura meno potente, mentre l'asfalto molto abrasivo del circuito di Montmelò ha portato Ross Brawn e i suoi uomini a una tattica che forse avrebbero voluto evitare. Si può dire che quello di ieri è stato un successo tutto della Ferrari: senza una monoposto super, un pilota come Schumacher e una squadra perfetta, sarebbero potute arrivare sorprese negative. I progressi mostrati dalla F2003 GA sulla pur gloriosa e competitiva F2002 hanno fatto la differenza. La nuova vettura inoltre ha superato l'esame di un Gp condotto su ritmi elevatissimi, confermando la proverbiale affidabilità conquistata da anni dalla Casa del Cavallino. Oltre ai dati già citati, la Ferrari toma dalla Spagna con le maggiori velocità massime ottenute in tutti e tra i cotfr\m* Hol nìrrnìfrt o nn r»T-irna- tre i settori del circuito e un primato di 331,5 km orari raggiunti da Michael Schumacher al termine del rettifilo più lungo, dove la Renault di Alonso è arrivata appena a 317,6 kmh. Ma questo, per contro, conferma la bontà dell'auto disegnata da Mike Gascoyne, il progettista inglese della Renault. A parità di carico di benzina, in qualificazione il bravissimo Fernando e Trulli si sono piazzati alle spalle di Schumi e Barrichello, staccati di appena mezzo secondo. Nel miglior giro in gara, lo spagnolo è rimasto a poco più di un decimo dal tedesco e a tre da Barrichello. Ci sarà dunque da lavorare molto per mantenere la superiorità; soprattutto saranno necessari molti test con le gomme Bridgestone, visto che la Michelin ha fatto molti passi avanti. Purtroppo per la Casa giapponese, l'unico punto di riferimento valido è rappresentato dalla Ferra¬ fi ciacca manfra minll-a ffinnactì ri stessa, mentre quella francese può vantare la collaborazione anche di McLaren, Williams, Jaguar e Toyota. Il bilancio si è comunque chiuso in grande attivo per la Ferrari e per Schumacher. Grazie anche alle disavventure di Raikkonen (errore grave in qualificazione e poi tamponamento al via, perché partire dall' ultima fila è sempre molto difficile) e di Coulthard che sta attraversando un calo di forma preoccupante dopo un buon avvio di stagione. Maranello ha quasi colmato i gap nelle due classifiche. Schumi, alla vigilia staccato di 14 punti dal finlandese, ora è a quattro lunghezze, mentre la squadra che era a quota 32, contro i 51 della McLaren, adesso deve recuperare solo più tre punti. Dalla quinta prova del Mondiale esce un eroe, il ventunenne Fernando Alonso. Avevamo detto che era presto per considerarlo un fenome- no. Da ieri con la sua gara lucida, perfetta e aggressiva, il ragazzo di Oviedo è una realtà concreta. Nessun errore, determinazione, coraggio. Quello che ci voleva per animare la FI. Lo spagnolo e Raikkonen (sempre da tenere d'occhio) garantiscono spettacolo: più dei complicati e perfettibili nuovi regolamenti. Senza dimenticare l'abnegazione di Barrichello e l'intatta classe di Michael Schumacher, un «re» che non sarà facile detronizzare, malgrado i 34 anni e cinque titoli mondiali. Jèan Todt al muretto
Luoghi citati: Barcellona, Maranello, Spagna
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